In questi giorni sul web e su WhatsApp stanno girando (come fenomeno virale) gli Audio 8D.
Ovviamente per apprezzare questa tecnologia, gli audio/canzoni vanno ascoltate in cuffia. In realtà non si tratta di una tecnologia recente ma già in voga da diversi decenni (le prime applicazioni negli anni 70 in Inghilterra). In poche parole le voci si muovono nello spazio sonoro passando dal canale di destra a quello di sinistra, come accade nelle registrazioni stereo ma la voce si materializza alle spalle di chi ascolta avvolgendolo a 360° (effetto circolare che inganna il cervello).
Questo formato dà l'impressione che la musica sia presente realmente nella stanza e che provenga da tutte le direzioni.
Qui potete trovare un veloce tutorial per realizzare l'effetto con Logic Pro.
Esistono anche convertitori online: 8DmusicConverter e Audioalter 8D Audio.
TECNICHE OLOFONICHE
Negli anni ’80 venne sviluppata un tecnica detta olofonica. Microfoni a più capsule orientati a 360 gradi, a cui vengono applicati filtri particolari, registrano l’audio in maniera sferica. Roger Waters ha utilizzato questa tecnica per gli effetti speciali dell’album dei Pink Floyd "The Final Cut" e di quello solista "The Pros And Cons Of Hitch Hiking" (anche in questo caso lo scopo è dare l’illusione che esista una terza dimensione dell’ascolto).
AUDIO 3D (REGISTRAZIONI BINAURALI)
Poi ci sono le registrazioni binaurali, che qualcuno chiama registrazioni in 3D. Il fine è quello di riprodurre la sensazione che ognuno di noi prova ascoltando musica in una stanza, le registrazioni avvengono tramite due microfoni orientati in direzioni divergenti inseriti all’interno della testa di un manichino. Con questa tecnica, usata dal produttore Tchad Blake (nell’album di Tony Levin, Steve Gorn e Jerry Marotta "From The Caves Of The Iron Mountain", registrato in una miniera abbondata sulle Catskill Mountains nel 1997).
AUDIO 8D
Al contrario delle registrazioni olofoniche e binaurali, l’audio 8D non deve il proprio effetto a come viene registrato il suono, ma a come viene modificato dopo la registrazione. Canzoni già esistenti vengono manipolate digitalmente per dare la sensazione che provengano da uno spazio ampio e che si muovano a 360 gradi.
Andrés Mayo (tecnico del suono): "La tecnica si basa su una manipolazione di fase che impedisce al cervello di identificare da dove viene il suono. Grazie al lavoro di mix che si realizza per generare l'8D, la mente umana entra in una specie di parco di divertimenti di suoni che vanno e vengono, e che regalano una sensazione di spazialità che approfondisce ancor di più quella vissuta con il suono stereo. In questo modo la musica (o almeno la sensazione che il suono genera) non rimane più circoscritta a due fonti sonore (lato destro e sinistro) bensì diventa uno spazio virtuale di forma sferica, dove si possono apprezzare stimoli che sembrano provenire da diversi angoli"
Sabino Cannone (ingegnere del suono e sound designer): "L’8D sintetizza l’ascolto binaurale aggiungendo una componente evocativa tramite l’uso correlato dei riverberi"
L’audio 8D ci fa sentire la musica tenendo conto dell’effetto che quando ascoltiamo una canzone dal nostro stereo o in concerto, la nostra testa interagisce con il suono, filtrandolo e attuando una certa resistenza (il suono che proviene dalla nostra sinistra, ad esempio, viene recepito in modo diverso dalle due orecchie. Quella di sinistra lo sente nella sua interezza. Quella di destra lo percepisce in modo differente a causa della maggiore distanza dalla fonte sonora).
"Questi fattori fisici sono stati sintetizzati in algoritmi che stanno alla base di software che replicano l’effetto della testa sulla percezione del suono. Cambiando i parametri, si otterrà l’impressione che in un dato momento la musica provenga da un punto preciso nello spazio 3D, ad esempio dietro di te, spostato sulla sinistra. Il riverbero serve a replicare la presenza di un ambiente d’ascolto, a dare la percezione che il suono si propaghi in uno spazio, che è poi una delle cose eccitanti quando si sente musica ad esempio in un teatro"
Queste tecnologie sono legate soprattutto a cinema, videogame, advertisement
Il tutto, come detto, si basa sul suono 3D (binaurale) più riverbero (suono 8D), infine si usano software di editor e mixer. I singoli file audio vengono poi uniti per renderli multitraccia. Con l’impiego del Dolby Atmos si integrano anche le informazioni sull’altezza per renderlo veramente un suono multidimensionale.
Per farsi un'idea di cosa si sta parlando basta prendere un paio di cuffie, andare su Youtube e ricercare audio 8D (e magari il nome della canzone preferita, non è detto che ci sia però).
sabato 28 marzo 2020
giovedì 26 marzo 2020
Come Pagare Con Il Credito Telefonico (Google Pay)
I pagamenti tramite credito telefonico avvengono grazie a Google Play.
Come tutti saprete Google Play è una piattaforma di distribuzione di app, giochi, video e altri tipi di contenuti in formato mobile. In genere sono servizi gratuiti, se non dove segnalato.
Nel caso volessimo procedere all’acquisto su Google Play (o in un game eseguendo l'acquisto di contenuti), la strada tradizionale dell’e-commerce prevede l’immissione dei dati della nostra carta di credito nel database di Mountain View.
Tuttavia è possibile utilizzare anche il credito telefonico.
Quando si cerca di acquistare un contenuto mobile, tra i metodi di pagamento selezionabili (oltre alla carta di credito) è possibile scegliere fatturazione Tim (Vodafone o Wind), fornendo tutte le informazioni richieste (nome, cognome, indirizzo, città, CAP).
L'unica accortezza che dovete eseguire è quella di utilizzare la rete dati e non il Wi-Fi.
Il credito verrà scalato direttamente da quello telefonico.
Come tutti saprete Google Play è una piattaforma di distribuzione di app, giochi, video e altri tipi di contenuti in formato mobile. In genere sono servizi gratuiti, se non dove segnalato.
Nel caso volessimo procedere all’acquisto su Google Play (o in un game eseguendo l'acquisto di contenuti), la strada tradizionale dell’e-commerce prevede l’immissione dei dati della nostra carta di credito nel database di Mountain View.
Tuttavia è possibile utilizzare anche il credito telefonico.
Quando si cerca di acquistare un contenuto mobile, tra i metodi di pagamento selezionabili (oltre alla carta di credito) è possibile scegliere fatturazione Tim (Vodafone o Wind), fornendo tutte le informazioni richieste (nome, cognome, indirizzo, città, CAP).
L'unica accortezza che dovete eseguire è quella di utilizzare la rete dati e non il Wi-Fi.
Il credito verrà scalato direttamente da quello telefonico.
domenica 22 marzo 2020
Cos'è La DeFi? I Progetti Più Interessanti (Decentralized Finance)
DeFi (Decentralized Finance) è un insieme di strumenti finanziari che sfruttano reti decentralizzate senza aver bisogno di enti terzi. Questa piattaforma sfrutta la blockchain e gli smart contract di Ethereum (troviamo anche il Lightning Network di Bitcoin). Come detto una caratteristica fondamentale è l'utilizzo di reti decentralizzate ma anche di transazioni pubbliche, tracciabili, sicure, veloci e resistenti alla censura (non possono essere bloccate nè devono essere autorizzate).
Smart Contract, oltre all'immissione di nuovi token (che si appoggiano a Blockchain terze, senza avere una propria), consentono l’esecuzione automatica di vari processi (come ad esempio quelli che gestiscono i prestiti tra privati, in modo sicuro). Un punto di riferimento per DeFi è DefiPulse (che ci indica quanti milioni di dollari di capitalizzazione sono stati bloccati come smart contract nella Decentralized Finance. In Dominance possiamo leggere il token dominante dei fondi bloccati, di solito MakerDAO, poi vedremo sotto di cosa si tratta)
Alcuni progetti gestiti dalla DeFi sono i derivati (titoli o contratti finanziari il cui prezzo è relazionato al valore di mercato di un bene), assets, stablecoin (cioè crypto non volatili e con valore di mercato più o meno costante) e sono nati concetti quali DAO (cioè l'organizzazione il cui potere esecutivo è fornito dagli smart contract, le cui regole sono codificate nella blockchain).
Alcuni progetti sviluppati sono:
1) Compound (una Cassa Depositi e Prestiti nella quale è possibile depositare somme ricevendo un interesse attivo e dalla quale si possono ottenere dei prestiti pagando un interesse passivo; ad esempio posso depositare Dai bloccandoli tramite smart contract e prestarli a chi ne fa richiesta)
2) Dydx (simile a Compound ma qui lo smart contract si appoggia ad un liquidity pool piuttosto che a prestiti peer to peer)
3) Dharma (smart wallet con chiave crittografica salvata direttamente sul dispositivo e non nel cloud; ciò garantisce il pieno controllo dei propri fondi)
4) Eidoo (wallet che supporta Bitcoin, Ethereum, Litecoin, ERC20. Permette scambi tra ETH, ERC20, la stablecoin Tether, etc essendo anche un exchange ibrido tra decentralizzazione e centralizzazione con alta sicurezza, basse fee e buone prestazioni)
5) Fulcrum (piattaforma che consente prestiti e margin trading consentendo operazioni trustless e permissionless, senza commissioni, accantonando il 10% degli interessi maturati per il mantenimento di un fondo assicurativo)
6) Uniswap (exchange decentralizzato che funziona sulla blockchain di Ethereum e che permette di scambiare i token ERC20)
7) Betoken (edge fund decentralizzato costruito sempre sulla blockchain Ethereum e che investe in ERC20)
Smart Contract, oltre all'immissione di nuovi token (che si appoggiano a Blockchain terze, senza avere una propria), consentono l’esecuzione automatica di vari processi (come ad esempio quelli che gestiscono i prestiti tra privati, in modo sicuro). Un punto di riferimento per DeFi è DefiPulse (che ci indica quanti milioni di dollari di capitalizzazione sono stati bloccati come smart contract nella Decentralized Finance. In Dominance possiamo leggere il token dominante dei fondi bloccati, di solito MakerDAO, poi vedremo sotto di cosa si tratta)
Alcuni progetti gestiti dalla DeFi sono i derivati (titoli o contratti finanziari il cui prezzo è relazionato al valore di mercato di un bene), assets, stablecoin (cioè crypto non volatili e con valore di mercato più o meno costante) e sono nati concetti quali DAO (cioè l'organizzazione il cui potere esecutivo è fornito dagli smart contract, le cui regole sono codificate nella blockchain).
Alcuni progetti sviluppati sono:
1) Compound (una Cassa Depositi e Prestiti nella quale è possibile depositare somme ricevendo un interesse attivo e dalla quale si possono ottenere dei prestiti pagando un interesse passivo; ad esempio posso depositare Dai bloccandoli tramite smart contract e prestarli a chi ne fa richiesta)
2) Dydx (simile a Compound ma qui lo smart contract si appoggia ad un liquidity pool piuttosto che a prestiti peer to peer)
3) Dharma (smart wallet con chiave crittografica salvata direttamente sul dispositivo e non nel cloud; ciò garantisce il pieno controllo dei propri fondi)
4) Eidoo (wallet che supporta Bitcoin, Ethereum, Litecoin, ERC20. Permette scambi tra ETH, ERC20, la stablecoin Tether, etc essendo anche un exchange ibrido tra decentralizzazione e centralizzazione con alta sicurezza, basse fee e buone prestazioni)
5) Fulcrum (piattaforma che consente prestiti e margin trading consentendo operazioni trustless e permissionless, senza commissioni, accantonando il 10% degli interessi maturati per il mantenimento di un fondo assicurativo)
6) Uniswap (exchange decentralizzato che funziona sulla blockchain di Ethereum e che permette di scambiare i token ERC20)
7) Betoken (edge fund decentralizzato costruito sempre sulla blockchain Ethereum e che investe in ERC20)
In rampa di lancio la piattaforma di lending chiamata Aave ma si possono citare anche altri pool super interessanti quali Bancor Network, Balancer e Synthetix (che meriterebbero articoli a parte).
La blockchain cardine della DeFi è su Ethereum perché è una rete decentralizzata (anche se non a livello di Bitcoin) che offre la possibilità di utilizzare smart contract, ma anche perchè consente l’emissione di nuovi token nel formato ERC20 (investitori fanno crowdfunding o comunque un investimento mediante Initial Coin Offer, ottenendo in cambio il token appena creato).
La capitalizzazione di mercato di Ether (ETH) ha permesso alla DeFi di poter contare su un asset liquido e di valore. La DeFi è dominata soprattutto da un singolo servizio, MakerDAO, che gestisce ETH e sorregge la stablecoin DAI (per approfondire su MakerDAO: Alla scoperta del token “raro” di Maker DAO). In particolare il successo di MakerDAO (cripto volatile e rara) e quindi di DAI, mostra quanto gli utenti apprezzino il poter utilizzare una stablecoin decentralizzata.
Perchè MakerDAO è interessante? Noi potremmo bloccare in uno smart contract ad esempio 300 dollari Ethereum che andrebbero a fare da "garanzia" per un prestito in una struttura decentralizzata quale MakerDAO che a questo punto "produrrebbe" dei DAI protetti da nostri 300 dollari Ethereum.
Ogni DAI vale grossomodo 1 dollaro (è una stablecoin) ma ce ne servono 1,5 dollari per ottenerne 1 (quindi con 300 dollari bloccati, otterremo 200 dollari in DAI. Posso prendere in prestito 2/3 del collaterale). Questi DAI potremmo utilizzarli per effettuare pagamenti. Ma perchè non usare direttamente Ethereum? Be' perchè essendo una coin volatile magari voglio tenerla e non utilizzarla sperando cresca in futuro. Ovviamente per avere indietro i miei 300 dollari bloccati in Ethereum (che nel frattempo sono rimasti costanti, aumentati o diminuiti di valore) devo coprire questa posizione di debito comprando il corrispettivo di stablecoin prestata (cioè 200 dollari). Grazie a ciò non ho speso un asset volatile ma mi sono affidato ad una stablecoin. Tuttavia se io non riesco a coprire il prestito, in causa di insolvenza, gli Ether bloccati passano ovviamente ai creditori (la regola del 150% o comunque dei 2/3 è stata messa proprio per questo motivo).
