Secondo delle stime: sulle Darknet si è passati dai circa 600 milioni di dollari spesi nel 2018 a quasi 1 miliardo nel 2019 (si parla di beni illegali).
Jill Carson (Open Money Initiative) afferma comunque che TOR e le criptovalute non sono strumenti progettati per il grande pubblico.
Tuttavia il Bitcoin sta sempre più prendendo piede nella vita di tutti i giorni (anche se, su molti market del Deep Web, sta crescendo l'utilizzo di Monero che rende le transazioni irrintracciabili).
Nel 2018 sono stati spesi 40 miliardi di euro su internet e circa il 60% degli italiani ha fatto almeno un acquisto online.
In particolare, in Italia, il Bitcoin sarebbe il terzo metodo di pagamento digitale più utilizzato, preceduto solo da Paypal e Postepay (si tratta di uno studio realizzato da una società di analisi marketing chiamata SEMrush e riportato da La Stampa).
Questa cifra è ancora più sorprendente dato che molti siti di e-commerce non accettano ancora pagamenti in Bitcoin, anche se grazie a servizi quali Bitpay, Gocoin, BTCPay, Coinbase o terminali wallet quali Pundi X etc ora è sicuramente più facile rispetto al passato.
Il vantaggio di servizi di questo tipo (ad esempio Bitpay) è la possibilità di convertire velocemente Bitcoin in valuta corrente (dollari, euro, sterlina o utilizzando conti bancari), evitando i rischi di volatilità quindi si tratta di servizi molto utili per i commercianti (molto meno invece per chi fa trading o investimenti).
Anche la società Paymium consente la conversione immediata in euro con 0 % di commissioni (sia per transazioni in entrata ed uscita, le fees della transazione sono a carico della società francese che fornisce anche carte di credito, bonifichi e servizi di trading).
Perchè un'azienda o dei commercianti dovrebbero accettare pagamenti in criptovalute?
Se le commissioni bancarie costano circa 4-5 % (pensate anche alle transazioni internazionali), tramite criptovalute si scende all'1% in media (il Bitcoin Cash meno di un centesimo di dollaro!).
Ma la diffusione non riguarda solo internet: in Venezuela già da tempo è possibile pagare nei fast food (KFC, Church's Chicken, etc) con la criptovaluta Dash.
Invece in Germania, la catena Burger King, ormai ha implementato il suo sistema per pagare in Bitcoin.
Il futuro sarà sempre più digitale, garantito.
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