Il kinetoscopio può essere considerato il precursore del moderno proiettore cinematografico: al contrario di quest’ultimo però, tale strumento consentiva la visione ad un singolo spettatore e non una proiezione corale. L’aggeggio, infatti, era costituito da una grande cassa su cui si trovava un oculare; lo spettatore poggiava l'occhio su di esso e girando la manovella poteva guardare il film montato nella macchina al costo di un penny. Questa macchina ebbe un grande successo nelle fiere tanto da far produrre ad Edison numerosi film per accontentare le richieste del pubblico di visioni sempre differenti. Edison realizzerà numerosi film nel suo studio Black Maria (il primo studio cinematografico). Tra questi piccoli corti è importante ricordare Dickson Experimental Sound Film dove viene registrata la scena di un musicista che suona il violino con degli attori che ballano.
Lo spettatore che vedeva nel kinetoscopio questa scena poteva, grazie ad un tubo collegato a un grammofono, ascoltare anche la registrazione audio.
La differenza tra la visione singola del kinetoscopio e quella di più persone del cinematografo dei Lumière, ne ha decretato il vincitore: più persone che vedono lo stesso film contemporaneamente producono un maggiore incasso.
LE ALTRE INVENZIONI DI EDISON
Alcune dell'invenzioni più note di Edison, oltre al kinetoscopio, sono il fonografo (per registrare e riprodurre il suono), il cinetofono (l'antenato della macchina da ripresa), il dittafono (per riprodurre il parlato), la macchina per stampare, la sedia elettrica e la lampadina: in effetti, queste sono solo alcune delle sua invenzioni, il quale nell’arco della sua vita riuscì a depositare a suo nome più di 1000 brevetti.
Un'altra sua innovazione fu lo lo standard dei 35 mm di larghezza che rappresentava un passo avanti significativo per il cinema in quanto è ancora oggi il formato maggiormente diffuso per i negativi e i positivi da proiezione ed è la base per numerosi altri formati che ereditano da quest’ultimo le caratteristiche principali. Comunque nei primi del 900 il predominio nel mercato internazionale dell’industria dello Spettacolo era saldamente nelle mani della Gran Bretagna, sino allo scoppiare della Grande Guerra, che devastò il vecchio continente. Le sceneggiature in America, inizialmente, venivano copiate da film e documenti del vecchio continente e l'iniziativa si rivelò fruttuosa, grazie al forte carattere puritano degli americani ed alla loro curiosità rispetto alla novità.
Furono un successo. Nel 1905 i film venivano proiettati in teatri, magazzini ed altre sale, che riuscivano a contenere circa 100/200 persone. Prezzo? 1 nickel da cui derivò "nickelodeon".
Questi luoghi di proiezione si diffusero velocemente: vi si proiettavano inizialmente documentari, ma presto le compagnie di produzione li sostituirono con film narrativi e per gli americani fu davvero una svolta epocale: "andare al cinema" costituiva uno svago nuovo.
Molti gestori di nickelodeon, grazie all'affluenza incredibile di pubblico, fecero affari d'oro.
La maggior parte di questi nickelodeon avevano un solo proiettore, così che, durante i cambi di rullo, un cantante intratteneva gli spettatori. E suoni e rumori facevano da accompagnamento alle immagini.
BREVETTI, PLAGI E PIRATERIA
Fu proprio in questo periodo che molti uomini d'affari americani fiutarono l'occasione ghiotta, ed iniziarono a gettare le basi delle loro carriere nel settore Cinematografico.
Diventando, in seguito, molto popolari. Carl Laemmle (fondatore in seguito della Universal), che aprì il primo nickelodeon nel 1906 a Chicago o Louis B. Mayer, che divenne il terzo membro della MGM (Metro-Goldwin-Mayer). Anche altri dirigenti degli Studios come William Fox (che fondò quella compagnia che sarebbe divenuta la 20th Century-Fox), Marcus Loew (casa madre della MGM) e Adolph Zukor (che divenne il capo della Paramount), cominciarono la loro carriera gestendo nickelodeon.