La capitalizzazione di mercato di Ether (ETH) ha permesso alla DeFi di poter contare su un asset liquido e di valore. La DeFi è dominata soprattutto da un singolo servizio, MakerDAO, che gestisce ETH e sorregge la stablecoin DAI (per approfondire su MakerDAO: Alla scoperta del token “raro” di Maker DAO). In particolare il successo di MakerDAO (cripto volatile e rara) e quindi di DAI, mostra quanto gli utenti apprezzino il poter utilizzare una stablecoin decentralizzata.
Perchè MakerDAO è interessante? Noi potremmo bloccare in uno smart contract ad esempio 300 dollari Ethereum che andrebbero a fare da "garanzia" per un prestito in una struttura decentralizzata quale MakerDAO che a questo punto "produrrebbe" dei DAI protetti da nostri 300 dollari Ethereum.
Ogni DAI vale grossomodo 1 dollaro (è una stablecoin) ma ce ne servono 1,5 dollari per ottenerne 1 (quindi con 300 dollari bloccati, otterremo 200 dollari in DAI. Posso prendere in prestito 2/3 del collaterale). Questi DAI potremmo utilizzarli per effettuare pagamenti. Ma perchè non usare direttamente Ethereum? Be' perchè essendo una coin volatile magari voglio tenerla e non utilizzarla sperando cresca in futuro. Ovviamente per avere indietro i miei 300 dollari bloccati in Ethereum (che nel frattempo sono rimasti costanti, aumentati o diminuiti di valore) devo coprire questa posizione di debito comprando il corrispettivo di stablecoin prestata (cioè 200 dollari). Grazie a ciò non ho speso un asset volatile ma mi sono affidato ad una stablecoin. Tuttavia se io non riesco a coprire il prestito, in causa di insolvenza, gli Ether bloccati passano ovviamente ai creditori (la regola del 150% o comunque dei 2/3 è stata messa proprio per questo motivo).
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sabato 21 marzo 2020
Come Condividere I Tells Nelle Storie Di Instagram (Tellonym)
Del nuovo social del momento ne avevamo già parlato qui: Come Funziona Tellonym: Domande e Risposte Anonime
Una volta scaricata l'app Tellonym (Play Store) alcune funzioni interessanti sono quelle d'integrazione del proprio profilo, oltre che con i propri contatti, con Instagram.
Fatto l'accesso, basta schiacciare su "condividi il tuo profilo" (vi compare schiacciando in basso a destra sulla foto del vostro profilo).
Potrete condividere il vostro link su Instagram Bio, WhatsApp, in uno Snap, su Twitter Bio e dove preferite (ovviamente dovrete avere installate anche le app suddette).
In generale il link del vostro profilo può essere copiato anche manualmente e poi incollato dove preferite.
Vi ricordo che i tells sono anonimi di default ma è possibile scoprire l'identità di chi ci pone domande? Vi rimando a questo articolo: E' Possibile Scoprire Gli Anonimi Su Tellonym? I Possibili Metodi
TELLS NELLE STORIE DI INSTAGRAM
Anche questa è un'operazione abbastanza semplice da effettuare, basta rispondere ad un tell.
Fatto ciò, sempre nella sezione dei vostri tells (in basso a destra schiacciate sulla vostra foto profilo), accanto alla risposta troverete 3 punti verticali.
Schiacciate su "Condividi" e si può scegliere:
1) Storia d'Instagram
2) Storia di Snapchat
3) Condividi (e troverete altre opzioni disponibili)
Anche in questo caso dovrete avere le 2 app installate (come si sa, Instagram può essere usato anche da PC).
Vi ricordo che i tells possono essere personalizzati anche aggiungendo foto (quando rispondete, a sinistra, trovate una macchina fotografica).
Una volta scaricata l'app Tellonym (Play Store) alcune funzioni interessanti sono quelle d'integrazione del proprio profilo, oltre che con i propri contatti, con Instagram.
Fatto l'accesso, basta schiacciare su "condividi il tuo profilo" (vi compare schiacciando in basso a destra sulla foto del vostro profilo).
Potrete condividere il vostro link su Instagram Bio, WhatsApp, in uno Snap, su Twitter Bio e dove preferite (ovviamente dovrete avere installate anche le app suddette).
In generale il link del vostro profilo può essere copiato anche manualmente e poi incollato dove preferite.
Vi ricordo che i tells sono anonimi di default ma è possibile scoprire l'identità di chi ci pone domande? Vi rimando a questo articolo: E' Possibile Scoprire Gli Anonimi Su Tellonym? I Possibili Metodi
TELLS NELLE STORIE DI INSTAGRAM
Anche questa è un'operazione abbastanza semplice da effettuare, basta rispondere ad un tell.
Fatto ciò, sempre nella sezione dei vostri tells (in basso a destra schiacciate sulla vostra foto profilo), accanto alla risposta troverete 3 punti verticali.
Schiacciate su "Condividi" e si può scegliere:
1) Storia d'Instagram
2) Storia di Snapchat
3) Condividi (e troverete altre opzioni disponibili)
Anche in questo caso dovrete avere le 2 app installate (come si sa, Instagram può essere usato anche da PC).
Vi ricordo che i tells possono essere personalizzati anche aggiungendo foto (quando rispondete, a sinistra, trovate una macchina fotografica).
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venerdì 20 marzo 2020
Il Coronavirus è Stato Creato In Laboratorio? Alcuni Vecchi Articoli
Si sta cercando di fare luce ormai da mesi (e da qualche settimana anche in Italia) su cosa possa aver generato questo tipo di Coronavirus che sta provocando migliaia di vittime tutti i giorni.
Sicuramente l'ipotesi naturale è quella più accreditata (animali: rettili? Pipistrelli? Ma più probabilmente mammiferi appunto che possono portare la malattia da animale a uomo) ma anche quella artificiale (armi biologiche): gli USA danno la colpa alla Cina e viceversa.
Non è nostro scopo entrare in spiegazioni tecniche/mediche (anche perchè non è il nostro campo) quanto sottolineare che nelle ultime ore si è fatto largo un interessante articolo datato settembre 2019 (quando l'epidemia non era ancora scoppiata in Cina).
In quei giorni (settembre 2019) ci sarebbe stato un'esercitazione militare proprio a Wuhan (la città che poi avrebbe dato il via al contagio). Le autorità chiesero all'esercito di organizzare delle operazioni di soccorso simulando un pericolo batteriologico. L'esercitazione fu programmata in vista dei Giochi delle Forze Armate cinesi in programma il mese successivo a Wuhan. Curiosamente il nemico da debellare fu chiamato "Coronavirus", definizione che, ricordiamolo, riguarda una grande quantità di virus conosciuti per causare diverse malattie.
Due mesi dopo a Wuhan ci fu il primo caso.
Qui troviamo un post in cinese del periodo che spiega il tutto: Xinhuanet
Qui uno screen di Hubei TV: Twimg
Da quanto si legge, il 18 settembre 2019 le autorità cinesi avrebbero organizzato anche un piano d'emergenza per l'aeroporto Tianhe di Wuhan nel caso si fosse riscontrato un passeggero infetto questo Virus. Ma come mai, tra tutte le possibile infezioni che possono colpire gli esseri umani, si scelse proprio il "Coronavirus"?
Ci sarebbe anche la mail spedita il 2 gennaio 2020 dall'Istituto di virologia di Wuhan al personale dei suoi dipartimenti.
"Il comitato sanitario nazionale richiede esplicitamente che tutti i dati sperimentali dei test, i risultati e le conclusioni relative a questo virus non siano pubblicati su mezzi di comunicazione autonomi, non devono essere divulgati ai media, compresi quelli ufficiali e le organizzazioni con cui collaborano. Si chiede di rispettare rigorosamente quanto richiesto"
I primi casi in Cina risalgono a fine 2019/gennaio 2020.
L’epidemia di Covid-19 ha portato al proliferare di voci mai confermate che, da un lato parlavano di una "fuga", per errore umano, del virus dal laboratorio virologico della città-epicentro, noto come Istituto di Virologia di Wuahn.
Pare che il Ministero degli Esteri di Pechino ha accusato apertamente gli americani di essere all’origine dell’epidemia. Zhao Lijian, portavoce del ministero e vicecapo del dipartimento informativo del medesimo, ha dichiarato pubblicamente su Twitter che "il virus potrebbe essere stato portato a Wuhan da un soldato americano durante i Giochi Militari".
Lo scienziato americano Robert Redfield sosteneva che alcune morti di polmonite verificatesi in America nelle settimane precedenti erano state a posteriori confermate esser dovute al Covid-19.
Le accuse circa un militare americano "untore" sono state sufficienti perchè il 13 marzo il Dipartimento di Stato USA convocasse l’ambasciatore cinese a Washington, Cui Tiankai.
Altre fonti del Dipartimento di Stato USA, rimaste anonime, hanno fatto sapere alla stampa che "la Cina sta cercando di deviare le critiche per aver dato origine a una pandemia non dicendolo al mondo".
In quell'articolo del 18 settembre 2019, appunto veniva citato "l’arrivo di un passeggero affetto da coronavirus".
Sempre riguardo la stessa esercitazione, Hubei TV: "Nel pomeriggio del 18 settembre le dogane del Wuhan Tianhe Airport hanno ricevuto un rapporto da una linea aerea secondo cui ‘un passeggero non si sentiva bene, avendo difficoltà a respirare, e i suoi parametri vitali erano instabili.
Immediatamente, le dogane dell’aeroporto hanno iniziato un piano di contenimento e hanno iniziato a trasferire il passeggero in ospedale. Due ore più tardi, il Centro Medico di Wuhan ha reso noto che al passeggero è stata clinicamente diagnosticata una infezione da Coronavirus”.
Il reportage citava anche un secondo tema di esercitazione "un eccesso di radiazioni" dovuto a un passeggero che tentava di trafugare un minerale dalla Birmania.
E’ legittima la domanda del perché i cinesi possano aver pensato al rischio di un Coronavirus proprio poche settimane prima dell’arrivo di militari stranieri, e nella fattispecie americani.
E' forse questo il motivo per cui il governo cinese ha inizialmente tenuto una condotta riservata sull’esplodere dell’epidemia?
Il primo contagiato a Wuhan ufficiosamente pare aver contratto il Virus per una non meglio precisata infezione con un pipistrello, verificatosi forse per via alimentare al mercato di Wuhan intorno al 17 novembre 2019.
La nuova specie di virus sarebbe stata isolata e classificata nei primi malati gravi di polmonite solo il 31 dicembre come SARS-CoV-2, poi sintetizzato in Covid-19.
Secondo la rivista "Qiushi", il presidente cinese Xi Jinping conosceva la gravità della situazione fin dal 7 gennaio 2020, quando nel corso di una riunione a porte chiuse del Politburo ordinò di fermare a ogni costo l’infezione.
Cioè 13 giorni prima che, il 20 gennaio, egli parlasse in pubblico del virus. Il 21 gennaio, le autorità cinesi ammettevano per la prima volta che era confermata la trasmissione da umano a umano del virus.
In quest'articolo invece vengono accusati gli USA: Further Evidence that the Virus Originated in the US
Il Coronavirus ormai si è diffuso in tutto il mondo: dagli USA alla Gran Bretagna, passando per Spagna e Francia.
Inizialmente il primo ministro inglese Boris Johnson aveva parlato di immunità di gregge come unico modo per sconfiggere il virus.
Si tratta di un meccanismo che permette alle persone non vaccinate di resistere al virus (questo, succede quando la maggior parte della popolazione è vaccinata: l'agente patogeno non trova più "vittime" da infettare, perché protette dai vaccini, e non attacca).
"Questo avviene grazie all'immunità di gregge per cui, se la % di individui vaccinati all'interno di una popolazione è elevata, si riduce la possibilità che le persone non vaccinate (o su cui la vaccinazione non è efficace) entrino in contatto con il virus e, di conseguenza, si riduce la trasmissione dell'agente infettivo"
L'idea era appunto quella di lasciare che la maggior parte della popolazione venga contagiata, così da proteggere la parte restante.
Secondo Sir Vallance, è possibile che la maggior parte delle persone contraggano solamente dei sintomi lievi se contagiate dal Covid-19. Considerando il dato del 60% della popolazione del Regno Unito, che conta 66,4 milioni di abitanti, significherebbe il contagio di circa 40 milioni di persone. Durante il picco dell'epidemia, le persone più fragili verrebbero isolate, per evitare l'infezione con sintomi gravi e, una volta accumulata immunità dal resto della popolazione, la diffusione del virus dovrebbe rallentare.
In poche parole si otterrà l’immunizzazione dei sopravvissuti dopo l’inevitabile sterminio dei più deboli. Il pregiudizio per cui David Ricardo, nei suoi Principi di economia politica, si scagliava contro ogni forma di assistenza sociale che a suo dire avrebbe trasformato "la ricchezza e la potenza in miseria e debolezza".
Qualche anno prima Benjamin Franklin dichiarava che meno si fa per i poveri "meglio riusciranno a cavarsela". Francis Galton proporrà addirittura la sterilizzazione dei "poveri inutili", colpevoli di infettare la razza inglese con i loro vizi e l’incapacità di inserirsi nel mondo del lavoro.
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Sicuramente l'ipotesi naturale è quella più accreditata (animali: rettili? Pipistrelli? Ma più probabilmente mammiferi appunto che possono portare la malattia da animale a uomo) ma anche quella artificiale (armi biologiche): gli USA danno la colpa alla Cina e viceversa.
Non è nostro scopo entrare in spiegazioni tecniche/mediche (anche perchè non è il nostro campo) quanto sottolineare che nelle ultime ore si è fatto largo un interessante articolo datato settembre 2019 (quando l'epidemia non era ancora scoppiata in Cina).
