La criptovaluta OneCoin è stata soppressa prima di diffondersi dall'Antitrust e dalla Guardia di Finanza: altro non sarebbe che uno Schema Ponzi.
OneCoin in realtà non esiste, la Blockchain aperta permette alla società OnCoin Ltd, di controllare direttamente le transazioni che effettuano gli utenti variando il valore nominale della moneta elettronica (deprezzandolo o aumentandolo a proprio piacimento).
OneCoin inoltre non è convertibile in altre criptomonete né può essere scambiato né tantomeno speso.
L'authority, dopo aver esteso alle società One Life Network ed Easy Life "il procedimento relativo alla promozione della criptomoneta OneCoin, ha disposto la sospensione cautelare dell'attività da parte di One Life".
"Dalle informazioni acquisite", sottolinea l'Antitrust, "anche i due professionisti in questione risulterebbero coinvolti nella promozione del programma di acquisto e diffusione della criptomoneta OneCoin e dei pacchetti-formazione a essa collegati".
"La parte più consistente degli introiti conseguibili dall'attività promossa dai professionisti deriverebbe non tanto dall'acquisto della moneta virtuale OneCoin quanto piuttosto dal pagamento delle quote che i consumatori sono chiamati a versare nel momento dell'adesione al sistema, i quali a loro volta, per raggiungere l'obiettivo di guadagno, sembrano essere tenuti a reclutare altri consumatori. Tali modalità appaiono riconducibili alle dinamiche tipiche delle vendite piramidali"
La società, tramite questo Schema Ponzi, prometteva agli utilizzatori cifre da capogiro (oltre 90mila euro a settimana).
Una vicenda che ha i contorni di una truffa bella e buona e che ha fatto proseliti in tutto il mondo, dai pensionati ai disoccupati, che partecipano ai meeting e vengano raggirati con filmati e testimonianze falsi in cui si esalta la criptomoneta.
I promotori promettono guadagni anche del 5.000% con un investimento iniziale di 130 euro in meno di due mesi.
I ritorni promessi sono accresciuti da quante più persone il nuovo aderente riesce ad attrarre nel giro. Tutti guadagni virtuali mentre gli unici soldi reali sono quelli che finiscono nelle casse della OneCoin Ltd.
Da qui l’intimazione a sospendere ogni attività diretta a promuovere e diffondere la criptomoneta e i pacchetti di formazione collegati.
Pare che comunque la società One Life Network Ltd, responsabile per la vendita della criptomoneta in Italia, continua indisturbata nelle sue attività.
Da qui l’Autorità ha adottato una nuova delibera che se verrà nuovamente disapplicata comporterà l’applicazione di una pena pecuniaria da 10mila a 5milioni di euro.
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