Facebook ha bloccato e tagliato, momentaneamente, i ponti con TSU.
TSU è un social network con un funzionamento molto simile a Facebook: permette di condividere foto, video e contenuti vari con i propri amici.
Qui trovate una guida su TSU: Guadagnare Con Un Social Network
Il creatore, Sebastian Sobczak, ha pensato di creare una piattaforma che rendesse più proficua la presenza sui social e ha deciso di ridistribuire tra gli utenti il 90% dei ricavi provenienti dalla pubblicità.
Così, in base ai contenuti creati, ai loro like e alle condivisioni, al numero di amici invitati, l'utente può guadagnare qualcosa.
Fino a settembre gli utenti registrati a Tsu.co potevano decidere se condividere i loro contenuti solo sulla piattaforma o anche su Facebook e Twitter, con un meccanismo di cross-posting.
I post del sito quindi venivano automaticamente inseriti anche su altri social network.
Dal 25 settembre, però, Facebook ha bloccato la possibilità di condividere link o citare Tsu.co su tutte le sue piattaforme, considerandolo come spam.
Se si digita il nome del sito compare un messaggio che indica come non sicuro il link che si vuole condividere e impedisce la pubblicazione.
Ogni giorno più di 2.500 persone accedevano alla home page di Tsu.co tramite Facebook.
Secondo l'azienda di Zuckerberg, però, alcuni utenti avevano iniziato a usare la loro pagina per promuovere il loro profilo TSU.
Nonostante le molte critiche arrivate anche da parte degli utenti che hanno un profilo su entrambi i social network, Facebook ha fatto sapere che sbloccherà Tsu.co solo dopo che gli sarà garantita l'esclusiva dei post pubblicati sulla propria piattaforma.
Gli utenti, quindi, non potranno più condividere lo stesso contenuto su entrambi i social.
Sul profilo Facebook di Tsu.co, che è tutt'ora attivo, molti utenti hanno commentato con fastidio l'iniziativa dell'azienda di Zuckerberg, parlando di un atteggiamento scorretto nei confronti del suo competitor.
Quello che è certo è che TSU è un social network quasi sconosciuto, ma che sta crescendo in fretta tanto da costringere Facebook a difendersi.
Facebook ovviamente rimane un gigante però meglio stroncare ogni pericolo sul nascere, almeno questo si saranno detti negli USA.
Del resto la storia Blockbuster-Netflix ...qualcosina ha insegnato.
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