Ben presto però apparvero sulla scena numerosi imitatori di Thomas Edison, tra cui Hollaman, direttore di un museo Grevin newyorkese, l'Eden Museum, spiccò primo fra tutti: fece riprodurre fedelmente la macchina da presa ignorandone volutamente l'incontestabile brevetto di Edison, e così facendo copiò anche Marc Klaw ed Erlanger. Apparve subito evidente che il cinema poteva portare tanti soldi. In qualche modo Thomas Edison decise di far rispettare in tutti i modi (leciti ed illeciti) i suoi brevetti: soltanto così egli poteva assicurarsi il monopolio assoluto sulla produzione e proiezione di film, così come su cineprese, proiettori e pellicole. Si rivolse alla giustizia americana e ne scaturì una lunga ed estenuante lotta legale che durò una decina d'anni: tra denunce, arresti spesso seguiti anche da reclusioni, sequestri di film e di macchinari, chiusure dei locali di proiezione.
Avvenimenti quotidiani, che costrinsero i registi a girare i loro film a "porte chiuse" e sotto la protezione di uomini armati che controllavano anche le vie d'accesso ai luoghi di ripresa e produzione.
FINE DELLA GUERRA DEI BREVETTI
La guerra dei brevetti si concluse nel 1915, quando la Corte Suprema di Washington emise una sentenza favorevole ad Edison, che annullava definitivamente tutti gli altri brevetti e monopoli che non fossero gli originali (fatti salvi pochissimi casi in cui venne riconosciuta la non-violazione del brevetto perché i dispositivi di alcune cineprese e videoproiettori erano sostanzialmente differenti dal brevetto di Edison). In base alla pronuncia della Corte, la maggior parte delle società di produzione, per essere in grado di continuare la loro attività, accettò di pagare le sanzioni imposte.
Nel 1907 "si girava" ininterrottamente a Chicago e a New York ed i teatri di queste due città assunsero l’aspetto di vere e proprie fortezze, perché Edison era sempre in agguato: e così per tenere celati i segreti ed i trucchi che gli operatori ed i registi scoprivano, man mano che si procedeva alla lavorazione di un film, fu ancora necessario assoldare guardiani che controllassero minuziosamente tutte le uscite e le entrate delle sale.
IL CLIMA DI TENSIONE
Il clima di tensione non favoriva di certo un ambiente di lavoro sereno, e questo fu il motivo scatenante perché le Compagnie iniziarono l’esodo verso Ovest, verso la costa del Pacifico: Hollywood, grandi zone vergini, dove la lotta dei brevetti continuò ancora, ma dove, dopo qualche anno, la produzione cinematografica si liberò di tutti gli intralci degli inizi, per avviarsi ad una rivoluzione, a più riprese, dell’arte cinematografica e dei primi Cartoons.
C'erano anche altri problemi: oltre alle controversie giudiziarie sui brevetti di Edison, la minaccia al cinema americano, nel 1909, fu portata dall’attacco violento da parte della stampa.
In particolare il "Chicago Tribune" che criticò i temi "trattati" nei film: dal "Brigantaggio moderno" a "I bassifondi di Parigi", "Il bigamo" e così tanti altri.
Attraverso questa campagna diffamatoria di alcuni gruppi religiosi la gente iniziò a considerare il cinema come strumento pericoloso, che traviava i giovani e che portava scompiglio sociale, furti e prostituzione.
L'ESODO LONTANO DALLA TERRA DEL COPYRIGHT: HOLLYWOOD
Questo controllo veniva esercitato tramite un “trust” monopolistico (la Motion Pictures Patents Company), e si basava sulla proprietà creativa di Thomas Edison: i brevetti.
Essa comprendeva le grandi compagnie produttive americane: Edison Studios, Biography Company, Vitagraph, Polyscope, Kalem Company, etc Edison aveva formato la MPPC per esercitare i diritti derivatigli dalla proprietà creativa e la MPPC faceva sul serio nell’imporre tale controllo.
