C’è stato un tempo in cui la funzione Shuffle non era esattamente diffusissima su iPod e dispositivi analoghi.
Poi Apple si accorse che la riproduzione casuale era una delle preferite di chi ascoltava la musica digitale.
Lo Shuffle venne messo in primo piano e addirittura, nel 2005, diventò il nome e la funzione principale di un iPod a sé stante.
A fine 2013 la“riproduzione casuale” è la scelta di Spotify per portare la musica gratuita sui telefonini.
SPOTIFY GRATUITO SU SMARTPHONE E TABLET
Da ora non sarà più necessario un abbonamento Premium (da 10€ al mese) per usare le applicazioni su telefonino e tablet basterà un account “free”, di quelli che prevedono 0€ e qualche spot.
Dunque basta scaricarle e loggarsi (o creare un account) e funzionano da subito, prima si veniva rimbalzati al login.
Quella su tablet, provata su iPad, non ha nessuna limitazione, se non gli spot (in italiano) che interrompono ogni tanto la riproduzione.
Riserva invece qualche sorpresa la versione gratis di Spotify su telefonini, provata su iPhone.
Si viene accolti da una schermata che avvisa della novità e chi ha già un account gratuito si trova a disposizione tutta la propria libreria della versione desktop vengono sincronizzate le playlist create altrove.
Un pulsante verde “riproduzione casuale” compare in testa ovunque: le singole tracce di raccolte, artisti dischi non sono selezionabili individualmente, ma è solo utilizzabile il pulsante a fianco alle singole canzoni, che permette di aggiungerle ad altre playlist, invece la messa in coda è invece riservata al Premium.
Non funziona neanche l’interruttore “disponibile offline”: le playlist e le canzoni non si possono ascoltare in locale, ma solo in streaming.
A differenza della versione tablet, non c'è nessuno spot, ma ci sono altre limitazioni: si possono fare un massimo di sei “skip” in un’ora di ascolto, dopo di che si ascolta quello che passa casualmente la playlist.
Si può cambiare playlist, ma sempre senza salti.
Un altro blocco interessante è quello che riguarda le playlist piccole, quelle che contengono poche canzoni: non si possono usare per aggirare la riproduzione casuale.
In questo caso un pop-up avvisa che è attivata una funzione Scopri e vengono riprodotti brani esterni alla playlist (spesso canzoni tratte dagli stessi dischi di quelle presenti).
Insomma, la versione gratuita su telefonino di Spotify è una sorta di radio molto personalizzata, fatta con la propria libreria e quindi più avanti della iTunes Radio, che permette di scegliere solo il punto di partenza della riproduzione.
Tutto questo rimane comunque un passo indietro rispetto al consumo on demand per quello ci vuole l’abbonamento, almeno su telefonino.
Con l’apertura delle proprie applicazioni mobile, Spotify ha identificato una linea sottile, ma chiara tra la musica gratuita e i servizi a pagamento.
L’azienda è conscia che il consumo di contenuti su mobile è una fetta troppo ampia per potere essere ignorata e riservata solo al premium.
Una tattica attuata per mettere in difficoltà i concorrenti in un mercato sempre più affollato e competitivo come quello dei servizi di streaming: Deezer arriverà negli Stati Uniti a gennaio, quando partirà anche il nuovo servizio di Dr. Dre e Jimmy Iovine.
Di sicuro, con questa mossa, Spotify spingerà a provare il servizio molta gente, distraendola da Google, Rdio, Napster etc.
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