Visualizzazioni Totali

TRA I PRIMI IN ITALIA A PARLARE DI BITCOIN (DAL 2012!): PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATI SULLE NOVITA' TECNOLOGICHE DEL WEB SEGUITE LA PAGINA FACEBOOK (LINK A SINISTRA)

domenica 22 marzo 2020

Cos'è La DeFi? I Progetti Più Interessanti (Decentralized Finance)

DeFi (Decentralized Finance) è un insieme di strumenti finanziari che sfruttano reti decentralizzate senza aver bisogno di enti terzi. Questa piattaforma sfrutta la blockchain e gli smart contract di Ethereum (troviamo anche il Lightning Network di Bitcoin). Come detto una caratteristica fondamentale è l'utilizzo di reti decentralizzate ma anche di transazioni pubbliche, tracciabili, sicure, veloci e resistenti alla censura (non possono essere bloccate nè devono essere autorizzate).
Smart Contract, oltre all'immissione di nuovi token (che si appoggiano a Blockchain terze, senza avere una propria), consentono l’esecuzione automatica di vari processi (come ad esempio quelli che gestiscono i prestiti tra privati, in modo sicuro). Un punto di riferimento per DeFi è DefiPulse (che ci indica quanti milioni di dollari di capitalizzazione sono stati bloccati come smart contract nella Decentralized Finance. In Dominance possiamo leggere il token dominante dei fondi bloccati, di solito MakerDAO, poi vedremo sotto di cosa si tratta)
Alcuni progetti gestiti dalla DeFi sono i derivati (titoli o contratti finanziari il cui prezzo è relazionato al valore di mercato di un bene), assets, stablecoin (cioè crypto non volatili e con valore di mercato più o meno costante) e sono nati concetti quali DAO (cioè l'organizzazione il cui potere esecutivo è fornito dagli smart contract, le cui regole sono codificate nella blockchain).
Alcuni progetti sviluppati sono:

1) Compound (una Cassa Depositi e Prestiti nella quale è possibile depositare somme ricevendo un interesse attivo e dalla quale si possono ottenere dei prestiti pagando un interesse passivo; ad esempio posso depositare Dai bloccandoli tramite smart contract e prestarli a chi ne fa richiesta)
2) Dydx (simile a Compound ma qui lo smart contract si appoggia ad un liquidity pool piuttosto che a prestiti peer to peer)
3) Dharma (smart wallet con chiave crittografica salvata direttamente sul dispositivo e non nel cloud; ciò garantisce il pieno controllo dei propri fondi)
4) Eidoo (wallet che supporta Bitcoin, Ethereum, Litecoin, ERC20. Permette scambi tra ETH, ERC20, la stablecoin Tether, etc essendo anche un exchange ibrido tra decentralizzazione e centralizzazione con alta sicurezza, basse fee e buone prestazioni)
5) Fulcrum (piattaforma che consente prestiti e margin trading consentendo operazioni trustless e permissionless, senza commissioni, accantonando il 10% degli interessi maturati per il mantenimento di un fondo assicurativo)
6) Uniswap (exchange decentralizzato che funziona sulla blockchain di Ethereum e che permette di scambiare i token ERC20)
7) Betoken (edge fund decentralizzato costruito sempre sulla blockchain Ethereum e che investe in ERC20)

In rampa di lancio la piattaforma di lending chiamata Aave ma si possono citare anche altri pool super interessanti quali Bancor Network, Balancer e Synthetix (che meriterebbero articoli a parte).
La blockchain cardine della DeFi è su Ethereum perché è una rete decentralizzata (anche se non a livello di Bitcoin) che offre la possibilità di utilizzare smart contract, ma anche perchè consente l’emissione di nuovi token nel formato ERC20 (investitori fanno crowdfunding o comunque un investimento mediante Initial Coin Offer, ottenendo in cambio il token appena creato).
La capitalizzazione di mercato di Ether (ETH) ha permesso alla DeFi di poter contare su un asset liquido e di valore. La DeFi è dominata soprattutto da un singolo servizio, MakerDAO, che gestisce ETH e sorregge la stablecoin DAI (per approfondire su MakerDAO: Alla scoperta del token “raro” di Maker DAO). In particolare il successo di MakerDAO (cripto volatile e rara) e quindi di DAI, mostra quanto gli utenti apprezzino il poter utilizzare una stablecoin decentralizzata.
Perchè MakerDAO è interessante? Noi potremmo bloccare in uno smart contract ad esempio 300 dollari Ethereum che andrebbero a fare da "garanzia" per un prestito in una struttura decentralizzata quale MakerDAO che a questo punto "produrrebbe" dei DAI protetti da nostri 300 dollari Ethereum.
Ogni DAI vale grossomodo 1 dollaro (è una stablecoin) ma ce ne servono 1,5 dollari per ottenerne 1 (quindi con 300 dollari bloccati, otterremo 200 dollari in DAI. Posso prendere in prestito 2/3 del collaterale). Questi DAI potremmo utilizzarli per effettuare pagamenti. Ma perchè non usare direttamente Ethereum? Be' perchè essendo una coin volatile magari voglio tenerla e non utilizzarla sperando cresca in futuro. Ovviamente per avere indietro i miei 300 dollari bloccati in Ethereum (che nel frattempo sono rimasti costanti, aumentati o diminuiti di valore) devo coprire questa posizione di debito comprando il corrispettivo di stablecoin prestata (cioè 200 dollari). Grazie a ciò non ho speso un asset volatile ma mi sono affidato ad una stablecoin. Tuttavia se io non riesco a coprire il prestito, in causa di insolvenza, gli Ether bloccati passano ovviamente ai creditori (la regola del 150% o comunque dei 2/3 è stata messa proprio per questo motivo).

Nessun commento:

Posta un commento