Alla scadenza di gennaio 1909 tutte le aziende dovevano mettersi in regola con la licenza.
Cioè se non pagavi non potevi produrre film. A febbraio, i fuorilegge privi di licenza, che si autodefinivano indipendenti, protestarono contro il trust e proseguirono l’attività senza sottomettersi al monopolio di Edison. Nell’estate del 1909 i ribelli erano in piena azione, con produttori e proprietari che ricorrevano ad apparecchiature illegali e a pellicole importate per creare un mercato sotterraneo.
Mentre gli USA vivevano una sempre maggiore diffusione dei “nickelodeon” , la Società dei Brevetti reagì come detto nei confronti del movimento indipendente creando un “braccio armato” supplementare, noto come General Film Company, per fermare l’attività degli indipendenti privi di licenza. La General Film confiscò le apparecchiature illegali, bloccò la fornitura di prodotti alle sale che proiettavano film senza licenza e monopolizzò di fatto la distribuzione con l’acquisizione di tutte le agenzie distributrici di film statunitensi, eccetto quella posseduta dall’indipendente William Fox, che oppose resistenza al trust anche quando gli venne revocata la licenza.
“Le riprese venivano impedite dal furto di macchinari e da frequenti ‘incidenti’, come la perdita di negativi, apparecchiature, edifici e talvolta anche di vite umane”
Ciò come anticipato convinse gli indipendenti ad abbandonare la costa orientale. Selig, rivale storico di Edison, fu tra i primi a dare l’avvio all’esodo. Egli mentre stava girando un film ebbe l’idea di mandare uno dei suoi operatori in California, per terminare il lavoro nelle riprese di diverse scene d’esterni, alcune obbligatoriamente in acqua. In questo modo, grazie alla luce generosa delle sponde del Pacifico, poté girare rapidamente, senza disturbi, e senza minacce d’interruzione da parte degli agenti dell’ordine. Da qui, decise di migrare, stabilendosi a Los Angeles.
E questo determinò il primo passo verso la nascita di Hollywood (distretto di Los Angeles).
Sul suo esempio molti altri "indipendenti" si trasferirono sulla costa del Pacifico.
Trasferitisi a Los Angeles beneficiarono di numerosi vantaggi, tra i quali un clima sempre primaverile e la vicinanza con la frontiera messicana: questo permise anche alla società di produzione "Bison", nel periodo tra il 1909 sino al luglio del 1920, di realizzare quasi 200 film western.
La California era come dire una zona franca ed inoltre abbastanza lontana dalla portata di Edison, perché il braccio armato potesse piratarne le invenzioni con la forza, senza dover temere la legge californiana. E fu quindi questo quello che fecero i protagonisti della cinematografia di Hollywood, Fox compreso: emigrare dove la legge era più debole.
Naturalmente, la California si sviluppò rapidamente e, alla fine, il braccio repressivo della legislazione federale raggiunse anche l’occidente. Ma poiché i brevetti garantivano a chi li deteneva un monopolio “limitato” (all’epoca appena 17 anni), quando si raggiunse un numero sufficiente di agenti federali i brevetti erano estinti. Era nata una nuova industria, in parte scaturita dalla pirateria contro la proprietà creativa di Edison: Hollywood appunto. Siamo più o meno nel 1910.
Nel 1915 nasce la Fox Film Corporation (poi diventerà 20th Century Fox nel 1935).Essa comprendeva le grandi compagnie produttive americane: Edison Studios, Biography Company, Vitagraph, Polyscope, Kalem Company, etc Edison aveva formato la MPPC per esercitare i diritti derivatigli dalla proprietà creativa e la MPPC faceva sul serio nell’imporre tale controllo.
Alla scadenza di gennaio 1909 tutte le aziende dovevano mettersi in regola con la licenza.
