Si chiamerà Al ed è una sorta di assistente virtuale che ci metterà in guardia su che cosa sarebbe più opportuno condividere con i nostri amici virtuali su Facebook.
E che cosa invece dovremmo mantenere strettamente riservato.
Del resto a chi non è mai capitato di pubblicare foto, taggare amici e poi pentirsene?
"Il tuo capo, la tua mamma, la tua fidanzata: sono alcune delle persone che potrebbero vedere ciò che stai per caricare online. Sei sicuro di volerlo?", sarà la sua domanda di rito.
Yann LeCun, da anni studia la robotica mobile, il modo di creare algoritmi capaci di imparare dai dati, ed è molto noto nell'ambiente informatico per le sue analisi su approcci automatici per riconoscere cose, immagini e persone in movimento.
Da dicembre 2013 è a capo di Facebook Artificial Intelligence Research Lab, un organo di ricerca messo in piedi da Zuckerberg per indagare su uno dei temi più affascinanti e controversi dei tempi moderni: la possibilità di far pensare le macchine.
"Facebook ha creato un nuovo laboratorio di studi con l'ambizioso obiettivo a lungo termine di fare importanti passi avanti nel campo dell'intelligenza artificiale. Immagina di avere un assistente digitale in grado di mediare le tue interazioni con gli amici e con i contenuti di Facebook".
Una volta perfezionato, il sistema potrebbe scandagliare l'immagine caricata per capire, ad esempio, se la persona ritratta è ubriaca, o sta facendo qualcosa di potenzialmente compromettente.
E lanciare l'allarme: "Attenzione: contenuto a rischio figuraccia".
Il sogno sarebbe "Creare un meccanismo in grado di analizzare non solo le foto, ma anche qualsiasi altro tipo di post. Ciò che serve è una macchina che possa realmente capire i contenuti e le persone; maneggiare e mettere insieme tutti i dati".
Una macchina, insomma, che tragga la sua linfa vitale dal Deep Learning: ossia da quella tecnologia, sviluppata a partire dagli anni 80 da LeCun e altri scienziati, che cerca di automatizzare la nostra vita online.
Come?
È grazie a lei se Facebook è già in grado di selezionare i contenuti più adatti per la nostra newsfeed.
E sarà presto capace di analizzare il testo che stiamo digitando mentre pubblichiamo uno status.
Per suggerirci così gli hashtag più rilevanti del momento.
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