Indubbiamente il nome di Intel è associato a quello dei microprocessori e semiconduttori.
E non per caso, basti pensare che persino la legge di Moore è strettamente connessa con Santa Clara (California).
Nel 1968, anno della fondazione, venivano prodotte componentistiche per le memorie DRAM, SRAM e ROM.
Dopo gli inizi, Robert Noyce e Gordon Moore si ripresentano sul mercato con l'Intel 1103, chip di memoria RAM dinamica da 1 kilobyte che attira immediatamente le attenzioni dei big del settore dell'informatica.
La prima ad adottarla all'interno dei propri sistemi informatici è Honeywell, attratta dalla velocità del chip, dalla capacità di contenere un gran quantità di informazioni a costi bassi e con consumo limitato.
PRIMI PROCESSORI: ANNI 70 E 80
Poi saranno commercializzate le memorie EPROM ed anche il processore Intel 4004: un po' limitato ed abbastanza lento.
Fu comunque per merito di Stanley Mazor, Masatoshi Shima e di Federico Faggin con il suo Intel 4004 se nel 1971 Intel riuscì a compiere il grande salto e iniziò una crescita inarrestabile nel settore.
Nel 1972 arriva sul mercato il processore 8008, CPU a 8 bit diretta discendente dell'Intel 4004.
Nel 1974 è il momento dell'Intel 8080, dieci volte più performante del predecessore (in grado di leggere sempre più istruzioni); nel 1978 arriva l'8086, il primo processore 16 bit targato Intel (sempre 10 volte più performante del precedente).
Da dire che più o meno nel 1975 la dirigenza decide di abbandonare progressivamente la produzione di memorie DRAM per concentrarsi sulla progettazione, sviluppo e realizzazione di CPU.
L'8088 uscirà nel 1978 dove c'è una sorta di regressione passando dai 16 bit agli 8, questo per renderlo più flessibile ed adattabile con gli adattatori hardware in commercio.
Nel 1981 IBM sceglie l'Intel 8088 come CPU del suo primo computer realizzato per la grande distribuzione (il primo personal computer della storia), aprendo alla società californiana anche il mercato dei dispositivi "compatibili" con la macchina IBM.
L'80286 esce nel 1982...tra le nuove caratteristiche, cinque nuovi registri per la gestione della memoria in modalità multitasking e la possibilità, per mantenere la compatibilità verso il basso, di poter lavorare in modalità reale o protetta.
Nella prima modalità si comporta come l'8086 e non utilizza i nuovi registri: è compatibile con il suo predecessore, col vantaggio di essere molto più veloce e potente.
Nel 1983 Intel abbandonò la produzione di memorie e si dedicò alla produzione esclusiva di microprocessori con Andy Grove come presidente.
Da ricordare anche l'Intel 80386 del 1985, primo processore 32 bit retrocompatibile con i modelli precedenti. Si tratta di un grande cambiamento: grazie alla compatibilità estesa su più generazioni di CPU, gli sviluppatori software hanno la certezza che programmi scritti per vecchi processori potranno funzionare anche per unità di calcolo di nuova generazione.
A fine anni 80, 1989, esce l'80436 con un aumento delle prestazioni rispetto al predecessore addirittura del 50%.
PENTIUM: ANNI 90 E NUOVO MILLENNIO
Nel 1993 Intel decide di cambiare il nome dei propri prodotti, abbandonando la "serie" numerica per far spazio a nomi alfanumerici: nasce così Pentium.
La nuova famiglia di processori, è caratterizzata da un'incredibile potenza di calcolo: ogni CPU è dotata di 3.1 milioni di transistor e, grazie al calcolo parallelo, le performance crescono in maniera esponenziale.
I processori Pentium, uniti al nuovo sistema operativo Windows 3.1 (Microsoft) contribuiscono all'espansione del mercato informatico e alla diffusione dei computer in tutte le fasce della società.
Da qui in poi, il connubio Windows ed Intel monopolizzerà il mercato.
Uscirà Pentium Pro nel 1995 con registri a 64 bit, Pentium II nel 1997, Pentium III nel 1999, Pentium 4 nel 2000, Pentium M nel 2003 (per i Notebook), Pentium D nel 2005.
A metà anni '90 inizia la produzione di schede madri a marchio Intel: il vantaggio tecnologico e informativo di cui gode la società di Noyce e Moore è tale che Intel guadagna una fetta del 40% del mercato delle motherboard nel giro di pochi anni. Successivamente arrivano gli acceleratori grafici (GPU) Intel e, dal settembre 2008, anche gli hard disk a stato solido.
Nel 2005 Apple, che dal 1984 utilizzava solo ed esclusivamente processori prodotti da Motorola (i PowerPC) decide di scavalcare la barriera e iniziare a produrre computer (prima iMac e poi MacBook) basati su piattaforma Intel.
Nel 2006 vengono realizzati microprocessori di ottava generazione chiamati Core2Duo, essi raggruppano più processori a seconda del tipo di mercato.
Derivato dal lavoro svolto per il Pentium M, questo processore è basato su una nuova architettura. Fino a questo momento, Intel aveva due linee di processori: Pentium 4 per i desktop e Pentium M per il mercato mobile, ed entrambe le linee per server.
In contrasto, Intel ora ha una sola micro-architettura per tutte le linee.
Il Core 2 Duo a 64 bit è presente nel mercato desktop, mobile e server.
