Quando uno Smartphone cade in acqua, serve davvero immergerlo nel riso (crudo) per cercare di assorbire l'umidità e renderlo nuovamente funzionante?
Sicuramente il riso ha alcune proprietà assorbenti, il problema è che dipende sostanzialmente da quanto ogni chicco riesce ad assorbire: cioè, al fine di asciugare un cellulare bagnato, quasi niente.
In generale c’è chi consiglia di usare una particolare qualità di riso, chi di aggiungere del sale, chi di usare una busta sigillata o una scatola per scarpe immergendo il device elettronico in mezzo ai chicchi di riso.
Secondo Michael Zelenko uno dei primi messaggi su internet riguardanti il riso e le sue qualità assorbenti risale al 2000, quando un utente chiese su Yahoo Answers un consiglio su come asciugare internamente il suo Nokia 5310 finito in acqua, e gli fu consigliato di immergerlo nel riso per rimuovere l’umidità.
È probabile che il consiglio di usare il riso sia una naturale evoluzione di alcune pratiche seguite ben prima che esistesse Internet.
Alcune decenni fa i fotografi consigliavano di usare foglie di tè, carta da pacchi e riso per ridurre l’umidità nelle scatole in cui venivano conservate apparecchiature e pellicole fotografiche. E già all’epoca c’era chi metteva in dubbio l’effettiva efficacia di questi sistemi, ricordando che la loro capacità di assorbire l’umidità "è così minima che sono necessarie grandi quantità per ottenere un qualche effetto".
Negli anni per la conservazione all’asciutto di particolari oggetti si è comunque diffuso l’utilizzo del gel di silice, un composto del silicio che ha buone capacità assorbenti e deidratanti: sono le bustine che si trovano spesso nelle scarpe o nei prodotti elettronici.
Qui effettivamente si tratta di un qualcosa di provato scientificamente, il fatto è che parliamo comunque di quantità irrisorie di umidità assorbite (a meno di usare diverse decine di migliaia di queste bustine).
Online si legge effettivamente di gente che è riuscita a "recuperare" un cell caduto in acqua, immergendolo nel riso.
Il problema è che non c'è la controprova.
Cioè non si può stabilire cosa sarebbe successo, lasciando il cellulare a riposo qualche giorno lasciandolo semplicemente asciugare all'aria aperta.
Probabilmente il danno non era elevato al punto da compromettere definitivamente il device.
ALCUNI TEST CON AGENTI ESSICCANTI
Qualche anno fa sono stati condotti dei test, da cui è emerso che il riso non ha alcun effetto nella rimozione dell’umidità dal telefono, mentre possono avere un minimo effetto la sabbia usata per le lettiere dei gatti, il cuscus e l’avena.
Secondo i risultati dei test, la soluzione migliore è lasciare spento il telefono all’aria per almeno un giorno, in modo che l’acqua al suo interno evapori.
Il test prevedeva di immergere 9 cellulari (5 Samsung S III, 3 iPhone 4S ed 1 iPhone 3GS) in un contenitore d'acqua.
2 Samsung si sono spenti subiti, 3 con un po' più di fatica.
Gli iPhone invece si sono dimostrati quelli più resistenti, almeno apparentemente.
Gli apparecchi poi sono stati rimossi dall'acqua ed asciugati con carta, infine ne è stata rimossa la batteria.
Una volta aperti e lasciati asciugare, incredibilmente, i Samsung si son dimostrati quelli più resistenti in quanto sono stati quelli meno esposti all'acqua e che meglio sono riusciti a proteggere i circuiti interni (sicuramente aiutò la batteria rimovibile).
Poi sono state provate le qualità assorbenti di alcuni "materiali" per vedere quali di questi fosse in grado di assorbire più acqua, in 24 ore, da una spugna bagnata:
Lettiera per gatti
Couscous
Farina d'avena classica rotolata
Farina d'avena
Riso precotto
Gel di silice
Riso crudo
Il riso convenzionale secco e crudo si è dimostrata la peggiore delle 7 opzioni testate. Ha assorbito la minima quantità di acqua in 24 ore, rispetto al silica gel, lettiere per gatti, couscous, farina d'avena, avena classica e riso precotto.
La stessa spugna poi è stata lasciata all'aria aperta e l'acqua assorbita è stata incredibilmente maggiore rispetto a qualsiasi agente essiccante.
Dunque sembra che lasciare il telefono (a riposto per diversi giorni) su uno scaffale possa essere l'opzione migliore.
Il test lo trovate qui: Gazzelle.com (Water Damage Smartphone)
Anche secondo l'azienda TekDry, evapora più acqua lasciando uno Smartphone all’aria rispetto al metodo di chiuderlo in una scatola sommergendolo con chicchi di riso.
Secondo Zelenko, comunque, il sistema del riso offre un vantaggio: seppellito sotto i chicchi e chiuso in una scatola, non si ha la tentazione di provare ad accenderlo per vedere se funziona. La cosa peggiore che si possa fare è infatti accendere uno Smartphone quando c’è ancora molta umidità al suo interno: si potrebbero creare cortocircuiti ed ossidazioni che danneggiano in modo irreversibile alcuni componenti.
Anche il Phon non è molto consigliato perchè il getto di aria calda sposterebbe l'acqua sui circuiti (ci sono possibilità che ciò avvenga, soprattutto quando il dispositivo è ancora bagnato).
All’aria aperta o nel riso, uno Smartphone talvolta riesce a sopravvivere dopo avere subito un tuffo accidentale in acqua ma ciò dipende, oltre che dalle sue caratteristiche, anche da quanto tempo rimane sommerso.
Scelta una strada (riso o migliori soluzioni quali il gel di silice)...c'è chi riesce a farlo resuscitare e chi no ma non ci sarà mai la controprova se il sistema si è rivelato utile oppure no, appunto perchè non è possibile svolgere 2 test contemporaneamente nè sapere cosa sarebbe successo lasciandolo semplicemente all'aria aperta o usando un altro essiccante.
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