Come tutti saprete, Capitol Hill (Washington) è stato assaltato da un centinaio di scalmanati aizzati da Donald Trump. Secondo Trump, le elezioni che lo avevano visto preferito a Biden, sono state rubate dai democratici.
Partecipanti all'assedio (dove sono stati spaccate porte e finestre) del congresso americano dove deputati e senatori erano riuniti per celebrare Joe Biden, c'erano anche personaggi già noti quali Jake Angeli (detto lo Sciamano) e Jon Schaffer della Metal band Iced Earth.
La zona è stata trasformata in un vero e proprio campo da battaglia con i parlamentari costretti a fuggire con maschere anti-gas, polizia e facinorosi armati.
Ci sono stati 4 morti (di cui un poliziotto), 13 feriti e 52 arresti (per possesso di armi da fuoco, violazione di coprifuoco ed ingresso illegale nel congresso). Gli altri che sono riusciti a fuggire, tra tutti Schaffer, ora sono latitanti e ricercati da polizia e FBI.
Il sindaco di Washington Muriel Bowser ha dichiarato lo stato di emergenza nella capitale americana per 15 giorni, ovvero fino al 21 gennaio, il giorno successivo al giuramento di Biden, confermando anche il coprifuoco.
TRUMP BANNATO DAI SOCIAL NETWORK
L’atteggiamento di Trump, condannato da tutti i suoi predecessori, compreso George W.Bush jr avrà gravi ripercussioni nei prossimi 14 giorni (ultimi della sua presidenza) ma anche sui social network (reo di una campagna spesso aggressiva e dedita alla rivolta). Inoltre dentro la Casa Bianca c’è chi si è spinto a ragionare attorno al 25esimo emendamento della Costituzione, che consentirebbe di rimuoverlo prima del suo tempo dalla carica.
Si diceva dei social perchè Trump è sempre stato uno notevolmente attivo (soprattutto su Twitter). Lo stesso in seguito all'assalto è stato bannato temporaneamente dai principali social media, Twitter e Instagram, e fino alla fine del mandato da Facebook. Dopo l'assalto al Congresso, il presidente uscente era intervenuto con un video in cui ribadiva l'accusa di elezioni falsate invitando comunque i suoi sostenitori a "tornare a casa".
Inizialmente Twitter, ha cancellato alcuni degli ultimi cinguettii di Donald Trump, fra i quali il video registrato in cui invitava i manifestanti ad andare a casa pur continuando a denunciare brogli elettorali. Successivamente sempre Twitter ha bloccato l'account di Trump per 12 ore. La società ha inoltre spiegato che ulteriori violazioni delle politiche del social, incluse quelle inerenti minacce e violenza, si tradurranno in una sospensione definitiva dell'account.
In seguito, anche Facebook ha bloccato il presidente per 24 ore e poi a tempo indefinito. Mark Zuckerberg ha spiegato in un lungo post che l'account sarà inutilizzabile "indefinitamente e per almeno le prossime due settimane fino a quando la transizione di potere non sarà completata". Il fondatore di Facebook ha spiegato che la rimozione dei post del presidente Usa è avvenuta perché "il loro effetto, e forse il loro intento, era provocare ancora più violenza".
Anche Instagram ha preso la stessa decisione.
Il video in cui Trump invita i manifestanti ad andare a casa, denunciando però allo stesso tempo frodi alle ultime elezioni presidenziali americane, è stato rimosso anche su YouTube perché "viola le politiche sulla diffusione dei brogli elettorali".
Nel comunicato, Trump si dice non sorpreso dalla sospensione di Twitter: "Lo avevo previsto. Vogliono mettermi a tacere, vogliono mettere a tacere voi e i 75 milioni di grandi patrioti che hanno votato per me. Non ci metteranno a tacere. Stiamo trattando con vari altri siti e a breve avremo un grande annuncio, nel frattempo stiamo valutando la possibilità di costruire una nostra piattaforma".
Ovvero si fa riferimento al possibile esodo di Trump e dei suoi sostenitori verso piattaforme social, tipo Parler (ovvero una piattaforma basata sul primo emendamento americano: la libertà di espressione. Ciò vuol dire che non c'è censura e che possono proliferare anche qualsiasi tipo di fake news. Sono banditi solo CP, violazione di copyright e terrorismo). Trump inoltre ha ribadito di non aver fatto nulla e di non capire le critiche che gli sono state mosse. Il figlio Donald Jr: ha ribadito che la libertà di parola è "morta con big tech. E il senatore repubblicano Rick Scott parla di "Vergogna. Twitter sospende il presidente Trump, ma consente all’ayatollah di parlare della possibilità di spazzare via Israele".
Nikki Haley, che inizialmente aveva preso le distanze dal presidente Trump, dice: "Mettere a tacere la gente, per non parlare del presidente, è quello che succede in Cina, non nel nostro Paese".
Critico anche il New York Post di Rupert Murdoch, anch’esso severo con Trump di recente. "Twitter è guidata da liberal americani, che mettono sotto esame solo un tipo di persona e solo un’area politica".
Nella nota che accompagna la sua decisione, Twitter spiega che "piani per future proteste armate sono già iniziati a proliferare, incluso un nuovo attacco al Congresso proposto il 17 gennaio", mentre Trump sarà ancora alla Casa Bianca.
Ma tutto ciò è giusto? E' democratico? E la libertà di parola? Il discorso è che quando ci si iscrive ad un social ci sono delle politiche da rispettare e se le si infrange è giusto essere accompagnati alla porta.
Al di là della gravità della cosa in sè e della carica che si ricopre (che è un'aggravante ulteriore).
Ci si potrebbe chiedere però "perchè è successo solo ora, a seguito di questi gravi fatti, visto che Trump è dedito ad un utilizzo aggressivo e razzista dei social...da sempre?".
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