Nel 2010 invece si passa alle iSeries: i3, i5 sino ad i7.
La novità dei Core è la possibilità di utilizzare la tecnologia Hyper-Multi-Threading: ovvero, ciascun Core può gestire due thread, in modo tale da raddoppiare il numero di operazioni eseguite dai core.
Tra il 2010 e il 2011 Intel perfeziona l'acquisizione di McAfee, storica software house specializzata nello sviluppo di programmi per la sicurezza informatica (antivirus, ma non solo), per circa 8 miliardi di dollari.
Sempre nel 2010 arriva l'accordo con Infineon Technologies per l'acquisizione di Infineon Wireless Solutions, ramo d'azienda specializzato nella produzione di chip e dispositivi per la creazione di reti senza fili.
Nel 2012 Intel è balzata dal 58esimo al 49esimo posto nella classifica Millward Brown Optimor per il valore del proprio brand, nella top 100.
Oggi Intel è il punto di riferimento del mercato a 32 e a 64 bit, come anche sui server.
INTEL DENUNCIA BROADCOM PER SPIONAGGIO INDUSTRIALE (2000)
Intel nel 2000 intentò una causa contro Broadcom Corp. (BRCM), una societa’ specializzata in microprocessori per le telecomunicazioni ad alta velocità, per violazione di brevetto.
Secondo Intel, Broadcom Corp avrebbe costruito l’intero business e sviluppato il giro di affari utilizzando segreti industriali carpiti sfruttando l’infedeltà di alcuni impiegati Intel Corp..
L’azione legale intrapresa da Intel Corp, riguardava la violazione di cinque brevetti: uno relativo ai prodotti dedicati ai network di comunicazione, tre alla televisione interattiva e uno all’imballaggio.
VIA TECHNOLOGIES ED INTEL (2001)
Il produttore leader nel mercato chipset per PC, VIA Technologies, intorno al 2001 venne accusata da Intel per "violazioni di brevetti" in merito all'uscita del chipset P4X266 per Pentium 4.
VIA replicò al gigante di Santa Clara di aver violato il brevetto 6,253,311 acquisito dalla compagnia taiwanese in seguito al rilevamento di Centaur nel 1999.
Il brevetto, utilizzato da Intel nei suoi processori Pentium 4, riguardava le istruzioni per la conversione bidirezionale ed il trasferimento di interi e decimali.
AMD DENUNCIA INTEL (2005)
AMD storicamente era stata sempre l'alternativa low cost di Intel.
Nel 2005, AMD annuncia di aver depositato presso la Corte Federale Distrettuale del Delaware negli Stati Uniti un ricorso.
Il ricorso di 48 pagine spiega in dettaglio come Intel abbia illegalmente mantenuto il suo monopolio sul mercato dei microprocessori x86 attraverso la coercizione dei clienti a non avere rapporti con AMD.
Il ricorso identifica 38 aziende che sono state vittime di coercizione da parte di Intel, tra cui grandi produttori di computer, piccoli assemblatori, distributori all’ingrosso e rivenditori, attraverso 7 tipi di comportamenti illegali commessi su tre continenti.
“Ovunque nel mondo i clienti hanno diritto alla libertà di scelta ed ai benefici dell’innovazione; questi diritti sono negati nel mercato dei microprocessori. Che sia attraverso prezzi più elevati dovuti a profitti monopolistici, oppure ad una minore scelta sul mercato ed a barriere all’innovazione, la gente da Osaka a Francoforte a Chicago paga ogni giorno in denaro contante per gli abusi monopolistici di Intel”.
Questa causa seguì una decisione della Commissione federale del Commercio Giapponese (JFTC), la quale decise che Intel ha abusato del suo potere monopolistico per escludere una concorrenza aperta e leale in violazione della Sezione 3 della legge antimonopolio Giapponese.
Queste conclusioni mostrarono che Intel aveva deliberatamente messo in atto pratiche commerciali illegali al fine di bloccare la crescita della quota di mercato di AMD imponendo limitazioni ai produttori giapponesi di PC.
“Non è necessario credere alla nostra parola quando si parla degli abusi di Intel; il governo giapponese ha condannato Intel per le sue condotte illegali.
Noi incoraggiamo le autorità di tutto il mondo a guardare con attenzione ai meccanismi anomali del mercato, ed ai danni ai consumatori che le pratiche commerciali di Intel stanno causando nelle loro nazioni.
Intel mantiene profitti monopolistici illegali a spese dei consumatori e dei produttori di computer, i cui profitti sono già sottili come una lama di rasoio.
Ora è il momento per i consumatori e l’industria mondiale di liberarsi dal monopolio abusivo di Intel”
IL GOVERNO USA DENUNCIA INTEL (2009)
Il governo USA nel 2009, fece causa ad Intel, per aver utilizzato illegalmente, per dieci anni, la sua posizione dominante nel mercato per ridurre la competizione e rafforzare ulteriormente il suo monopolio.
La Commissione Federale USA per il commercio accusò Intel di aver condotto una sistematica campagna per escludere i suoi rivali nel settore dei chip dal mercato o comunque per limitare loro l'accesso.
Intel produceva circa l'80% della cosiddetta CPU.
Secondo le accuse, Intel privò gli utenti della possibilità di scegliere chip prodotti da altre aziende, potenzialmente più economici o qualitativamente migliori.
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