In quei giorni (settembre 2019) ci sarebbe stato un'esercitazione militare proprio a Wuhan (la città che poi avrebbe dato il via al contagio). Le autorità chiesero all'esercito di organizzare delle operazioni di soccorso simulando un pericolo batteriologico. L'esercitazione fu programmata in vista dei Giochi delle Forze Armate cinesi in programma il mese successivo a Wuhan. Curiosamente il nemico da debellare fu chiamato "Coronavirus", definizione che, ricordiamolo, riguarda una grande quantità di virus conosciuti per causare diverse malattie.
Due mesi dopo a Wuhan ci fu il primo caso.
Qui troviamo un post in cinese del periodo che spiega il tutto: Xinhuanet
Qui uno screen di Hubei TV: Twimg
Da quanto si legge, il 18 settembre 2019 le autorità cinesi avrebbero organizzato anche un piano d'emergenza per l'aeroporto Tianhe di Wuhan nel caso si fosse riscontrato un passeggero infetto questo Virus. Ma come mai, tra tutte le possibile infezioni che possono colpire gli esseri umani, si scelse proprio il "Coronavirus"?
Ci sarebbe anche la mail spedita il 2 gennaio 2020 dall'Istituto di virologia di Wuhan al personale dei suoi dipartimenti.
"Il comitato sanitario nazionale richiede esplicitamente che tutti i dati sperimentali dei test, i risultati e le conclusioni relative a questo virus non siano pubblicati su mezzi di comunicazione autonomi, non devono essere divulgati ai media, compresi quelli ufficiali e le organizzazioni con cui collaborano. Si chiede di rispettare rigorosamente quanto richiesto"
I primi casi in Cina risalgono a fine 2019/gennaio 2020.
L’epidemia di Covid-19 ha portato al proliferare di voci mai confermate che, da un lato parlavano di una "fuga", per errore umano, del virus dal laboratorio virologico della città-epicentro, noto come Istituto di Virologia di Wuahn.
Pare che il Ministero degli Esteri di Pechino ha accusato apertamente gli americani di essere all’origine dell’epidemia. Zhao Lijian, portavoce del ministero e vicecapo del dipartimento informativo del medesimo, ha dichiarato pubblicamente su Twitter che "il virus potrebbe essere stato portato a Wuhan da un soldato americano durante i Giochi Militari".
Lo scienziato americano Robert Redfield sosteneva che alcune morti di polmonite verificatesi in America nelle settimane precedenti erano state a posteriori confermate esser dovute al Covid-19.
Le accuse circa un militare americano "untore" sono state sufficienti perchè il 13 marzo il Dipartimento di Stato USA convocasse l’ambasciatore cinese a Washington, Cui Tiankai.
Altre fonti del Dipartimento di Stato USA, rimaste anonime, hanno fatto sapere alla stampa che "la Cina sta cercando di deviare le critiche per aver dato origine a una pandemia non dicendolo al mondo".
In quell'articolo del 18 settembre 2019, appunto veniva citato "l’arrivo di un passeggero affetto da coronavirus".
Sempre riguardo la stessa esercitazione, Hubei TV: "Nel pomeriggio del 18 settembre le dogane del Wuhan Tianhe Airport hanno ricevuto un rapporto da una linea aerea secondo cui ‘un passeggero non si sentiva bene, avendo difficoltà a respirare, e i suoi parametri vitali erano instabili.
Immediatamente, le dogane dell’aeroporto hanno iniziato un piano di contenimento e hanno iniziato a trasferire il passeggero in ospedale. Due ore più tardi, il Centro Medico di Wuhan ha reso noto che al passeggero è stata clinicamente diagnosticata una infezione da Coronavirus”.
Il reportage citava anche un secondo tema di esercitazione "un eccesso di radiazioni" dovuto a un passeggero che tentava di trafugare un minerale dalla Birmania.
E’ legittima la domanda del perché i cinesi possano aver pensato al rischio di un Coronavirus proprio poche settimane prima dell’arrivo di militari stranieri, e nella fattispecie americani.
E' forse questo il motivo per cui il governo cinese ha inizialmente tenuto una condotta riservata sull’esplodere dell’epidemia?
Il primo contagiato a Wuhan ufficiosamente pare aver contratto il Virus per una non meglio precisata infezione con un pipistrello, verificatosi forse per via alimentare al mercato di Wuhan intorno al 17 novembre 2019.
La nuova specie di virus sarebbe stata isolata e classificata nei primi malati gravi di polmonite solo il 31 dicembre come SARS-CoV-2, poi sintetizzato in Covid-19.
Secondo la rivista "Qiushi", il presidente cinese Xi Jinping conosceva la gravità della situazione fin dal 7 gennaio 2020, quando nel corso di una riunione a porte chiuse del Politburo ordinò di fermare a ogni costo l’infezione.
Cioè 13 giorni prima che, il 20 gennaio, egli parlasse in pubblico del virus. Il 21 gennaio, le autorità cinesi ammettevano per la prima volta che era confermata la trasmissione da umano a umano del virus.
In quest'articolo invece vengono accusati gli USA: Further Evidence that the Virus Originated in the US
Il Coronavirus ormai si è diffuso in tutto il mondo: dagli USA alla Gran Bretagna, passando per Spagna e Francia.
Inizialmente il primo ministro inglese Boris Johnson aveva parlato di immunità di gregge come unico modo per sconfiggere il virus.
Si tratta di un meccanismo che permette alle persone non vaccinate di resistere al virus (questo, succede quando la maggior parte della popolazione è vaccinata: l'agente patogeno non trova più "vittime" da infettare, perché protette dai vaccini, e non attacca).
"Questo avviene grazie all'immunità di gregge per cui, se la % di individui vaccinati all'interno di una popolazione è elevata, si riduce la possibilità che le persone non vaccinate (o su cui la vaccinazione non è efficace) entrino in contatto con il virus e, di conseguenza, si riduce la trasmissione dell'agente infettivo"
L'idea era appunto quella di lasciare che la maggior parte della popolazione venga contagiata, così da proteggere la parte restante.
Secondo Sir Vallance, è possibile che la maggior parte delle persone contraggano solamente dei sintomi lievi se contagiate dal Covid-19. Considerando il dato del 60% della popolazione del Regno Unito, che conta 66,4 milioni di abitanti, significherebbe il contagio di circa 40 milioni di persone. Durante il picco dell'epidemia, le persone più fragili verrebbero isolate, per evitare l'infezione con sintomi gravi e, una volta accumulata immunità dal resto della popolazione, la diffusione del virus dovrebbe rallentare.
In poche parole si otterrà l’immunizzazione dei sopravvissuti dopo l’inevitabile sterminio dei più deboli. Il pregiudizio per cui David Ricardo, nei suoi Principi di economia politica, si scagliava contro ogni forma di assistenza sociale che a suo dire avrebbe trasformato "la ricchezza e la potenza in miseria e debolezza".
Qualche anno prima Benjamin Franklin dichiarava che meno si fa per i poveri "meglio riusciranno a cavarsela". Francis Galton proporrà addirittura la sterilizzazione dei "poveri inutili", colpevoli di infettare la razza inglese con i loro vizi e l’incapacità di inserirsi nel mondo del lavoro.
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Big Data e Tracciamenti Utili A Sconfiggere Il Coronavirus?
martedì 17 marzo 2020
Big Data e Tracciamenti Utili A Sconfiggere Il Coronavirus?
Oggi 17 marzo ci sono stati 2941 contagi che hanno portato il totale a 31506 con 2503 deceduti.
Il Coronavirus sta distruggendo anche l'economia (quella canonica) e in parte anche quella delle criptovalute.
Non parliamo poi dei sistemi scolastici ed universitari costretti a fare video lezioni in streaming.
C'è chi sta provando a risollevare le sorte degli italiani offrendo servizi premium... gratuitamente: Solidarietà Digitale.
Secondo alcuni il Coronavirus sarebbe stato creato in laboratorio.
In Cina il tutto era iniziato a gennaio 2020 ed oggi possiamo dire che sono (quasi) definitivamente fuori, grazie al pugno duro usato dallo stato ma anche a trovate geniali quali: Alipay Health Code e Close Contact Detector.
Vediamo come la tecnologia può venirci in aiuto.
BIG DATA DA FACEBOOK E TRACCIAMENTO DEGLI SPOSTAMENTI
La sconfitta e il monitoraggio del Coronavirus, come ha insegnato la Cina, passano anche dall'IA e dai Big Data.
Analisi grazie a dati anonimizzati forniti da Facebook e delle più grandi compagnie telefoniche italiane (Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb) che aggregano gli spostamenti dei propri utenti per fare contact tracing, ossia rintracciare tutti i contatti di una persona contagiata o altre forme di monitoraggio.
Secondo Wired tra le prime ricerche che la task force prenderà in esame ce n’è una basata su dati di Facebook. Il social network ha passato informazioni anonimizzate all’università di Pavia, che ha elaborato alcune proiezioni.
Il tutto è avvenuto all’interno del programma Data For Good, sponsorizzato da Mark Zuckerberg.
Si tratta di data set utili alle università per studiare la diffusione del Coronavirus, che comprendono, dati sulla mobilità e mappe sulla densità della popolazione (simile alle app cinesi).
Sostanzialmente analizzando questi dati aggregati, anonimi e non identificabili di mobilità si può capire come una malattia potrebbe diffondersi. I dati aggregati sulla mobilità possono essere utili durante catastrofi naturali, per capire se le popolazioni stanno evacuando, oppure durante delle epidemie, dove possono rappresentare uno strumento utile per prevedere lo sviluppo della malattia stessa.
Si parla di mappe ad alta risoluzione della densità della popolazione, ottenute integrando statistiche dei censimenti e immagini satellitari, e i flussi di post pubblici sul Covid-19, diffusi su gruppi e pagine Facebook e da alcuni account di Instagram (CrowdTangle live).
A quanto risulta a Wired, questo dataset comprende anche informazioni sulle fughe di persone dal Nord a Sud avvenuti nella notte tra il 7 e l’8 marzo.
Tuttavia se si usano i dati delle comunicazioni elettroniche, tracciando gli spostamenti di una persona, questi devono essere usati in forma anonima e aggregata, per produrre, per esempio, mappe aggregate sulla concentrazione degli smartphone, per misurare l’affollamento di focolai del contagio o individuare eventuali assembramenti.
IL MODELLO CINA
Il tracciamento dei contagi è un’arma utile per contenere il contagio, ma anche per fare prevenzione e impedire in futuro che il Coronavirus si diffonda di nuovo.
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet e basata sui dati dell'infezione avvenuta in Cina bastano quattro casi introdotti in una comunità per far aumentare del 50% le probabilità che l’infezione dilaghi di nuovo.
Grazie ad applicazioni che utilizzano i Big Data, il governo cinese ha intensificato il suo sofisticato e criticato sistema di sorveglianza, che vanta circa 200 milioni di telecamere di sicurezza installate in tutto il Paese. Oggi, lo stesso sistema viene utilizzato per far rispettare la quarantena ai pazienti infetti e per mappare i movimenti del virus.
Sono molto utilizzate anche telecamere intelligenti in grado di intercettare le persone che non indossano una mascherina, ma anche di effettuare una scansione termica in real time così da individuare eventuali casi di febbre.
La SenseTime, che ha sviluppato questi sistemi di rilevamento della temperatura "contactless", ha inoltre sviluppato una piattaforma in grado di riconoscere i volti, anche se i cittadini scansionati indossano le mascherine.
Alibaba (cioè il noto portale di eCommerce), invece, ha sviluppato un nuovo sistema di diagnosi del Covid-19 basato sull'intelligenza artificiale che permette di rilevare (tramite scansioni tomografiche computerizzate quindi con la TAC), nuovi casi di Coronavirus con un tasso di accuratezza fino al 96%. Il tutto in 20 secondi.
Secondo Global Times, le forze di polizia della città di Chengdu, utilizzano caschi intelligenti in grado di misurare la temperatura di chiunque, entro un raggio di 5 metri.
Dell'app Alipay Health Code (sviluppata dal colosso Alibaba) ne avevamo già parlato: si viene assegnato un colore (verde, giallo, rosso) che indica chi è ok, chi ha problemi di salute e chi deve rimanere a casa, in quarantena. L'app utilizza i big data in possesso alla Sanità cinese per identificare potenziali portatori di virus ed è stata adottata in oltre 200 città della Repubblica Popolare.
Tencent ha invece lanciato un'app "close contact detector" che avvisa gli utenti se entrano in contatto con un potenziale cittadino portatore di virus.
Il maggior operatore telefonico del Paese, China Mobile, ha condiviso con alcuni media i dati di spostamento dei suoi utenti affetti da virus: dal treno preso, fino alla metropolitana o vari negozi. E questo è servito a tracciare, in determinate città, le possibilità di contagio.
Ovviamente informazioni relative a spostamenti, contatti, frequentazioni aprirebbero scenari inquietanti riguardo la violazione della privacy (ora ma soprattutto in futuro).
Per quanto riguarda l'Italia e le nazioni europee, European Data Protection Board (EDPB), l’organismo che vigila sulla tutela delle informazioni nel vecchio continente, lo ha ribadito di recente: il regolamento generale europeo per la protezione dei dati ammette eccezioni in casi di gravi emergenze sanitarie, come questa pandemia.
RETI NEURALI
Ci sono poi altri strumenti basati su reti neurali, ossia su modelli matematici in grado di apprendere dai dati forniti. Sono algoritmi in grado di simulare le capacità cognitive umane nell'analizzare dati clinici e di giungere autonomamente a delle conclusioni senza ulteriori input umani.
Una seconda applicazione è legata ad algoritmi di "knowledge extraction", ovvero in grado di estrarre nuova conoscenza dai dati di cui già disponiamo. Questi algoritmi permettono di identificare nuovi segnali predittivi dell'insorgenza di alcune malattie o di individuare correlazioni non ancora note fra i risultati di diversi esami clinici prescritti.
Il Coronavirus sta distruggendo anche l'economia (quella canonica) e in parte anche quella delle criptovalute.
Non parliamo poi dei sistemi scolastici ed universitari costretti a fare video lezioni in streaming.
C'è chi sta provando a risollevare le sorte degli italiani offrendo servizi premium... gratuitamente: Solidarietà Digitale.
Secondo alcuni il Coronavirus sarebbe stato creato in laboratorio.
