Era l'agosto del 1996 e i sistemi antispam erano quello che erano.
Questa pratica consisteva nell'utilizzare particolari tool che permettevano l'invio massivo di migliaia di mail, utilizzando link di mailing list a sottoscrizione.
Si trattò di un attacco davvero di larga scala, basta dire che vennero colpiti tantissimi politici, grossi uomini d'affari e altri individui.
Queste vittime furono iscritti iscritti (a loro insaputa) a mailing list di siti (Usenet) e spammers su Internet.
Il sistema era (anzi è) ovviamente irreversibile: una volta iniziato l'attacco da parte degli spammers infatti non si ha più nessun controllo per poterlo arrestare.
L'invio di pubblicità sarà sempre destinato ad aumentare e mai a fermarsi.
L'abile sistema generò, per ogni casella mail, oltre 20.000 messaggi in un solo weekend.
Come prassi, grandi quantitativi di e-mail vennero inviati ad ogni singolo destinatario provocandone l'intasamento della casella di posta.
Inutile dire che al di là dell'impossibilità di utilizzare la casella di posta elettronica, ci furono anche altre conseguenze quali l'impossibilità di usare la connessione Internet, il rallentamento e il crash dei server impegnati nella scansione antispam e antivirus dei messaggi stessi.
Insomma, anche se molto diverso, sostanzialmente si trattava di un vero e proprio attacco DDoS.
[X]Chaotic pubblicò anche un manifesto in rete che spiegava perché aveva scelto ciascun obiettivo.
Il responsabile di questo attacco non fu mai individuato.
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