Google Driverless Car è un progetto di Google che utilizza la tecnologia al fine di creare automobili senza conducente.
Il progetto è attualmente guidato dall'ingegnere Sebastian Thrun, direttore del Laboratorio di Intelligenza Artificiale Stanford e co-inventore di Google Street View, il cui team di Stanford ha creato il robot veicolo Stanley che ha vinto il DARPA 2005 Grand Challenge.
TEST POSITIVI
La tecnologia ha già percorso centinaia di migliaia di chilometri sull’asfalto di California, Nevada e Florida, raccogliendo dati più che incoraggianti.
Le informazioni registrate da Google sulle Prius e Lexus capaci di guidare autonomamente, mostrano che sono più sicure rispetto agli umani che si mettono al volante, almeno secondo quanto dichiarato dal capo del progetto Chris Urmson.
Intervenuto nel fine settimana all’evento RuboBusiness di Santa Clara, ha infatti dichiarato che le collisioni con le altre auto rappresentano un problema sempre meno importante.
Questo grazie ad un principio fondamentale che gli automobilisti spesso tendono a non considerare, soprattutto nelle città dove il traffico è particolarmente intenso o percorrendo una strada a velocità elevate: il rispetto della distanza di sicurezza.
Nell’occasione Urmson ha mostrato anche la nuova dashoard installata all’interno dell’abitacolo, che aiuta chi si trova nel veicolo a capire come funziona il complesso sistema di telecamere, sensori e algoritmi capaci di guidare una quattro ruote.
Tutto sembra dunque indicare un avvicinamento del progetto al mercato.
QUANDO VERRANNO LANCIATE SUL MERCATO?
In passato si è discusso della possibilità di fornire la tecnologia alle case automobilistiche, perché possa essere impiegata sulle vetture da commercializzare entro il 2018.
Google conferma dunque di essere già in trattativa con alcuni colossi delle quattro ruote per rendere la sua Driveless Car una realtà alla portata di tutti in futuro.
Uno dei problemi che potrebbero rallentare o frenare l’avvento di veicoli simili è rappresentato dalla legislazione.
Si è parlato più volte di potenziali difficoltà con la stipula dei contratti offerti dalle compagnie assicurative (per l’attribuzione delle responsabilità nel caso di incidente) oppure di un codice stradale ancora non pronto ad accogliere una rivoluzione di questo tipo.
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