In Cina il tutto era iniziato a gennaio 2020 ed oggi possiamo dire che sono (quasi) definitivamente fuori, grazie al pugno duro usato dallo stato ma anche a trovate geniali quali: Alipay Health Code e Close Contact Detector.
Vediamo come la tecnologia può venirci in aiuto.
BIG DATA DA FACEBOOK E TRACCIAMENTO DEGLI SPOSTAMENTI
La sconfitta e il monitoraggio del Coronavirus, come ha insegnato la Cina, passano anche dall'IA e dai Big Data.
Analisi grazie a dati anonimizzati forniti da Facebook e delle più grandi compagnie telefoniche italiane (Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb) che aggregano gli spostamenti dei propri utenti per fare contact tracing, ossia rintracciare tutti i contatti di una persona contagiata o altre forme di monitoraggio.
Secondo Wired tra le prime ricerche che la task force prenderà in esame ce n’è una basata su dati di Facebook. Il social network ha passato informazioni anonimizzate all’università di Pavia, che ha elaborato alcune proiezioni.
Il tutto è avvenuto all’interno del programma Data For Good, sponsorizzato da Mark Zuckerberg.
Si tratta di data set utili alle università per studiare la diffusione del Coronavirus, che comprendono, dati sulla mobilità e mappe sulla densità della popolazione (simile alle app cinesi).
Sostanzialmente analizzando questi dati aggregati, anonimi e non identificabili di mobilità si può capire come una malattia potrebbe diffondersi. I dati aggregati sulla mobilità possono essere utili durante catastrofi naturali, per capire se le popolazioni stanno evacuando, oppure durante delle epidemie, dove possono rappresentare uno strumento utile per prevedere lo sviluppo della malattia stessa.
Si parla di mappe ad alta risoluzione della densità della popolazione, ottenute integrando statistiche dei censimenti e immagini satellitari, e i flussi di post pubblici sul Covid-19, diffusi su gruppi e pagine Facebook e da alcuni account di Instagram (CrowdTangle live).
A quanto risulta a Wired, questo dataset comprende anche informazioni sulle fughe di persone dal Nord a Sud avvenuti nella notte tra il 7 e l’8 marzo.
Tuttavia se si usano i dati delle comunicazioni elettroniche, tracciando gli spostamenti di una persona, questi devono essere usati in forma anonima e aggregata, per produrre, per esempio, mappe aggregate sulla concentrazione degli smartphone, per misurare l’affollamento di focolai del contagio o individuare eventuali assembramenti.
IL MODELLO CINA
Il tracciamento dei contagi è un’arma utile per contenere il contagio, ma anche per fare prevenzione e impedire in futuro che il Coronavirus si diffonda di nuovo.
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet e basata sui dati dell'infezione avvenuta in Cina bastano quattro casi introdotti in una comunità per far aumentare del 50% le probabilità che l’infezione dilaghi di nuovo.
Grazie ad applicazioni che utilizzano i Big Data, il governo cinese ha intensificato il suo sofisticato e criticato sistema di sorveglianza, che vanta circa 200 milioni di telecamere di sicurezza installate in tutto il Paese. Oggi, lo stesso sistema viene utilizzato per far rispettare la quarantena ai pazienti infetti e per mappare i movimenti del virus.
Sono molto utilizzate anche telecamere intelligenti in grado di intercettare le persone che non indossano una mascherina, ma anche di effettuare una scansione termica in real time così da individuare eventuali casi di febbre.
La SenseTime, che ha sviluppato questi sistemi di rilevamento della temperatura "contactless", ha inoltre sviluppato una piattaforma in grado di riconoscere i volti, anche se i cittadini scansionati indossano le mascherine.
Alibaba (cioè il noto portale di eCommerce), invece, ha sviluppato un nuovo sistema di diagnosi del Covid-19 basato sull'intelligenza artificiale che permette di rilevare (tramite scansioni tomografiche computerizzate quindi con la TAC), nuovi casi di Coronavirus con un tasso di accuratezza fino al 96%. Il tutto in 20 secondi.
Secondo Global Times, le forze di polizia della città di Chengdu, utilizzano caschi intelligenti in grado di misurare la temperatura di chiunque, entro un raggio di 5 metri.
Dell'app Alipay Health Code (sviluppata dal colosso Alibaba) ne avevamo già parlato: si viene assegnato un colore (verde, giallo, rosso) che indica chi è ok, chi ha problemi di salute e chi deve rimanere a casa, in quarantena. L'app utilizza i big data in possesso alla Sanità cinese per identificare potenziali portatori di virus ed è stata adottata in oltre 200 città della Repubblica Popolare.
Tencent ha invece lanciato un'app "close contact detector" che avvisa gli utenti se entrano in contatto con un potenziale cittadino portatore di virus.
Il maggior operatore telefonico del Paese, China Mobile, ha condiviso con alcuni media i dati di spostamento dei suoi utenti affetti da virus: dal treno preso, fino alla metropolitana o vari negozi. E questo è servito a tracciare, in determinate città, le possibilità di contagio.
Ovviamente informazioni relative a spostamenti, contatti, frequentazioni aprirebbero scenari inquietanti riguardo la violazione della privacy (ora ma soprattutto in futuro).
Per quanto riguarda l'Italia e le nazioni europee, European Data Protection Board (EDPB), l’organismo che vigila sulla tutela delle informazioni nel vecchio continente, lo ha ribadito di recente: il regolamento generale europeo per la protezione dei dati ammette eccezioni in casi di gravi emergenze sanitarie, come questa pandemia.
RETI NEURALI
Ci sono poi altri strumenti basati su reti neurali, ossia su modelli matematici in grado di apprendere dai dati forniti. Sono algoritmi in grado di simulare le capacità cognitive umane nell'analizzare dati clinici e di giungere autonomamente a delle conclusioni senza ulteriori input umani.
Una seconda applicazione è legata ad algoritmi di "knowledge extraction", ovvero in grado di estrarre nuova conoscenza dai dati di cui già disponiamo. Questi algoritmi permettono di identificare nuovi segnali predittivi dell'insorgenza di alcune malattie o di individuare correlazioni non ancora note fra i risultati di diversi esami clinici prescritti.
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lunedì 16 marzo 2020
Come Creare Un Blog/Sito Di Successo: Competitor, Keyword, SEO Tool
In questo articolo illustrerò alcune tecniche per migliorare il posizionamento del vostro sito sui motori di ricerca.
Alcune di queste tecniche sono trattate in modo più specifico nel libro di Aranzulla, chiamato Il metodo Aranzulla. Imparare a creare un business online, il noto blogger siciliano che è riuscito a sfondare nel mondo d'Internet senza ingenti investimenti grazie all'omonimo sito Aranzulla.it
AGGIUNGERE SITO AI MOTORI DI RICERCA E FEED
Per aggiungere un nuovo sito su Google, andate qui: Add Url (Google)
Per i feed, qui trovate una breve guida per blogger: Link Automatico Feed (Guida)
SITO SEMPRE RAGGIUNGIBILE
Per monitorare il vostro sito nel tempo, un'ottima soluzione è: Freshping.
Tra le tante funzioni, esso vi avviserà anche se il vostro sito finisce down.
COLLEGAMENTI ESTERNI ED INTERNI
Per collegamenti esterni ci si riferisce ad articoli simili che portano il visitatore al di fuori del vostro sito. Il classico "per saperne di più: link".
O collegamenti interni ergo nel vostro stesso sito (ovviamente gli argomenti devono essere collegati tra loro, non andrò a linkare una pagina musicale in un articolo inerente Android oppure un articolo di WhatsApp che mi rimanda a TOR o Freenet).
ELIMINAZIONE DI LINKS NON PIU' RAGGIUNGIBILI
I links interni ed esterni sono ancora importantissimi in ottica SEO e d'indicizzazione di contenuti perchè aumentano l'affidabilità del sito.
Giorno per giorno, questi links sono verificati dagli spider dei motori di ricerca.
Links non più raggiungibili vanno eliminati.
Per fare ciò possiamo servirci di: Screaming Frog SEO Spider oppure SEO Crawler.
In realtà avrete l'imbarazzo della scelta, potrete usare anche: SEO Power Suite, Xenu Link Sleuth, Seodity o Seomator.
QUALI ARTICOLI SCRIVERE?
Aranzulla in varie interviste (e nel suo libro chiamato "Il Metodo Aranzulla") parla di "metodo dei titoli".
Sostanzialmente di cosa si tratta? L'idea è quella di sfruttare l'autocomplete di Google.
Cioè quando cercate qualcosa, i motori di ricerca vi danno dei suggerimenti.
Provate a scrivere ad esempio "A che serve..." oppure "Come fare" e qualsiasi altra domanda che vi venga in testa.
Digitando "Deep Web" il motore di ricerca dà alcuni suggerimenti, ovviamente gli stessi cambiano a seconda delle lettere che scriviamo o della frase utilizzata (cioè se vado più nello specifico aggiungendo altre parole o lettere alla frase).
Come saprete, le prime domande suggerite sono quelle più ricercate dal popolo d'internet.
Se io so cosa il popolo d'internet cerca, allo stesso tempo avrò idee riguardo cosa scrivere e di cosa parlare.
Inoltre avrò la certezza di non scrivere un articolo "inutile".
Il problema poi semmai è sopravvivere tra altre migliaia di siti simili, magari meglio indicizzati dai vostri (quindi che avranno la precedenza nelle gerarchie di ricerca).
ANALISI DEL TRAFFICO
Un tool molto utile è Google Analytics che fornisce statistiche molto dettagliate sul vostro traffico quindi sui vostri visitatori.
In realtà anche piattaforme quali blogger/blogspot (se state usate i loro servizi ad esempio) hanno analizzatori di traffico interno ma sono meno precisi.
Per analisi del traffico ci si riferisce al vostro pubblico.
Da dove proviene? Quali sono le parole chiave che rimandano maggiormente al mio sito?
Quali sono gli articoli più letti? Insomma cosa vuole maggiormente il mio pubblico?
Tramite il sito Neilpatel non solo potrete scovare le ricerche più gettonate (keywords) inserendo lingua ed una parola guida ma anche conoscere il CPC ("Cost Per Click").
Il CPC c'indica quali argomenti sono "pagati" maggiormente per ogni click ricevuto: più alto è il valore e maggiore sarà il guadagno (se avrete ad esempio un'affiliazione con Google Adsense che paga per ogni click sul banner presente nei vostri articoli).
Un altro tool simile è: Keywordtool, Keyword, Suggestmrx, Hypersuggest, Moz o Google Trends.
Per query lunghe: Answer The Public.
COMPETITOR E PAROLE CHIAVE
Esistono degli indici chiamati KEI (Keyword Effectiveness Index) che sfruttano un approccio scientifico per la scelta delle parole chiave, in base ai vostri competitor.
La formula è la medesima:
Ovvero numero di ricerche effettuate nel tempo (mese, di solito) al quadrato, diviso i competitor (pagine presenti nella SERP inserendo una determinata parola chiave).
Chi ha un po' di esperienza con la pubblicità su Google sa che le chiavi di ricerca che convertono maggiormente non sono quasi mai chiavi generiche, bensì specifiche.
1) Chiave generica: smartphone iPhone
2) Chiave specifica di conversione: prezzo iPhone X
La prima chiave genera molte impressioni e traffico ma generalmente ha un tasso di conversione molto basso. La seconda chiave genera meno traffico ma ha un alto tasso di conversione.
Dunque maggiore sarà la concorrenza e meno efficacie sarà la parola chiave usata, invece l'efficienza aumenterà all'aumentare delle ricerche in presenza di un numero basso di siti simili al vostro che trattano lo stesso argomento (competitor).
Quali tool posso usare per sapere quante persone cercano una determinata parola chiave? SerpStat, Semrush, Ahrefs, Seozoom, Google Ads
Dunque per calcolare il KEI, posso usare uno dei siti di sopra per scoprire quante ricerche mensili (in media) vengono effettuate digitando ad esempio 'prezzo iPhone X'.
Questo numero dovrò elevarlo al quadrato.
Per sapere i competitor SEO invece, tramite la funzione allintitle di Google (si tratta di un operatore logico), mi basterà scrivere allintitle:"prezzo iPhone X"
Ma cosa sto cercando con questa funzione? Semplicemente quante pagine hanno come Tag Title "prezzo iPhone X" su Google.
Qual è la situazione ideale? Trovare parole chiave con tante ricerche mensili e allo stesso tempo...pochi competitor SEO.
Dunque maggiore è il numero delle ricerche mensili di una data parola chiave e minore è la concorrenza SEO che sta scrivendo articoli su di ciò...e più alto sarà il KEI (in poche parole Google, quando verranno ricercate queste parole, dirotterà gran parte del traffico sul vostro sito).
Ovviamente va cercato il giusto compromesso perchè vi sarete sicuramente accorti che digitando iPhone (ricerca generica) le ricerche mensili saranno tantissime ma allo stesso modo i competitor: ciò si tradurrà in un KEI comunque altissimo ma poco fruttuoso (in quanto saranno milioni gli articoli simili al vostro).
Dunque bisogna trovare il giusto compromesso tra traffico mensile elevato per una data parola chiave, pochi competitor possibilmente e KEI elevato.
Il tutto, come detto, usando Tag Title abbastanza specifici ("Comprare Bitcoin" è ok) e non generici (ad esempio solo "Bitcoin" non va bene).
Va infine considerata anche la Keyword Difficulty, cosa indica questa metrica?
Quanto sia difficile per un sito posizionarsi nelle alte gerarchie di Google, a seconda della parola chiave scelta.
Per fare ciò usiamo: Semrush
Maggiore sarà il coefficiente e più difficile sarà per noi posizionarsi sui motori di ricerca per quella specifica ricerca (dunque keyword).
Un plugin gratuito (Chrome, Firefox, Opera) che dà una marea di info è Seoquake (metriche Google Index, Semrush, Alexa Ranking, Like su Facebook. Qui una guida: Seoquake Guida).
Ottima anche Seo Minion (per anteprima SERP, controllo di collegamenti interrotti, controllo Tag Hreflang per i siti multilingua).
Irrinunciabile anche Rankaware (per monitorare keyword quindi il ranking delle parole chiave su SERP Google, Yahoo, Bing. Ricorda di immettere una parola chiave per riga).
