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lunedì 5 settembre 2022

Luna Classic Può Raggiungere 1$? Parliamo Del Burn Delle Transazioni

Il discorso sull'implementazione di un burn dell'1,2% su tutte le transazioni on chain eseguite sulla blockchain di Terra ha fatto aumentare il prezzo di scambio di Lunc di oltre il 200% nell'ultima settimana (e in generale un 600% dal bottom). Ma gli ultimi sforzi per rilanciare il progetto ormai fallito con il depeg di Ust potrebbe essere solo un elaborato schema di "pump and dump". In ogni caso ci chiediamo: Lunc (Luna Classic) può raggiungere 1$? La risposta veloce, senza perderci in chiacchiere, è un no secco. Quando la stablecoin Ust è crollata a maggio, molti hanno pensato che non ci fosse più speranza per Terra ed è effettivamente così perchè quei prezzi non possono più essere raggiunti, a causa dell'emissione di supply (quasi 7 trilioni di Luna). Luna venne mintato aumentando enormemente di supply per provare a "salvare" Ust: quando 1$ della stable Ust venivo creato, 1$ di Luna veniva bruciato. E viceversa, quando Ust veniva bruciato, Luna veniva mintato. Durante l'attacco, la grossa emissione di Luna sarebbe servita a contenere il crollo di Ust (cosa che poi non è avvenuta perchè Ust è andato a 0 e Luna è scesa da 120$ a 0.00004$).
Do Kwon, il famigerato CEO di Terraform Labs, ha provato a creare una nuova blockchain (Terra 2.0), relegando comunque il suo fallimento al nome "Luna Classic" e rinominando la nuova coin nativa semplicemente come Luna. Tuttavia, dal crollo prematuro di Terra, gli sforzi per far rivivere la blockchain originale, almeno a livello di market cap, sono progrediti lentamente. A giugno, una proposta per iniziare a bruciare supply (burn) ed aumentare le rewards di staking ha mostrato che c'era ancora interesse per continuare a sviluppare sulla chain nonostante fosse stata abbandonata da Terraform Labs. La volatilità di Lunc negli ultimi mesi è stata elevata ma non del tutto inaspettata a causa del basso livello di liquidità. I pochi sviluppatori attivi nell'ecosistema Terra Classic sono stati sufficienti per alimentare la speculazione. Come spesso accade con i token crittografici che vengono scambiati a una frazione di centesimo, per Lunc è nata la speranza nelle varie community di arrivare a valere un giorno 0.01$, 0.10$ o addirittura 1 $. Una situazione simile porterebbe la capitalizzazione di mercato di Lunc nell'ordine dei trilioni, nettamente più di Bitcoin (qualora raggiungesse i 0.10$).
Qualora Lunc raggiungesse 0.05$ balzerebbe in testa al ranking di market cap, insieme con Bitcoin (378 miliardi di dollari nel momento in cui scrivo). Va tenuto conto che nessuna coin ha mai messo in pericolo la leadership di Btc. Al secondo posto troviamo Ethereum con 191 miliardi di dollari. Escludendo le due stablecoin (Usdt e Usdc), al quinto posto troviamo Bnb con 44 miliardi di dollari. Lunc ha una market cap di 1.7 miliardi (tantissimo per una coin senza alcun valore e diventata ormai una memecoin). I suoi riferimenti potrebbero essere Dogecoin e Shiba Inu che hanno market cap di circa 8 e 6 miliardi di dollari. Ma va anche considerato che queste due coin sono state spinte dal marketing e shilling selvaggio di Elon Musk su Twitter. Raggiungere 1$ presuppone un rialzo del 3435x.


