Molto spesso si sente dire che Bitcoin è poco sostenibile, sicuramente è un inquinamento che si aggiunge ad altro inquinamento ma voci ed articoli sono enormemente catastrofici, anche se non ce ne sono i motivi, visto che i dati dimostrano il contrario. Bitcoin inquinerebbe perchè la maggior parte delle mining farm utilizzano centrali elettriche a gas e carbone e questo provoca riscaldamento globale a causa degli alti tassi di immissione di CO2 nell'atmosfera.
Inoltre secondo l'opinione comune, il network Bitcoin consuma un' elevata quantità di energia che viene considerata "sprecata". In realtà questo dispiego di energia serve a far girare il network Bitcoin, una rete di pagamento decentralizzata, incensurabile e sicura. L'energia serve a produrre nuovi blocchi e a validare transazioni. Ma quanto consuma Bitcoin rapportato ad altri settori?
Il sistema bancario consuma 263 TWh (comprendendo anche data center ed ATM), l'industria per estrarre e lavorare l'oro consuma 200 TWh (estrazione dell'oro porta anche ad un degrado del suolo), invece Bitcoin consuma circa 140 TWh (questo numero aumenta all'aumentare del numero dei miners).
Puoi approfondire qui: On Bitcoin's Energy Consumption (Galaxy Digital Mining)
Inizialmente il processo di mining impiegava quantitativi piuttosto limitati di energia, in quanto i Bitcoin venivano prodotti mediante pochi computer quindi pochi miners. In seguito le cose sono cambiate notevolmente e si è arrivati a impiegare un sistema di calcolo sempre più potente e di conseguenza sempre più bisognoso di energia.
Tuttavia anche in questo caso si può notare come ci siano settori ed attività che hanno consumi enormemente più alti (rispetto al settore finanziario tradizionale, Bitcoin consuma 20 volte di meno e rappresenta lo 0.16% del totale):
Il Bitcoin Energy Consumption Index di Digiconomist ha stimato che una transazione di Bitcoin richiede 1.449 kWh per essere completata, ovvero l’equivalente di circa 50 giorni di energia per una famiglia media statunitense. In termini monetari, il costo medio per kWh negli USA è di circa 12 centesimi. Ciò significa che una transazione in Bitcoin genererebbe una bolletta energetica di circa 173 dollari. Questo calcolo però è fuorviante perchè il consumo energetico di Bitcoin non varia al variare delle transazioni sul network (esso dipende esclusivamente dalle mining farm): che ci siano 15 transazioni al giorno o milioni di transazioni, il consumo rimane lo stesso (quindi non è vero che all'aumentare dell'adozione aumenterà l'inquinamento).
Ma quanto si consuma per produrre banconote? Una risposta l’ha provata a fornire la Banca Centrale Europea in occasione dell’introduzione dell’euromoneta. Per quanto riguarda i costi, possiamo riportare quelli sostenuti dagli Stati Uniti per l’emissione di nuova valuta. Il budget operativo per la valuta nel 2022 è di poco superiore a 1 miliardo di dollari. Per produrre Bitcoin i costi a luglio sono stati pari a 13mila dollari, contro i 24mila di un mese prima.
Vedendo i dati della Q2 Global Bitcoin Data Mining Review pubblicata a luglio dal Bitcoin Mining Council, un gruppo di 45 aziende che rappresenta il 50,5% della rete globale, afferma:
"Le nostre metriche mostrano che il 59,5% dell'energia per il mining di Bitcoin proviene da fonti sostenibili e l'efficienza energetica è migliorata del 46% su base annua"
Inoltre i costanti miglioramenti alla rete e "l'incessante miglioramento dei semiconduttori" rendono il mining molto più efficiente dal punto di vista energetico rispetto a grandi aziende tecnologiche come Google, Netflix o Facebook. L'efficienza tecnologica della rete Bitcoin globale, è passata dai 12,6 exahash per gigawatt (EH/GW) del primo trimestre 2021 ai 20,5 EH/GW del Q1 2022. Nel primo trimestre 2022 l'hashrate e la correlata sicurezza della rete Bitcoin sono migliorate del 23% su base annua mentre l'uso di energia è calato del 25%, spiega Michael Saylor di MicroStrategy. Il miglioramento dell'efficienza tecnologica è dovuto essenzialmente al progresso nel campo dei semiconduttori, oltre all'impiego sempre più diffuso di energia sostenibile e di tecniche avanzate di mining. Secondo lo stesso Saylor, il 99,92% delle emissioni di carbonio nel mondo sono dovute ad usi energetici industriali diversi dal mining di Bitcoin.
Il consumo di energia di Bitcoin è di circa 10 miliardi di dollari all'anno (se si stima 0.05$ al kWh), tuttavia secondo i dati del Bitcoin Mining Council, esso utilizza energia rinnovabile molto più di tutte le nazioni europee e mondiali.
Anche se si analizza il consumo di energia elettrica generato dal mining di Bitcoin, ci si accorge che carenze ed eventuali black-out sono provocati da altro, in quanto il consumo (in proporzione) è davvero minimo.
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