BANNER ED IMMAGINI
Oltre al posizionamento (fondamentale) dei banner pubblicitari (io consiglio uno sicuramente a sinistra di ogni pagina, visto che s'inizia a leggere da sinistra versa destra ed uno al centro. Occhio a non metterne troppi: pochi ma buoni), consiglio anche di non usare troppe immagini negli articoli (perchè distolgono l'attenzione dai banner. Una è più che sufficiente, a meno che non dovete fare un tutorial spiegato passo passo).
L'immagine prima di caricarla potete rinominarla utilizzato qualche parola chiave (sarà meglio indicizzata su "Google Immagini").
L'altra cosa da tenere bene a mente è la dimensione dei banner pubblicitari (vanno fatti diversi tentativi) e il colore utilizzato (dei banner o dello sfondo).
Evitate banner troppo invasivi (pop-up per essere più precisi): oltre ad essere fastidiosi per chi naviga, provocano anche rallentamenti.
Alcune di queste tecniche sono trattate in modo più specifico nel libro di Aranzulla, chiamato Il metodo Aranzulla. Imparare a creare un business online, il noto blogger siciliano che è riuscito a sfondare nel mondo d'Internet senza ingenti investimenti grazie all'omonimo sito Aranzulla.it
AGGIUNGERE SITO AI MOTORI DI RICERCA E FEED
Per aggiungere un nuovo sito su Google, andate qui: Add Url (Google)
Per i feed, qui trovate una breve guida per blogger: Link Automatico Feed (Guida)
SITO SEMPRE RAGGIUNGIBILE
Per monitorare il vostro sito nel tempo, un'ottima soluzione è: Freshping.
Tra le tante funzioni, esso vi avviserà anche se il vostro sito finisce down.
COLLEGAMENTI ESTERNI ED INTERNI
Per collegamenti esterni ci si riferisce ad articoli simili che portano il visitatore al di fuori del vostro sito. Il classico "per saperne di più: link".
O collegamenti interni ergo nel vostro stesso sito (ovviamente gli argomenti devono essere collegati tra loro, non andrò a linkare una pagina musicale in un articolo inerente Android oppure un articolo di WhatsApp che mi rimanda a TOR o Freenet).
ELIMINAZIONE DI LINKS NON PIU' RAGGIUNGIBILI
I links interni ed esterni sono ancora importantissimi in ottica SEO e d'indicizzazione di contenuti perchè aumentano l'affidabilità del sito.
Giorno per giorno, questi links sono verificati dagli spider dei motori di ricerca.
Links non più raggiungibili vanno eliminati.
Per fare ciò possiamo servirci di: Screaming Frog SEO Spider oppure SEO Crawler.
In realtà avrete l'imbarazzo della scelta, potrete usare anche: SEO Power Suite, Xenu Link Sleuth, Seodity o Seomator.
QUALI ARTICOLI SCRIVERE?
Aranzulla in varie interviste (e nel suo libro chiamato "Il Metodo Aranzulla") parla di "metodo dei titoli".
Sostanzialmente di cosa si tratta? L'idea è quella di sfruttare l'autocomplete di Google.
Cioè quando cercate qualcosa, i motori di ricerca vi danno dei suggerimenti.
Provate a scrivere ad esempio "A che serve..." oppure "Come fare" e qualsiasi altra domanda che vi venga in testa.
Digitando "Deep Web" il motore di ricerca dà alcuni suggerimenti, ovviamente gli stessi cambiano a seconda delle lettere che scriviamo o della frase utilizzata (cioè se vado più nello specifico aggiungendo altre parole o lettere alla frase).
Come saprete, le prime domande suggerite sono quelle più ricercate dal popolo d'internet.
Se io so cosa il popolo d'internet cerca, allo stesso tempo avrò idee riguardo cosa scrivere e di cosa parlare.
Inoltre avrò la certezza di non scrivere un articolo "inutile".
Il problema poi semmai è sopravvivere tra altre migliaia di siti simili, magari meglio indicizzati dai vostri (quindi che avranno la precedenza nelle gerarchie di ricerca).
ANALISI DEL TRAFFICO
Un tool molto utile è Google Analytics che fornisce statistiche molto dettagliate sul vostro traffico quindi sui vostri visitatori.
In realtà anche piattaforme quali blogger/blogspot (se state usate i loro servizi ad esempio) hanno analizzatori di traffico interno ma sono meno precisi.
Per analisi del traffico ci si riferisce al vostro pubblico.
Da dove proviene? Quali sono le parole chiave che rimandano maggiormente al mio sito?
Quali sono gli articoli più letti? Insomma cosa vuole maggiormente il mio pubblico?
Tramite il sito Neilpatel non solo potrete scovare le ricerche più gettonate (keywords) inserendo lingua ed una parola guida ma anche conoscere il CPC ("Cost Per Click").
Il CPC c'indica quali argomenti sono "pagati" maggiormente per ogni click ricevuto: più alto è il valore e maggiore sarà il guadagno (se avrete ad esempio un'affiliazione con Google Adsense che paga per ogni click sul banner presente nei vostri articoli).
Un altro tool simile è: Keywordtool, Keyword, Suggestmrx, Hypersuggest, Moz o Google Trends.
Per query lunghe: Answer The Public.
COMPETITOR E PAROLE CHIAVE
Esistono degli indici chiamati KEI (Keyword Effectiveness Index) che sfruttano un approccio scientifico per la scelta delle parole chiave, in base ai vostri competitor.
La formula è la medesima:
Ovvero numero di ricerche effettuate nel tempo (mese, di solito) al quadrato, diviso i competitor (pagine presenti nella SERP inserendo una determinata parola chiave).
Chi ha un po' di esperienza con la pubblicità su Google sa che le chiavi di ricerca che convertono maggiormente non sono quasi mai chiavi generiche, bensì specifiche.
1) Chiave generica: smartphone iPhone
2) Chiave specifica di conversione: prezzo iPhone X
La prima chiave genera molte impressioni e traffico ma generalmente ha un tasso di conversione molto basso. La seconda chiave genera meno traffico ma ha un alto tasso di conversione.
Dunque maggiore sarà la concorrenza e meno efficacie sarà la parola chiave usata, invece l'efficienza aumenterà all'aumentare delle ricerche in presenza di un numero basso di siti simili al vostro che trattano lo stesso argomento (competitor).
Quali tool posso usare per sapere quante persone cercano una determinata parola chiave? SerpStat, Semrush, Ahrefs, Seozoom, Google Ads
Dunque per calcolare il KEI, posso usare uno dei siti di sopra per scoprire quante ricerche mensili (in media) vengono effettuate digitando ad esempio 'prezzo iPhone X'.
Questo numero dovrò elevarlo al quadrato.
Per sapere i competitor SEO invece, tramite la funzione allintitle di Google (si tratta di un operatore logico), mi basterà scrivere allintitle:"prezzo iPhone X"
Ma cosa sto cercando con questa funzione? Semplicemente quante pagine hanno come Tag Title "prezzo iPhone X" su Google.
Qual è la situazione ideale? Trovare parole chiave con tante ricerche mensili e allo stesso tempo...pochi competitor SEO.
Dunque maggiore è il numero delle ricerche mensili di una data parola chiave e minore è la concorrenza SEO che sta scrivendo articoli su di ciò...e più alto sarà il KEI (in poche parole Google, quando verranno ricercate queste parole, dirotterà gran parte del traffico sul vostro sito).
Ovviamente va cercato il giusto compromesso perchè vi sarete sicuramente accorti che digitando iPhone (ricerca generica) le ricerche mensili saranno tantissime ma allo stesso modo i competitor: ciò si tradurrà in un KEI comunque altissimo ma poco fruttuoso (in quanto saranno milioni gli articoli simili al vostro).
Dunque bisogna trovare il giusto compromesso tra traffico mensile elevato per una data parola chiave, pochi competitor possibilmente e KEI elevato.
Il tutto, come detto, usando Tag Title abbastanza specifici ("Comprare Bitcoin" è ok) e non generici (ad esempio solo "Bitcoin" non va bene).
Va infine considerata anche la Keyword Difficulty, cosa indica questa metrica?
Quanto sia difficile per un sito posizionarsi nelle alte gerarchie di Google, a seconda della parola chiave scelta.
Per fare ciò usiamo: Semrush
Maggiore sarà il coefficiente e più difficile sarà per noi posizionarsi sui motori di ricerca per quella specifica ricerca (dunque keyword).
Un plugin gratuito (Chrome, Firefox, Opera) che dà una marea di info è Seoquake (metriche Google Index, Semrush, Alexa Ranking, Like su Facebook. Qui una guida: Seoquake Guida).
Ottima anche Seo Minion (per anteprima SERP, controllo di collegamenti interrotti, controllo Tag Hreflang per i siti multilingua).
Irrinunciabile anche Rankaware (per monitorare keyword quindi il ranking delle parole chiave su SERP Google, Yahoo, Bing. Ricorda di immettere una parola chiave per riga).
BANNER ED IMMAGINI
Oltre al posizionamento (fondamentale) dei banner pubblicitari (io consiglio uno sicuramente a sinistra di ogni pagina, visto che s'inizia a leggere da sinistra versa destra ed uno al centro. Occhio a non metterne troppi: pochi ma buoni), consiglio anche di non usare troppe immagini negli articoli (perchè distolgono l'attenzione dai banner. Una è più che sufficiente, a meno che non dovete fare un tutorial spiegato passo passo).
L'immagine prima di caricarla potete rinominarla utilizzato qualche parola chiave (sarà meglio indicizzata su "Google Immagini").
L'altra cosa da tenere bene a mente è la dimensione dei banner pubblicitari (vanno fatti diversi tentativi) e il colore utilizzato (dei banner o dello sfondo).
Evitate banner troppo invasivi (pop-up per essere più precisi): oltre ad essere fastidiosi per chi naviga, provocano anche rallentamenti.
Per approfondire alcune di queste tecniche senza perdervi in tecnicismi di troppo, vi consiglio:
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domenica 15 marzo 2020
Quali Sono I Social Più Utilizzati In Italia?
Secondo un'indagine di Sensemakers, in Italia, è WhatsApp l'app più utilizzata.
Con 31.3 milioni di visitatori raggiunti a fine 2019, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente, la piattaforma di messaggistica supera sia YouTube, fermo a 27.1 milioni di visitatori unici, che Facebook, che ha registrato nello stesso mese 23.4 milioni di visitatori.
In grande crescita Telegram (aumento del 68% rispetto al 2018), con 8.2 milioni di utenti unici.
Il quinto gradino della classifica è riservato a TikTok (social dei video), che ha raggiunto 6.4 milioni di visitatori, registrando un +144%.
Hanno guadagnato terreno in termini di visitatori anche Pinterest e LinkedIn, in calo Snapchat, in risalita Twitter (ma lontana dalle prime posizioni).
1) WhatsApp
2) YouTube
3) Facebook
4) Telegram
5) TikTok
La graduatoria cambia se si tiene in considerazione il tempo di utilizzo di ogni app. In questo caso il primo posto del podio spetta a Facebook che sino a fine 2019 aveva registrato una media di 11 ore di fruizione per utente, con un +8%, seguita da Twitch.
L’app che ha registrato una maggiore crescita è ancora TikTok, sempre più in difficoltà Snapchat (circa mezz'ora per utente).
Se si considerano solo gli utenti tra 18 e i 24 anni domina sempre WhatsApp, seguita da YouTube.
Il terzo posto è riservato a Instagram, che supera Facebook e Messenger.
In grande crescita Telegram e TikTok.
In termini di tempo di utilizzo, invece, rispetto allo scorso anno, hanno registrato una crescita WhatsApp, YouTube, Instagram e soprattutto TikTok.
Un social in grande crescita e che, oltre a TikTok, inizierà a spopolare prossimamente è Tellonym
Tellonym è un'app di domande e risposte simile ad Ask.fm (vi ricordo che facendo la richiesta del badge Vip è possibile guadagnare monete invitando i propri amici e scambiarle con buoni Amazon. Per iscriverti: Ask.fm Iscrizione).
Vorrei sottolineare che anche TikTok permette di guadagnare soldi (scambiabili con Paypal), semplicemente invitando i propri amici: Come Guadagnare Con TikTok: Il Social Dei Video
Con 31.3 milioni di visitatori raggiunti a fine 2019, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente, la piattaforma di messaggistica supera sia YouTube, fermo a 27.1 milioni di visitatori unici, che Facebook, che ha registrato nello stesso mese 23.4 milioni di visitatori.
In grande crescita Telegram (aumento del 68% rispetto al 2018), con 8.2 milioni di utenti unici.
Il quinto gradino della classifica è riservato a TikTok (social dei video), che ha raggiunto 6.4 milioni di visitatori, registrando un +144%.
Hanno guadagnato terreno in termini di visitatori anche Pinterest e LinkedIn, in calo Snapchat, in risalita Twitter (ma lontana dalle prime posizioni).
1) WhatsApp
2) YouTube
3) Facebook
4) Telegram
5) TikTok
La graduatoria cambia se si tiene in considerazione il tempo di utilizzo di ogni app. In questo caso il primo posto del podio spetta a Facebook che sino a fine 2019 aveva registrato una media di 11 ore di fruizione per utente, con un +8%, seguita da Twitch.
L’app che ha registrato una maggiore crescita è ancora TikTok, sempre più in difficoltà Snapchat (circa mezz'ora per utente).
Se si considerano solo gli utenti tra 18 e i 24 anni domina sempre WhatsApp, seguita da YouTube.
Il terzo posto è riservato a Instagram, che supera Facebook e Messenger.
In grande crescita Telegram e TikTok.
In termini di tempo di utilizzo, invece, rispetto allo scorso anno, hanno registrato una crescita WhatsApp, YouTube, Instagram e soprattutto TikTok.
Un social in grande crescita e che, oltre a TikTok, inizierà a spopolare prossimamente è Tellonym
Tellonym è un'app di domande e risposte simile ad Ask.fm (vi ricordo che facendo la richiesta del badge Vip è possibile guadagnare monete invitando i propri amici e scambiarle con buoni Amazon. Per iscriverti: Ask.fm Iscrizione).