EFFICACIA DEL BURN?
Tuttavia con l'implementazione del burn delle transazioni, Lunc abbasserebbe la sua supply quindi sarebbe più attuabile un aumento del prezzo nel lungo termine. A questo punto bisognerebbe chiedersi quanto sarà efficacie il burn? Quasi la metà della supply di Lunc sta su Binance e se il burn verrà attuato solo on chain sarà del tutto inefficiente (i volumi che si muovono on chain sono praticamente nulli perchè la DeFi di Terra è ormai morta).
La proposta del burn è stata avanzata dal membro della community di Terra Edward Kim. Chiaramente la chiave di tutto sarebbe il burn delle transazioni anche su Binance e su qualche grosso exchange ma pare che avverrà solo on chain e su qualche piccolo exchange tipo Mexc. Del resto quale trader accetterebbe di tradare un token, sulla cui transazione perde 1.2% in acquisto e poi sulla vendita? Il burn di supply è un concetto semplice da comprendere. Quando l'offerta di qualcosa si riduce, ma la domanda rimane la stessa, ne consegue che il prezzo che le persone sono disposte a pagare aumenterà (perchè sto comprando un token a minor supply quindi più "raro"). Non è un caso che molti dei progetti crittografici più popolari ed ampiamente adottati incorporano una meccanica di burn della loro supply. I dev di Shiba Inu bruciano regolarmente una parte della sua offerta e anche Binance effettua burn trimestrali di Bnb. Allo stesso modo, Ethereum brucia una parte delle gas fee in Eth. Tuttavia, in molti casi, il burn di token ha un impatto minimo sulle metriche della domanda e dell'offerta effettive. Nel caso di Bnb, quasi tutto ciò che viene bruciato proviene da una riserva di token che l'exchange ha detenuto dal lancio e che non fanno parte del circolante. Tuttavia a livello psicologico è una grande scelta di marketing perchè trasmette sicurezza nell'investitore. Non a caso il prezzo, in questi casi, aumenta comunque perché le persone acquistano in previsione di una percepita riduzione dell'offerta.
Dalla tabella di sotto si può vedere quanto potrebbe essere efficacie il burn in base ai volumi giornalieri (durante il mega pump, i volumi hanno raggiunto oltre 1 miliardo di dollari, una cifra enorme visto l'inutilità del token e il periodo di ribasso dei mercati, chiaro segno di enorme speculazione destinata a non durare perchè si tratta, a tutti gli effetti, di volumi anomali). Con simili volumi, dalla tabella, si vede che verrebbe bruciata metà supply in 1 mese. 
Tuttavia questa tabella non ha senso perchè ipotizza la costanza di volumi e soprattutto del prezzo (all'aumentare del prezzo, i rendimenti saranno decrescenti e i burn sempre meno efficaci: il quantitativo bruciato è una certa % in dollari e di riflesso in Luna ma se Luna aumenta di prezzo rispetto al dollaro, quest'ultimo perde potere di acquisto quindi brucerei sempre meno Luna, a parità di volumi). Le proiezioni sulla quantità dei token bruciati è enormemente sovrastimata.
Altro problema è che molti di questi token messi in staking non verranno bruciati e ciò ne consegue che l'offerta dei Lunc negoziabili diminuisce.
Per Luna Classic, la sua prevista tassa sulle transazioni probabilmente non farà altro che creare una narrativa eccellente per attirare investitori ingenui che stanno continuando a comprare malgrado rialzi mostruosi. Alcuni validatori ed utenti hanno iniziato a bruciare di propria volontà le proprie ricompense di staking o i propri token (il senso è abbastanza misterioso. Brucio i miei soldi, per avvantaggiare gli altri holders di Lunc? Cosa ci guadagno? Il prezzo sale ma io sto bruciando i miei token!) come si può vedere qui:
Come già detto, riguardo il burn delle transazioni, la stragrande maggioranza del trading di Lunc avviene fuori chain su scambi centralizzati come Binance, Kucoin e Gate.io. Ciò significa che anche se la comunità di Terra Classic implementasse con successo una tassa dell'1,2% sulle transazioni, solo una piccola frazione di Lunc finirebbe per essere bruciata. Per alcune stats su holders e burn vai qui: LuncPenguins
Mentre molti membri della comunità Lunc hanno presentato una petizione a scambi come Binance per implementare la loro tassa sulle trade, sembra estremamente improbabile che qualche exchange grosso la introdurrà. Vale anche la pena di notare che da quando Terra Classic ha riattivato lo staking dal 26 agosto, i grandi possessori e validatori hanno sfruttato i suoi enormi premi di staking. Poiché poche persone si sono prese la briga di delegare i propri Lunc ai validatori dal crollo della chain, le ricompense sono state suddivise tra meno persone, con un rendimento medio annuo di oltre il 37%. Questi primi stakers ora hanno grossi quantitativi di token pronti per essere dumpati sui nuovi investitori convinti che l'imminente burn di Luna Classic ridurrà l'offerta e la porterà ad un dollaro. In definitiva, Luna Classic ha poche ragioni per essere apprezzata, anche a frazioni di centesimo. Non c'è motivo per gli sviluppatori seri di iniziare a costruire sulla chain e le persone attualmente coinvolte sembrano vederlo più come un gioco che un investimento serio. Alcuni hanno ventilato che anche Ustc tornerà al peg nel lungo termine. Oggi Ustc è scambiata a circa 0.03$ ed è altamente improbabile possa tornare al peg, in quanto avrà sempre enorme pressione di vendita sulla sua testa: gente che è in perdita perchè non li ha venduti, altri che l'hanno comprata sotto 0.01$ e non vedono l'ora di vendere, per fare profitto (o recuperare parte delle perdite a seguito del crollo di maggio).
Ovviamente, questo non significa che Lunc non possa continuare la sua iperestensione grafica, ma potrebbe altrettanto facilmente precipitare quando coloro che hanno alzato il prezzo inizialmente, decidono di abbandonare la nave. Dopo il grosso crollo a maggio 2022, Luna è pronta a scrivere un'altra pagina nera della storia cripto con un enorme schema di "Pump & Dump"?

3 commenti:

  1. https://www.binance.com/en/support/announcement/1fa5164b86614109a30ab26f1ff9b709

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