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sabato 28 marzo 2020

Cosa Sono Gli Audio 8D? Differenze Con L'Audio 3D Binaurale

In questi giorni sul web e su WhatsApp stanno girando (come fenomeno virale) gli Audio 8D.
Ovviamente per apprezzare questa tecnologia, gli audio/canzoni vanno ascoltate in cuffia. In realtà non si tratta di una tecnologia recente ma già in voga da diversi decenni (le prime applicazioni negli anni 70 in Inghilterra). In poche parole le voci si muovono nello spazio sonoro passando dal canale di destra a quello di sinistra, come accade nelle registrazioni stereo ma la voce si materializza alle spalle di chi ascolta avvolgendolo a 360° (effetto circolare che inganna il cervello).
Questo formato dà l'impressione che la musica sia presente realmente nella stanza e che provenga da tutte le direzioni.
Qui potete trovare un veloce tutorial per realizzare l'effetto con Logic Pro.
Esistono anche convertitori online: 8DmusicConverter e Audioalter 8D Audio.


TECNICHE OLOFONICHE
Negli anni ’80 venne sviluppata un tecnica detta olofonica. Microfoni a più capsule orientati a 360 gradi, a cui vengono applicati filtri particolari, registrano l’audio in maniera sferica. Roger Waters ha utilizzato questa tecnica per gli effetti speciali dell’album dei Pink Floyd "The Final Cut" e di quello solista "The Pros And Cons Of Hitch Hiking" (anche in questo caso lo scopo è dare l’illusione che esista una terza dimensione dell’ascolto).


AUDIO 3D (REGISTRAZIONI BINAURALI)
Poi ci sono le registrazioni binaurali, che qualcuno chiama registrazioni in 3D. Il fine è quello di riprodurre la sensazione che ognuno di noi prova ascoltando musica in una stanza, le registrazioni avvengono tramite due microfoni orientati in direzioni divergenti inseriti all’interno della testa di un manichino. Con questa tecnica, usata dal produttore Tchad Blake (nell’album di Tony Levin, Steve Gorn e Jerry Marotta "From The Caves Of The Iron Mountain", registrato in una miniera abbondata sulle Catskill Mountains nel 1997).


AUDIO 8D
Al contrario delle registrazioni olofoniche e binaurali, l’audio 8D non deve il proprio effetto a come viene registrato il suono, ma a come viene modificato dopo la registrazione. Canzoni già esistenti vengono manipolate digitalmente per dare la sensazione che provengano da uno spazio ampio e che si muovano a 360 gradi.

Andrés Mayo (tecnico del suono): "La tecnica si basa su una manipolazione di fase che impedisce al cervello di identificare da dove viene il suono. Grazie al lavoro di mix che si realizza per generare l'8D, la mente umana entra in una specie di parco di divertimenti di suoni che vanno e vengono, e che regalano una sensazione di spazialità che approfondisce ancor di più quella vissuta con il suono stereo. In questo modo la musica (o almeno la sensazione che il suono genera) non rimane più circoscritta a due fonti sonore (lato destro e sinistro) bensì diventa uno spazio virtuale di forma sferica, dove si possono apprezzare stimoli che sembrano provenire da diversi angoli"

Sabino Cannone (ingegnere del suono e sound designer): "L’8D sintetizza l’ascolto binaurale aggiungendo una componente evocativa tramite l’uso correlato dei riverberi"

L’audio 8D ci fa sentire la musica tenendo conto dell’effetto che quando ascoltiamo una canzone dal nostro stereo o in concerto, la nostra testa interagisce con il suono, filtrandolo e attuando una certa resistenza (il suono che proviene dalla nostra sinistra, ad esempio, viene recepito in modo diverso dalle due orecchie. Quella di sinistra lo sente nella sua interezza. Quella di destra lo percepisce in modo differente a causa della maggiore distanza dalla fonte sonora).

"Questi fattori fisici sono stati sintetizzati in algoritmi che stanno alla base di software che replicano l’effetto della testa sulla percezione del suono. Cambiando i parametri, si otterrà l’impressione che in un dato momento la musica provenga da un punto preciso nello spazio 3D, ad esempio dietro di te, spostato sulla sinistra. Il riverbero serve a replicare la presenza di un ambiente d’ascolto, a dare la percezione che il suono si propaghi in uno spazio, che è poi una delle cose eccitanti quando si sente musica ad esempio in un teatro"

Queste tecnologie sono legate soprattutto a cinema, videogame, advertisement
Il tutto, come detto, si basa sul suono 3D (binaurale) più riverbero (suono 8D), infine si usano software di editor e mixer. I singoli file audio vengono poi uniti per renderli multitraccia. Con l’impiego del Dolby Atmos si integrano anche le informazioni sull’altezza per renderlo veramente un suono multidimensionale.
Per farsi un'idea di cosa si sta parlando basta prendere un paio di cuffie, andare su Youtube e ricercare audio 8D (e magari il nome della canzone preferita, non è detto che ci sia però).

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