Cioè se non pagavi non potevi produrre film. A febbraio, i fuorilegge privi di licenza, che si autodefinivano indipendenti, protestarono contro il trust e proseguirono l’attività senza sottomettersi al monopolio di Edison. Nell’estate del 1909 i ribelli erano in piena azione, con produttori e proprietari che ricorrevano ad apparecchiature illegali e a pellicole importate per creare un mercato sotterraneo.
Mentre gli USA vivevano una sempre maggiore diffusione dei “nickelodeon” , la Società dei Brevetti reagì come detto nei confronti del movimento indipendente creando un “braccio armato” supplementare, noto come General Film Company, per fermare l’attività degli indipendenti privi di licenza. La General Film confiscò le apparecchiature illegali, bloccò la fornitura di prodotti alle sale che proiettavano film senza licenza e monopolizzò di fatto la distribuzione con l’acquisizione di tutte le agenzie distributrici di film statunitensi, eccetto quella posseduta dall’indipendente William Fox, che oppose resistenza al trust anche quando gli venne revocata la licenza.
“Le riprese venivano impedite dal furto di macchinari e da frequenti ‘incidenti’, come la perdita di negativi, apparecchiature, edifici e talvolta anche di vite umane”
Ciò come anticipato convinse gli indipendenti ad abbandonare la costa orientale. Selig, rivale storico di Edison, fu tra i primi a dare l’avvio all’esodo. Egli mentre stava girando un film ebbe l’idea di mandare uno dei suoi operatori in California, per terminare il lavoro nelle riprese di diverse scene d’esterni, alcune obbligatoriamente in acqua. In questo modo, grazie alla luce generosa delle sponde del Pacifico, poté girare rapidamente, senza disturbi, e senza minacce d’interruzione da parte degli agenti dell’ordine. Da qui, decise di migrare, stabilendosi a Los Angeles.
E questo determinò il primo passo verso la nascita di Hollywood (distretto di Los Angeles).
Sul suo esempio molti altri "indipendenti" si trasferirono sulla costa del Pacifico.
Trasferitisi a Los Angeles beneficiarono di numerosi vantaggi, tra i quali un clima sempre primaverile e la vicinanza con la frontiera messicana: questo permise anche alla società di produzione "Bison", nel periodo tra il 1909 sino al luglio del 1920, di realizzare quasi 200 film western.
La California era come dire una zona franca ed inoltre abbastanza lontana dalla portata di Edison, perché il braccio armato potesse piratarne le invenzioni con la forza, senza dover temere la legge californiana. E fu quindi questo quello che fecero i protagonisti della cinematografia di Hollywood, Fox compreso: emigrare dove la legge era più debole.
Naturalmente, la California si sviluppò rapidamente e, alla fine, il braccio repressivo della legislazione federale raggiunse anche l’occidente. Ma poiché i brevetti garantivano a chi li deteneva un monopolio “limitato” (all’epoca appena 17 anni), quando si raggiunse un numero sufficiente di agenti federali i brevetti erano estinti. Era nata una nuova industria, in parte scaturita dalla pirateria contro la proprietà creativa di Edison: Hollywood appunto. Siamo più o meno nel 1910.
Già nel 1920 Hollywood era divenuta il centro dell'industria cinematografica americana per eccellenza, e qui nacque e si sviluppò su vasta scala il fenomeno del divismo e dello sfarzo.
Dagli anni 30 gli studios di Hollywood svilupparono una maniera di fare cinema che tutt'oggi è un punto di riferimento in tutto il mondo: il cinema narrativo classico.
La storia di Hollywood è segnata da un graduale ma quasi inarrestabile declino della sua fortuna nel secondo dopoguerra. Molteplici furono i motivi di questa decadenza, tra cui una legge antitrust che, impedendo la concentrazione di numerose attività economiche legate al cinema nelle mani di poche industrie, causò una crisi delle grandi compagnie cinematografiche. A questo si aggiunse la concorrenza della televisione. Nei decenni successivi, soprattutto negli anni 70, le cose migliorarono.
Hollywood resta, ovviamente, il sogno di tutti coloro che desiderano far carriera "sul grande schermo", il più grande centro di produzione di film di tutti i tempi.
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