Vorrei sottolineare che anche TikTok permette di guadagnare soldi (scambiabili con Paypal), semplicemente invitando i propri amici: Come Guadagnare Con TikTok: Il Social Dei Video
sabato 14 marzo 2020
Perchè Bitcoin è Crollato? Coronavirus? BitMEX? PlusToken?
Sono settimane difficili sia a livello sanitario (Coronavirus) che di criptovalute. Non volendo comunque sottovalutare la pandemia a livello mondiale, noi comunque ci soffermeremo ovviamente sulle cripto e sul crollo che ha portato Bitcoin (e tutte le altre) in una netta fase di dump.
Tra il 12 e il 13 marzo 2020 Bitcoin è sceso a circa 3700 dollari, scatenando il panico in tutti gli investitori generando vendite su vendite.
Ma cosa ha generato questo tracollo?
Sicuramente si è trattata di una reazione a catena generata da diversi fattori.
La crisi a livello economico (che vivremo anche nei prossimi mesi) con seguente crollo di borse ed azioni quindi il bisogno di liquidità può aver influito ma sono state ventilate anche altre ipotesi.
BITMEX
Sotto i riflettori il controverso exchange di criptovalute BitMEX che nelle ore di massimo ribasso ha crashato andando temporaneamente offline con il loro liquidation engine (algoritmo che liquida le posizioni) che è andato in fase di stallo.
L'altro motivo riguarda le liquidazioni che ad un certo punto avrebbero superato le liquidità disponibili sull'order book provocando il crollo.
Bitmex poi è andato in manutenzione, forse volontariamente (altrimenti il Bitcoin sarebbe potuto scendere a 0).
Su Twitter, BitMEX ha svelato che i servizi erano stati disabilitati per circa 25 minuti a causa di un problema tecnico, risolto alle 3:00 UTC:
"Tra le 2:16 e le 2:40 UTC del 13 marzo 2020 siamo venuti a conoscenza di un problema hardware con il nostro fornitore di servizi cloud, causando dei ritardi nelle richieste su sito"
Alcuni membri della comunità hanno avanzato l'ipotesi che l'exchange inizialmente abbia personalmente contribuito al crollo della coppia BTC/USD.
Quando infatti la piattaforma è andata offline, il prezzo di Bitcoin si è ripreso:
"BTC si è ripreso senza il gigantesco muro di vendite su BitMEX"
E, cosa ancora più importante, il prezzo di BTC è cresciuto e quindi meno persone hanno dovuto liquidare i propri asset.
BitMEX ha risposto a tali accuse definendole "teorie complottiste":
Poche ore fa, la piattaforma è finita nuovamente offline a seguito di 2 attacchi DDoS quindi l'exchange è sotto attacco e non è possibile comprare/vendere asset.
PLUSTOKEN
Altri sostengono che la reale causa sia stata la costante vendita da parte degli organizzatori della truffa PlusToken.
In questi giorni difficili di crisi economica probabilmente gli investitori dovevano riprendere in mano i propri fondi e in fretta, quindi avevano l'esigenza di vendere.
Il 9 marzo, il Dow Jones Industrial Average (DOW) è crollato di oltre 2.000 punti. Pessime anche le prestazioni del petrolio, il cui valore nella medesima data è diminuito di oltre il 20%. Analogamente negativi i movimenti di Bitcoin, che dai 10.000$ del 24 febbraio è scivolato fino ai 7.600$ del 9 marzo e a 3.700$ del 12 marzo.
Nel giugno dello scorso anno, alcuni degli operatori dello schema Ponzi PlusToken (2.9 miliardi di dollari) sono stati arrestati. Da allora gli analisti del settore delle criptovalute hanno seguito molto attentamente tutti i movimenti dei wallet associati alla truffa, ipotizzando che i criminali stessero regolarmente vendendo i Bitcoin ottenuti tramite l'operazione e causando in questo modo ribassi significativi.
Un ricercatore che tiene traccia delle attività di PlusToken, aveva segnalato che i criminali hanno recentemente liquidato 13.000 BTC: il prezzo della criptovaluta è rapidamente crollato nei giorni successivi.
Secondo l'analista Kevin Svenson:
"Stanno inondando i mercati di sell order. Sostanzialmente c'è una gigantesca whale che vende non appena il prezzo aumenta"
Potrebbe essere questo il momento in cui hanno finalmente deciso di liquidare quei fondi, spostare parte di quel denaro, riciclarlo e infine uscire con dei contanti in mano.
Sino al 9 marzo erano stati venduti circa 13.000 BTC, equivalenti a 210 milioni di dollari.
Per rendere più difficile il rintracciamento dei fondi rubati, i criminali utilizzano servizi di mixing. Sono stati identificati due wallet che hanno improvvisamente liquidato ingenti quantità di BTC.
Il grosso problema è che in giro ci sarebbero 61.229 BTC (369 milioni di USD) non distribuiti che potrebbero far crollare il mercato.
Sei persone collegate alla truffa PlusToken sono state arrestate lo scorso giugno, ma i fondi rubati sono ancora trasferiti da un wallet all'altro e vengono incassati da broker indipendenti che, a quanto si dice, operano principalmente su Huobi.
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Tra il 12 e il 13 marzo 2020 Bitcoin è sceso a circa 3700 dollari, scatenando il panico in tutti gli investitori generando vendite su vendite.
Ma cosa ha generato questo tracollo?
Sicuramente si è trattata di una reazione a catena generata da diversi fattori.
La crisi a livello economico (che vivremo anche nei prossimi mesi) con seguente crollo di borse ed azioni quindi il bisogno di liquidità può aver influito ma sono state ventilate anche altre ipotesi.
BITMEX
Sotto i riflettori il controverso exchange di criptovalute BitMEX che nelle ore di massimo ribasso ha crashato andando temporaneamente offline con il loro liquidation engine (algoritmo che liquida le posizioni) che è andato in fase di stallo.
L'altro motivo riguarda le liquidazioni che ad un certo punto avrebbero superato le liquidità disponibili sull'order book provocando il crollo.
Bitmex poi è andato in manutenzione, forse volontariamente (altrimenti il Bitcoin sarebbe potuto scendere a 0).
Su Twitter, BitMEX ha svelato che i servizi erano stati disabilitati per circa 25 minuti a causa di un problema tecnico, risolto alle 3:00 UTC:
"Tra le 2:16 e le 2:40 UTC del 13 marzo 2020 siamo venuti a conoscenza di un problema hardware con il nostro fornitore di servizi cloud, causando dei ritardi nelle richieste su sito"
Alcuni membri della comunità hanno avanzato l'ipotesi che l'exchange inizialmente abbia personalmente contribuito al crollo della coppia BTC/USD.
Quando infatti la piattaforma è andata offline, il prezzo di Bitcoin si è ripreso:
"BTC si è ripreso senza il gigantesco muro di vendite su BitMEX"
E, cosa ancora più importante, il prezzo di BTC è cresciuto e quindi meno persone hanno dovuto liquidare i propri asset.
BitMEX ha risposto a tali accuse definendole "teorie complottiste":
Poche ore fa, la piattaforma è finita nuovamente offline a seguito di 2 attacchi DDoS quindi l'exchange è sotto attacco e non è possibile comprare/vendere asset.
PLUSTOKEN
Altri sostengono che la reale causa sia stata la costante vendita da parte degli organizzatori della truffa PlusToken.
In questi giorni difficili di crisi economica probabilmente gli investitori dovevano riprendere in mano i propri fondi e in fretta, quindi avevano l'esigenza di vendere.
Il 9 marzo, il Dow Jones Industrial Average (DOW) è crollato di oltre 2.000 punti. Pessime anche le prestazioni del petrolio, il cui valore nella medesima data è diminuito di oltre il 20%. Analogamente negativi i movimenti di Bitcoin, che dai 10.000$ del 24 febbraio è scivolato fino ai 7.600$ del 9 marzo e a 3.700$ del 12 marzo.
Nel giugno dello scorso anno, alcuni degli operatori dello schema Ponzi PlusToken (2.9 miliardi di dollari) sono stati arrestati. Da allora gli analisti del settore delle criptovalute hanno seguito molto attentamente tutti i movimenti dei wallet associati alla truffa, ipotizzando che i criminali stessero regolarmente vendendo i Bitcoin ottenuti tramite l'operazione e causando in questo modo ribassi significativi.
Un ricercatore che tiene traccia delle attività di PlusToken, aveva segnalato che i criminali hanno recentemente liquidato 13.000 BTC: il prezzo della criptovaluta è rapidamente crollato nei giorni successivi.
Secondo l'analista Kevin Svenson:
"Stanno inondando i mercati di sell order. Sostanzialmente c'è una gigantesca whale che vende non appena il prezzo aumenta"
Potrebbe essere questo il momento in cui hanno finalmente deciso di liquidare quei fondi, spostare parte di quel denaro, riciclarlo e infine uscire con dei contanti in mano.
Sino al 9 marzo erano stati venduti circa 13.000 BTC, equivalenti a 210 milioni di dollari.
Per rendere più difficile il rintracciamento dei fondi rubati, i criminali utilizzano servizi di mixing. Sono stati identificati due wallet che hanno improvvisamente liquidato ingenti quantità di BTC.
Il grosso problema è che in giro ci sarebbero 61.229 BTC (369 milioni di USD) non distribuiti che potrebbero far crollare il mercato.
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venerdì 13 marzo 2020
SETI Chiude @Home: 21 Anni Di Ricerca Di Segnali Alieni
Nel maggio del 1999, il centro di ricerca SETI di Berkeley lanciò un software di calcolo distribuito (Proof Of Research) che avrebbe aperto a tutti la ricerca di intelligenza extra-terrestre (SETI).
Dopo 20 anni SETI ha deciso di interrompere le attività. Il motivo è che la rete del programma è diventata troppo grande da gestire e gli scienziati hanno bisogno di tempo per elaborare i dati ottenuti sin ora.
L'idea fu di David Gedye: ovvero fare affidamento su un gran numero di computer connessi a Internet per scansionare lo spazio.
Il programma venne chiamato SETI @ home ed utilizzava radiotelescopi per captare segnali radio a larghezza di banda ridotta dallo spazio. Sono stati registrati una grossa mole di dati visto che le trasmissioni radio naturali sono molto comuni nell'Universo e le attività umane (da radar, satelliti e comunicazioni moderne) producono una notevole quantità di interferenze che devono essere filtrate.
Per elaborare i volumi di dati radio raccolti, i precedenti progetti SETI si basavano su supercomputer speciali che si trovavano sul terreno della struttura. Al contrario, SETI @ home si affidava a Berkeley Open Infrastructure For Network Computing (BOINC), una piattaforma open source che consente ai volontari di contribuire con le proprie risorse hardware non utilizzate. Per saperne di più: BOINC, Il Gridcoin e I Software Di Calcolo Distribuito (Proof Of Research).
Questo "supercomputer virtuale" ordinava i dati radio raccolti dal radiotelescopio Arecibo e dal Green Bank Telescope . Per ridurre al minimo l'impatto, SETI @ home utilizzava la potenza dei cicli di elaborazione non utilizzati per cercare possibili segnali di trasmissioni radio extra-terrestri.
SETI @ home divenne la terza più grande rete informatica distribuita dedicata agli studi astrofisici, dietro MilkyWay @ home ed Einstein @ home .
Il primo si affida a servizi di informatica volontaria per aiutare a creare un modello 3D accurato della Via Lattea, utilizzando i dati dello Sloan Digital Sky Survey (SDSS). Il secondo studia, tra le altre cose, le onde gravitazionali LIGO, dal radiotelescopio Arecibo e dal satellite a raggi gamma Fermi per la ricerca di quasar.
Finora il programma non ha rivelato prove concrete di alieni, ma la sua crescita è stata a dir poco impressionante. La quantità di dati raccolti ha eoni di tempo di elaborazione. Infatti, al suo apice, SETI @ home si è registrato come uno dei supercomputer più potenti del pianeta.
L'analisi di tutti questi dati verrà effettuata utilizzando Nebula, la pipeline software utilizzata da SETI @ home e sviluppata dal gruppo SETI di Berkeley.
Altri progetti sono Asteroids @ home, Cosmology @ home e LHC @ home. Questi programmi localizzano asteroidi vicino alla terra (NEA), testano modelli cosmologici e fanno avanzare la fisica delle particelle.
SETI: "Il sito Web e le bacheche continueranno a funzionare. Speriamo che altri astronomi UC Berkeley possano trovare altri usi per le enormi capacità di calcolo di SETI @ home, tipo per la ricerca Pulsar. In tal caso, SETI @ home ricomincerà a funzionare. Vi terremo informati su questo"
Non vediamo l'ora di vedere i risultati dell'analisi, che sarà pubblicata in una serie di articoli nel prossimo futuro. Inoltre, Breakthrough Listen (che include scienziati del SETI Research Center di UC Berkeley ) ha recentemente reso disponibili al pubblico i quasi 2 Petabyte di Dati che hanno accumulato negli ultimi quattro anni. Quindi, se stai cercando alcuni dati SETI, dai un'occhiata all'archivio di Breakthrough Initiatives: OpenDataSearch
ALTRI ARTICOLI
Come Funzione SETI@HOME
Come Ricercare Segnali Alieni (Software SETI)
Segnali Radio da SETI
Dopo 20 anni SETI ha deciso di interrompere le attività. Il motivo è che la rete del programma è diventata troppo grande da gestire e gli scienziati hanno bisogno di tempo per elaborare i dati ottenuti sin ora.
L'idea fu di David Gedye: ovvero fare affidamento su un gran numero di computer connessi a Internet per scansionare lo spazio.
Il programma venne chiamato SETI @ home ed utilizzava radiotelescopi per captare segnali radio a larghezza di banda ridotta dallo spazio. Sono stati registrati una grossa mole di dati visto che le trasmissioni radio naturali sono molto comuni nell'Universo e le attività umane (da radar, satelliti e comunicazioni moderne) producono una notevole quantità di interferenze che devono essere filtrate.
Per elaborare i volumi di dati radio raccolti, i precedenti progetti SETI si basavano su supercomputer speciali che si trovavano sul terreno della struttura. Al contrario, SETI @ home si affidava a Berkeley Open Infrastructure For Network Computing (BOINC), una piattaforma open source che consente ai volontari di contribuire con le proprie risorse hardware non utilizzate. Per saperne di più: BOINC, Il Gridcoin e I Software Di Calcolo Distribuito (Proof Of Research).
