Initiative Q mira a creare una nuova rete di pagamento e valuta digitale. Ideato dall'israeliano Saar Wilf, che in passato aveva fondato Fraud Sciences, una società di sicurezza acquisita poi da PayPal.
La valuta è commercializzata attraverso un sistema piramidale multi-livello e non sarà rilasciata fino a che non ci sarà un certo numero d'iscritti.
Questo il primo proposito.
Per questo motivo, secondo Frank Chung di news.com.au potrebbe trattarsi di uno Scam o comunque di uno schema Ponzi.
Huszák ha elencato diversi problemi con questo sistema, come l'assenza di chiare misure di sicurezza riguardo la gestione delle criptovaluta, costi di transazione e al cambio poco chiari, infine potenziale manipolazione del mercato da parte dei maggiori detentori della valuta.
Dal canto suo, Initiative Q sta incentivando le persone a lasciare i vecchi sistemi, in favore del suo.
L’accesso a Initiative Q è solo su invito (lo trovate a fine articolo) e con un numero limitato a disposizione.
Ma quali sistemi di pagamento saranno sostituiti? Carte di credito e debito, bonifici, contanti considerati ormai insicuri e costosi.
"L’iniziativa parte con il regalare valute in forma di Q a chi si iscrive in questa prima fase. Prima si accede, più Q si potranno prenotare. Pensa a questo progetto come ai Bitcoin gratis di 7 anni fa"
Il concetto alla base di Initiative Q è potenzialmente vincente: ogni membro aumenta il valore del proprio portafoglio al lievitare della propria rete di contatti. E visto che nuovi utenti possono aggiungersi solo su invito, dovrà lavorare sodo per costruire un impero che sia degno di questo nome.
La teoria del successo sperato dei Q poggia sullo studio del mercato delle criptovalute.
Sinora infatti Bitcoin e simili hanno fallito nell’obiettivo di limitare la circolazione del denaro, inoltre nessuno può facilmente generare nuove monete, non trascurando poi problemi quali la volatilità e la facilità d’uso.
Nonostante queste carenze, il loro valore ha raggiunto quasi 1 trilione di dollari. Non è così strano pensare che una valuta progettata per soddisfare le varie esigenze del mercato, accoppiata a una rete di pagamento stabile, possa superare gli ostacoli menzionati prima.
Ma di che moneta si tratta? Di una moneta centralizzata, non basata sulla blockchain.
In parole povere un network di pagamenti, simile a Paypal ma senza banche.
Avrà successo? Ora è troppo presto per dirlo.
Ci si può provare ad iscrivere, magari utilizzando una posta elettronica che non usate spesso, per evitare eventuali problemi quali spam e quant'altro nel caso si trattasse di un sistema che mira solo a raccogliere milioni d'indirizzi mail.
Va comunque sottolineato che Saar Wilf (il fondatore) non è un pinco pallino qualsiasi, visti i contatti con Paypal.
Per iscrivervi, qui trovate l'invito: Invito Initiative Q
Ho cliccato sul link ed attendo la tua verifica.
RispondiEliminaCiao, fatto!
Eliminaho cliccato anche io sul tuo link
EliminaApprovato. Speriamo procedano con gli sviluppi del loro network perchè per il momento pare siano ancora in alto mare.
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