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giovedì 12 marzo 2015

Rapidshare Chiude Il 31 Marzo 2015 (2002-2015)

Il sito Rapidshare, uno dei più famosi servizi di file hosting di internet, ha annunciato che chiuderà il 31 marzo 2015.
A partire da quella data tutti gli account presenti ed i correlati dati contenuti saranno cancellati definitivamente.
La società svizzera fondata nel 2002 ha vissuto momenti di grande fortuna e gloria e, rispetto ad altri servizi analoghi (come MegaUpload, finito nella bufera per la distribuzione di materiale protetto da copyright), è riuscita invece a rimanere attiva(con qualche modifica comunque).
Dopo la chiusura di Megaupload, Rapidshare ha anche ereditato molti dei suoi utenti, ampliando dunque il suo bacino di clienti.
Anche Rapidshare ha dovuto fronteggiare numerose battaglie legali, per buona parte perse, dovute al suo larghissimo impiego per lo scambio di materiale protetto da copyright e quindi illegale.
L’unica vittoria, parziale, in Germania nel 2012, con la corte tedesca che non ha attribuito alla società la diretta responsabilità del materiale immagazzinato dagli utenti, imponendo però controlli sui siti esterni che linkassero ai file immagazzinati dalla piattaforma.
Ma proprio sulla scia della fine di Megaupload per le note vicissitudini legali, Rapidshare ha tentato la carta di trasformarsi in un servizio cloud intensificando le sue politiche anti pirateria soprattutto a seguito di alcune cause legali.
Una "conversione" che evidentemente non è andata a buon fine visto che l’azienda ha licenziato il 75% dei suoi dipendenti nei primi mesi del 2014.


CHIUSURA 31 MARZO 2015
Nessuna spiegazione ufficiale è stata in ogni caso data sui motivi della chiusura.
Probabilmente, con un mercato di servizi cloud che si fa sempre più competitivo, le offerte di Rapidshare con prezzi a partire dai 49.99 euro al mese hanno allontanato gli utenti verso altri siti molto più convenienti, il tutto operando nella più assoluta legalità.
Alle grandi major servizi come Rapidshare non sono mai piaciuti e sono sempre stati additati come “covo” di pirati informatici che condividono illegalmente materiale protetto da copyright, il che suggerisce l’ipotesi di una chiusura cautelativa prima di incorrere in possibili cause legali milionarie.
Rapidshare, tramite uno scarno messaggio in home page, suggerisce ai suoi utenti di mettere al sicuro i propri dati in quanto a partire dal 31 marzo saranno irrecuperabili.
Internet perde dunque una figura storica che per anni è stato il simbolo della condivisione libera all’interno della grande rete.
Si chiude l’ennesimo capitolo di un fenomeno che va piano piano svanendo.

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