Questo "supercomputer virtuale" ordinava i dati radio raccolti dal radiotelescopio Arecibo e dal Green Bank Telescope . Per ridurre al minimo l'impatto, SETI @ home utilizzava la potenza dei cicli di elaborazione non utilizzati per cercare possibili segnali di trasmissioni radio extra-terrestri.
SETI @ home divenne la terza più grande rete informatica distribuita dedicata agli studi astrofisici, dietro MilkyWay @ home ed Einstein @ home .
Il primo si affida a servizi di informatica volontaria per aiutare a creare un modello 3D accurato della Via Lattea, utilizzando i dati dello Sloan Digital Sky Survey (SDSS). Il secondo studia, tra le altre cose, le onde gravitazionali LIGO, dal radiotelescopio Arecibo e dal satellite a raggi gamma Fermi per la ricerca di quasar.
Finora il programma non ha rivelato prove concrete di alieni, ma la sua crescita è stata a dir poco impressionante. La quantità di dati raccolti ha eoni di tempo di elaborazione. Infatti, al suo apice, SETI @ home si è registrato come uno dei supercomputer più potenti del pianeta.
L'analisi di tutti questi dati verrà effettuata utilizzando Nebula, la pipeline software utilizzata da SETI @ home e sviluppata dal gruppo SETI di Berkeley.
Altri progetti sono Asteroids @ home, Cosmology @ home e LHC @ home. Questi programmi localizzano asteroidi vicino alla terra (NEA), testano modelli cosmologici e fanno avanzare la fisica delle particelle.
SETI: "Il sito Web e le bacheche continueranno a funzionare. Speriamo che altri astronomi UC Berkeley possano trovare altri usi per le enormi capacità di calcolo di SETI @ home, tipo per la ricerca Pulsar. In tal caso, SETI @ home ricomincerà a funzionare. Vi terremo informati su questo"
Non vediamo l'ora di vedere i risultati dell'analisi, che sarà pubblicata in una serie di articoli nel prossimo futuro. Inoltre, Breakthrough Listen (che include scienziati del SETI Research Center di UC Berkeley ) ha recentemente reso disponibili al pubblico i quasi 2 Petabyte di Dati che hanno accumulato negli ultimi quattro anni. Quindi, se stai cercando alcuni dati SETI, dai un'occhiata all'archivio di Breakthrough Initiatives: OpenDataSearch
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Chi è Karin Catherine Waldegrave? Il Suo Profilo Facebook Misterioso
Una delle storie più bizzarre accadute su Facebook fu sicuramente quella di Orie Chef
ma in questo articolo parleremo della misteriosa Karin Catherine Waldegrave che iniziò a pubblicare un gran numero di post privi di senso su Facebook nel 2011.
Secondo il suo profilo, era nata a Londra ed ha svolto un dottorato di ricerca presso l'Università di Toronto.
Il suo account conteneva diverse foto, anche se molto vintage (in bianco e nero).
Sebbene alcuni messaggi sembrassero inizialmente normali, presto sono iniziate a comparire frasi incomprensibili.
Nei messaggi erano presenti anche riferimenti a cospirazioni inerenti l'FBI, la CIA, "uomini in nero", nazisti e complotti vari. Ogni post conteneva centinaia risposte di lei stessa eseguite in poche ore e tutti i giorni.
Le ipotesi più accreditate furono:
1) Linguaggio criptico (in codice)
2) Software automatico (bot)
3) Fosse affetta da disturbo mentale
La capacità di questa persona di postare paragrafi estremamente lunghi in pochi secondi sembrava essere umanamente impossibile (se non appunto essendo un bot o utilizzando dei copia ed incolla).
Poco dopo scomparve improvvisamente cancellando il suo account da Facebook.
Alcuni hanno ipotizzato che sia stata ricoverata in un ospedale psichiatrico, altri che sia morta (poco dopo è comparso un profilo simile ma è un fake).
Nel 2019 la stessa (probabilmente) è ritornata cambiando nome: Karin Britt Keighley-Leppik
ma in questo articolo parleremo della misteriosa Karin Catherine Waldegrave che iniziò a pubblicare un gran numero di post privi di senso su Facebook nel 2011.
Secondo il suo profilo, era nata a Londra ed ha svolto un dottorato di ricerca presso l'Università di Toronto.
Il suo account conteneva diverse foto, anche se molto vintage (in bianco e nero).
Sebbene alcuni messaggi sembrassero inizialmente normali, presto sono iniziate a comparire frasi incomprensibili.
Nei messaggi erano presenti anche riferimenti a cospirazioni inerenti l'FBI, la CIA, "uomini in nero", nazisti e complotti vari. Ogni post conteneva centinaia risposte di lei stessa eseguite in poche ore e tutti i giorni.
Le ipotesi più accreditate furono:
1) Linguaggio criptico (in codice)
2) Software automatico (bot)
3) Fosse affetta da disturbo mentale
La capacità di questa persona di postare paragrafi estremamente lunghi in pochi secondi sembrava essere umanamente impossibile (se non appunto essendo un bot o utilizzando dei copia ed incolla).
Poco dopo scomparve improvvisamente cancellando il suo account da Facebook.
Alcuni hanno ipotizzato che sia stata ricoverata in un ospedale psichiatrico, altri che sia morta (poco dopo è comparso un profilo simile ma è un fake).
Nel 2019 la stessa (probabilmente) è ritornata cambiando nome: Karin Britt Keighley-Leppik
A differenza del passato, si può notare come il profilo sia "aperto" infatti ci sono altri commenti.
Il gestore di questo profilo non pubblica (almeno ultimamente) centinaia di risposte sotto ogni stato.
Non si sa se si tratta della stessa persona, anche se le foto sono simili.
martedì 10 marzo 2020
I Servizi Premium Offerti Gratis Su Solidarietà Digitale
Per limitare la diffusione del Coronavirus, il governo italiano ha deciso la zona rossa per tutta l'Italia: ciò vuol dire che bisogna uscire di casa il meno possibile sino al 3 aprile.
A parte esigenze primarie (lavoro, spesa, bisogno di cure sanitarie).
I locali (quali ristoranti e bar) rimarranno aperti sino alle 18 con l'obbligo però della distanza di sicurezza tra una persona e l'altra.
Sono state chiuse poi piste da sci, piscine, palestre e gran parte dello sport si è fermato.
L'hashtag che va di moda sui social è #IoRestoACasa
Ma come occupare il tempo libero? Alcuni servizi digitali a pagamento sono diventati "free" per questo periodo.
Qui trovate tutti gli aggiornamenti: Solidarietà Digitale (Servizi Gratuiti)
Inizialmente anche Amazon aveva offerto il suo Prime Video gratuitamente per un mese alle regioni "chiuse" del nord (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Marche), prima di ritirarlo.
In parole povere, le aziende che vogliono aiutare i cittadini in questa situazione possono farsi avanti. Hanno già aderito parecchie società. Alcuni servizi sono stati offerti inizialmente solo alle prime regioni colpite dal provvedimento. Le novità ed eventuali estensioni in tutta Italia le trovate sul sito di sopra. Improbabile comunque che da qualche milione di persone, tutti i servizi possano estendersi a tutta Italia.
• Amazon sta regalando 2 mesi gratuiti di Kindle Unlimited (eBook Gratis). Dopo il 30 aprile 2020 sarà possibile sfruttare il servizio gratuito solo per 30 giorni. Qui trovate anche Tutti I Servizi Offerti Da Amazon (Guida Veloce) che è possibile provare gratuitamente per 1 mese o più (Amazon Music, Amazon Prime Video, etc)
• Amazon offre gratuitamente anche webinar di formazione
• Amazon Web Services offre pacchetto di crediti per assistenza alle PA. Per l'adesione, consultare il sito ufficiale dell'iniziativa Solidarietà Digitale.
• Sky la piattaforma satellitare offre uno sconto di 15,20€ (sino al 31 maggio 2020). Basta entrare nel sito ufficiale/area fai da te/promozioni/emergenza coronavirus/richiedi sconto (poi va inserita nuovamente la password) ed infine conferma
• Infinity gratis per due mesi. Bisogna registrarsi tramite il loro sito ufficiale: InfinityTV
• Tim Vision è possibile attivare il servizio sino al 31 marzo 2000: TimVision
• Abbonamento tre mesi La Stampa (è necessario SPID. Come Ottenere SPID)
• Un e-book gratis di Mondadori, a scelta tra narrativa, saggistica, varia e libri per ragazzi (necessario lo SPID)
• Abbonamento tre mesi La Repubblica (è necessario SPID)
• Abbonamento tre mesi a Il Mattino di Padova (è necessario SPID)
• Abbonamenti gratuiti per tre mesi ai magazine del gruppo Mondadori
• TIM: 100 Giga gratuiti per 30 giorni a PA e utenze business (indipendentemente dall'area). L'operatore telefonico invierà un SMS agli utenti interessati
• Wind Tre: 100 Giga aggiuntivi per tutti i clienti che verranno contattati via SMS
• Webex (Connexia), Microsoft, Cisco Webex Meetings: sono servizi di Smart Working
• TIM: per 60 comuni in provincia di Lodi e 23 comuni di Padova, gratis Giga o traffico voce verso numeri fissi e mobili fino al 27 marzo. Gli utenti coinvolti verranno contattati via SMS
• TIM: servizio WeSchool per l'e-learning
• Eolo: un mese di connettività Internet gratuita. L'attivazione è automatica;
• Fastweb porta fino a 50 Giga il pacchetto dati delle SIM ricaricabili. L'attivazione è automatica
• Libero Mail PEC da 1GB gratis per un anno. Attivabile dal 9 al 30 marzo 2020 tramite il sito ufficiale
• Vodafone elimina il limite di minuti, SMS e Giga nelle zone rosse. L'attivazione è automatica;
Vi ricordo che dovrete fare affidamento al sito apposito creato dal governo e controllare su alcuni siti ufficiali (Infinity e TimVision), alcune offerte potrebbero essere modificate o valere solo per alcune regioni.
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Sono state chiuse poi piste da sci, piscine, palestre e gran parte dello sport si è fermato.
L'hashtag che va di moda sui social è #IoRestoACasa
Ma come occupare il tempo libero? Alcuni servizi digitali a pagamento sono diventati "free" per questo periodo.
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Inizialmente anche Amazon aveva offerto il suo Prime Video gratuitamente per un mese alle regioni "chiuse" del nord (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Marche), prima di ritirarlo.
In parole povere, le aziende che vogliono aiutare i cittadini in questa situazione possono farsi avanti. Hanno già aderito parecchie società. Alcuni servizi sono stati offerti inizialmente solo alle prime regioni colpite dal provvedimento. Le novità ed eventuali estensioni in tutta Italia le trovate sul sito di sopra. Improbabile comunque che da qualche milione di persone, tutti i servizi possano estendersi a tutta Italia.
• Amazon sta regalando 2 mesi gratuiti di Kindle Unlimited (eBook Gratis). Dopo il 30 aprile 2020 sarà possibile sfruttare il servizio gratuito solo per 30 giorni. Qui trovate anche Tutti I Servizi Offerti Da Amazon (Guida Veloce) che è possibile provare gratuitamente per 1 mese o più (Amazon Music, Amazon Prime Video, etc)
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• Tim Vision è possibile attivare il servizio sino al 31 marzo 2000: TimVision
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• Vodafone elimina il limite di minuti, SMS e Giga nelle zone rosse. L'attivazione è automatica;
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lunedì 9 marzo 2020
Le App Cinesi Anti Coronavirus: Alipay Health Code e Close Contact Detector
La Cina, per favorire il ritorno alla normalità durante e dopo l’emergenza sanitaria, sta imponendo ai propri cittadini l‘utilizzo di un’app per smartphone che, attraverso l’utilizzo dei dati personali, indica chi deve andare in quarantena e chi invece può andare al lavoro e frequentare luoghi pubblici.
L’app condivide informazioni sensibili con la polizia. Il sistema, chiamato Alipay Health Code, è stato introdotto per la prima volta nella città di Hangzhou (11 febbraio 2020) sulla base di un progetto del governo locale con l’aiuto di Ant Financial. Poi l'app è stata imposta in altre città cinesi sino a raggiungere la schedatura di oltre 180 milioni di persone (circa 100 città ma presto sarà diffuso in tutta la nazione). Le persone si registrano tramite un’app per i pagamenti online (Alipay), ricevendo in cambio un codice colore (un QR Code verde, giallo o rosso) simile a quello che si assegna nei nostri pronto soccorsi, a seconda della gravità del caso. Colore verde si può circolare pressoché liberamente, pur sempre scansionando il codice all'ingresso di luoghi come condomini, pub, posto di lavoro o centri commerciali. Nel secondo e terzo l'accesso o gli spostamenti non sono consentiti e, anzi, occorre rimanere in quarantena preventiva di 7 o 14 giorni. Non appena l'utente concede al software l’accesso ai dati personali, una parte del programma etichettata ‘reportInfoAndLocationToPolice’ invia la posizione della persona, il nome della città e un codice identificativo a un server (probabilmente della Polizia). Oltre a ciò l’analisi avrebbe anche evidenziato come, ogni volta che il codice di una persona viene scansionato, ad esempio a un checkpoint sanitario, il sistema provvede ad inviare la posizione GPS ai server del sistema, cosa che consente alle Autorità di tenere traccia dei movimenti di ogni singolo cittadino nel corso del tempo. Già da tempo la Cina usa massivamente sistemi avanzati di riconoscimento facciale, anche nelle scuole, per identificare criminali ma anche per monitorare dissidenti politici.
Un'altra app è sfrutta il "Close Contact Detector", cioè basterà fornire il proprio nome e il proprio numero di carta di identità: attraverso l’uso dei big data, l'app permetterà agli utenti di sapere se nelle ultime due settimane sono entrate in contatto con persone che hanno contratto il virus o anche solo con casi sospetti. Per scaricare la app è sufficiente scansionare un codice QR utilizzando app molto popolari in Cina come Alipay, WeChat e QQ. Gli utenti identificati come a rischio riceveranno l’avviso di stare in casa. Ogni passeggero di un volo seduto fino a tre fila di distanza da un malato o un sospetto malato viene considerato in stretto contatto e quindi potenzialmente a rischio di essere contagiato.
L'app non copre, però, i supermercati e gli shopping mall, secondo quanto riferiscono gli sviluppatori.
Altre app riportano mappe che indicano quali sono i luoghi più rischiosi per il coronavirus. Questo servizio ormai si può trovare su diverse piattaforme. Ci sono le mappe di Baidu (il principale motore di ricerca cinese), quelle di WeChat (l’app di messaggistica con oltre un miliardo di utenti attivi) e poi AvMap. Molte di queste si basano sui dati forniti da enti nazionali come il China Electronics Technology Group Corporation (Cetc). Queste app permettono di vedere dove sono stati registrati casi di contagio. La geolocalizzazione è molto precisa e permette di vedere esattamente in quali edifici è arrivato il coronavirus.
Sono inoltre utilizzati scanner termici e a pistola (termoscanner o termometri laser) in aeroporti, metropolitane e zone pubbliche. Vieni scansionato automaticamente. Gli scanner termici misurano istantaneamente la temperatura del corpo. Quelli in bianco e nero, indica all’altezza della testa di ciascuna persona filmata la temperatura. L’altra tipologia attribuisce al corpo umano diversi colori, dal blu (22-24 gradi centigradi) al giallo-arancione (32-34 gradi), dal violaceo (38 gradi) al bianco (40 gradi). Hai la febbre? Ti portano direttamente in ospedale.
I termometri a pistola vengono puntati verso la fronte o verso la mano del viaggiatore a una distanza massima di 15 centimetri e l’algoritmo fornisce un numero sul display. Gli scanner termici sono stati introdotti negli scali in modo estensivo nel 2002-03 durante l’epidemia di Sars e poi nel 2014 in Africa durante Ebola. Questa tecnologia venne usata la prima volta nella guerra di Corea nel 1950-53 per individuare i soldati nemici al buio. Ci sono però caratteristiche quali l'umidità, corrente d’aria, polvere che possono interferire nella misurazione.
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L’app condivide informazioni sensibili con la polizia. Il sistema, chiamato Alipay Health Code, è stato introdotto per la prima volta nella città di Hangzhou (11 febbraio 2020) sulla base di un progetto del governo locale con l’aiuto di Ant Financial. Poi l'app è stata imposta in altre città cinesi sino a raggiungere la schedatura di oltre 180 milioni di persone (circa 100 città ma presto sarà diffuso in tutta la nazione). Le persone si registrano tramite un’app per i pagamenti online (Alipay), ricevendo in cambio un codice colore (un QR Code verde, giallo o rosso) simile a quello che si assegna nei nostri pronto soccorsi, a seconda della gravità del caso. Colore verde si può circolare pressoché liberamente, pur sempre scansionando il codice all'ingresso di luoghi come condomini, pub, posto di lavoro o centri commerciali. Nel secondo e terzo l'accesso o gli spostamenti non sono consentiti e, anzi, occorre rimanere in quarantena preventiva di 7 o 14 giorni. Non appena l'utente concede al software l’accesso ai dati personali, una parte del programma etichettata ‘reportInfoAndLocationToPolice’ invia la posizione della persona, il nome della città e un codice identificativo a un server (probabilmente della Polizia). Oltre a ciò l’analisi avrebbe anche evidenziato come, ogni volta che il codice di una persona viene scansionato, ad esempio a un checkpoint sanitario, il sistema provvede ad inviare la posizione GPS ai server del sistema, cosa che consente alle Autorità di tenere traccia dei movimenti di ogni singolo cittadino nel corso del tempo. Già da tempo la Cina usa massivamente sistemi avanzati di riconoscimento facciale, anche nelle scuole, per identificare criminali ma anche per monitorare dissidenti politici.
Un'altra app è sfrutta il "Close Contact Detector", cioè basterà fornire il proprio nome e il proprio numero di carta di identità: attraverso l’uso dei big data, l'app permetterà agli utenti di sapere se nelle ultime due settimane sono entrate in contatto con persone che hanno contratto il virus o anche solo con casi sospetti. Per scaricare la app è sufficiente scansionare un codice QR utilizzando app molto popolari in Cina come Alipay, WeChat e QQ. Gli utenti identificati come a rischio riceveranno l’avviso di stare in casa. Ogni passeggero di un volo seduto fino a tre fila di distanza da un malato o un sospetto malato viene considerato in stretto contatto e quindi potenzialmente a rischio di essere contagiato.
L'app non copre, però, i supermercati e gli shopping mall, secondo quanto riferiscono gli sviluppatori.
Altre app riportano mappe che indicano quali sono i luoghi più rischiosi per il coronavirus. Questo servizio ormai si può trovare su diverse piattaforme. Ci sono le mappe di Baidu (il principale motore di ricerca cinese), quelle di WeChat (l’app di messaggistica con oltre un miliardo di utenti attivi) e poi AvMap. Molte di queste si basano sui dati forniti da enti nazionali come il China Electronics Technology Group Corporation (Cetc). Queste app permettono di vedere dove sono stati registrati casi di contagio. La geolocalizzazione è molto precisa e permette di vedere esattamente in quali edifici è arrivato il coronavirus.
Sono inoltre utilizzati scanner termici e a pistola (termoscanner o termometri laser) in aeroporti, metropolitane e zone pubbliche. Vieni scansionato automaticamente. Gli scanner termici misurano istantaneamente la temperatura del corpo. Quelli in bianco e nero, indica all’altezza della testa di ciascuna persona filmata la temperatura. L’altra tipologia attribuisce al corpo umano diversi colori, dal blu (22-24 gradi centigradi) al giallo-arancione (32-34 gradi), dal violaceo (38 gradi) al bianco (40 gradi). Hai la febbre? Ti portano direttamente in ospedale.
I termometri a pistola vengono puntati verso la fronte o verso la mano del viaggiatore a una distanza massima di 15 centimetri e l’algoritmo fornisce un numero sul display. Gli scanner termici sono stati introdotti negli scali in modo estensivo nel 2002-03 durante l’epidemia di Sars e poi nel 2014 in Africa durante Ebola. Questa tecnologia venne usata la prima volta nella guerra di Corea nel 1950-53 per individuare i soldati nemici al buio. Ci sono però caratteristiche quali l'umidità, corrente d’aria, polvere che possono interferire nella misurazione.
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sabato 7 marzo 2020
Come Fare Video Lezioni In Streaming (Emergenza Coronavirus)
Anche se le lezioni eLearning (o comunque a distanza) non sostituiranno mai quelle in classe/aula, in questo periodo di emergenza per via del coronavirus (in cui non si sa quando scuole ed università riapriranno), può essere di aiuto linkare alcuni programmi per fare comunque lezione.
Per diramare comunicazioni ovviamente si possono utilizzare WhatsApp e Telegram, creando gruppi.
Metodi vintage ma sempre semplici da usare sono le mail (ricordo che per mandare una mail a più persone, basta utilizzare il punto e virgola ( ; ).
Vi rimando a questo articolo per Registrare e Trasmettere Video In Streaming (OBS e AZ Screen Recorder Guida)
VIDEOLEZIONI IN DIRETTA
Per le videolezioni in diretta, uno dei software più semplici da utilizzare è Skype.
Tramite questo sarà possibile collegare gli studenti via web. Come funziona? Lo studente deve collegarsi in video, tramite Skype o chat di gruppo, da casa così come faranno i suoi compagni e i docenti.
Skype è molto semplice da utilizzare, idem registrare un account (è sufficiente un account Microsoft qualsiasi, anche utilizzato in passato su Outlook o sulla console Xbox) e aggiungere tutti gli alunni in una chat di gruppo è immediato. Con Skype potremo avviare una videoconferenza dalla chat di gruppo fino ad un massimo di 50 utenti.
Un'alternativa a Skype è Zoom, qui trovate una guida completa: Come Funziona Zoom: Lezioni e Videoconferenze (Guida Completa)
Leggi qui un confronto tra Zoom e le altre: Qual è Il Migliore Tra Zoom, Jitsi Meet ed Houseparty?
Google Hangouts Meet invece permette di organizzare delle videoconferenze fino a 250 persone, mentre la lavagna Google Jamboard permette di creare delle mappe o dei progetti collaborativi su cui tutti i partecipanti possono intervenire con le loro idee, integrandole nel progetto originale.
Questi strumenti offrono un periodo di prova gratuita (Google Hangouts Meet) o sono completamente free (Jamboard).
Si possono utilizzare anche Framatalk e Talky
Qui una guida per Meet, Skype e Framatalk: Come Fare Una Videolezione
Tramite Microsoft Teams avremo a disposizione un gran numero di strumenti online per gestire le lezioni: chat e videochat di gruppo fino a 300 utenti, fino a 2 GB di file allegati per utente, 10 GB di spazio online sfruttabile da ogni team, versioni Web di Word, Excel e PowerPoint per modificare i documenti.
Utile per i professori delle scuole superiori e delle università che vogliono fornire tutti gli strumenti ai propri studenti, inclusi compiti, diapositive, verifiche.
Ottima è anche Google Classroom con il quale potremo gestire in maniera accurata tutte le lezioni di una classe o di un corso di laurea. Tramite di ciò è possibile creare una sezione e una stanza virtuale riservati alla loro materia didattica, così che tutti gli studenti possano disporre di tutto il materiale per studiare correttamente da casa.
La piattaforma offre anche una suite gratuita di strumenti utili per la scuola: email, gestione documenti e spazio di archiviazione dedicato.
ALTRE RISORSE
Per test e domande si può usare Google Moduli.
Per caricare delle proprie slide o video si può usare Collezioni. Qui una guida: Collezioni (Guida)
Il docente prepara il video e poi lo condivide.
Per testi e risorse di lettere si può usare Biblioteca. Qui una guida: Biblioteca (Guida)
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VIDEOLEZIONI IN DIRETTA
Per le videolezioni in diretta, uno dei software più semplici da utilizzare è Skype.
Tramite questo sarà possibile collegare gli studenti via web. Come funziona? Lo studente deve collegarsi in video, tramite Skype o chat di gruppo, da casa così come faranno i suoi compagni e i docenti.
Skype è molto semplice da utilizzare, idem registrare un account (è sufficiente un account Microsoft qualsiasi, anche utilizzato in passato su Outlook o sulla console Xbox) e aggiungere tutti gli alunni in una chat di gruppo è immediato. Con Skype potremo avviare una videoconferenza dalla chat di gruppo fino ad un massimo di 50 utenti.
Un'alternativa a Skype è Zoom, qui trovate una guida completa: Come Funziona Zoom: Lezioni e Videoconferenze (Guida Completa)
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Google Hangouts Meet invece permette di organizzare delle videoconferenze fino a 250 persone, mentre la lavagna Google Jamboard permette di creare delle mappe o dei progetti collaborativi su cui tutti i partecipanti possono intervenire con le loro idee, integrandole nel progetto originale.
Questi strumenti offrono un periodo di prova gratuita (Google Hangouts Meet) o sono completamente free (Jamboard).
Si possono utilizzare anche Framatalk e Talky
Qui una guida per Meet, Skype e Framatalk: Come Fare Una Videolezione
Tramite Microsoft Teams avremo a disposizione un gran numero di strumenti online per gestire le lezioni: chat e videochat di gruppo fino a 300 utenti, fino a 2 GB di file allegati per utente, 10 GB di spazio online sfruttabile da ogni team, versioni Web di Word, Excel e PowerPoint per modificare i documenti.
Utile per i professori delle scuole superiori e delle università che vogliono fornire tutti gli strumenti ai propri studenti, inclusi compiti, diapositive, verifiche.
Ottima è anche Google Classroom con il quale potremo gestire in maniera accurata tutte le lezioni di una classe o di un corso di laurea. Tramite di ciò è possibile creare una sezione e una stanza virtuale riservati alla loro materia didattica, così che tutti gli studenti possano disporre di tutto il materiale per studiare correttamente da casa.
La piattaforma offre anche una suite gratuita di strumenti utili per la scuola: email, gestione documenti e spazio di archiviazione dedicato.
ALTRE RISORSE
Per test e domande si può usare Google Moduli.
Per caricare delle proprie slide o video si può usare Collezioni. Qui una guida: Collezioni (Guida)
Il docente prepara il video e poi lo condivide.
Per testi e risorse di lettere si può usare Biblioteca. Qui una guida: Biblioteca (Guida)
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Big Data e Tracciamenti Utili A Sconfiggere Il Coronavirus?
venerdì 6 marzo 2020
Quale Sarà L'Effetto Del Coronavirus Sull'Economia e Criptovalute?
Il terribile Coronavirus (secondo alcuni sarebbe stato creato in laboratorio), partito dalla Cina e poi approdato in Germania, sta avendo una grandissima diffusione in Italia (148 morti, 3858 casi e colpite tutte le regioni italiane) e sta scatenando conseguenze non irrilevanti per l’economia mondiale. Esiste invece un’economia parallela: quella delle criptovalute.
Non per forza collegata ai fondi canonici. Anzi, spesso vista, come bene di rifugio.
Le cripto potrebbero essere dunque un rifugio per l’investitore se il nuovo virus continuasse a propagarsi nello spazio e nel tempo.
Con le cripto non ci sono banche centrali. Ogni volta che una di queste immette liquidità sul mercato, diminuisce il potere d’acquisto della moneta stessa (ciò influenza l’andamento del mercato azionario e obbligazionario). Bitcoin essendo limitata (ne verranno coniati solo 21 milioni), il suo valore dipende solo dalla domanda del mercato.
Invece le banche centrali stanno provando a risollevare la situazione immettendo più liquidità ma ciò potrebbe portare ad inflazione e bolle finanziarie. Al contrario, il Bitcoin, essendo un bene scarso come l’oro, è un’ottima riserva di valore.
Visto che il Coronavirus potrebbe essere il catalizzatore di una nuova crisi con le persone che non possono uscire di casa (o, anche se possono, non vogliono) e la maggior parte dei negozi e dei ristoranti sono chiusi e con l’economia al dettaglio praticamente ferma. Ma ancora più importante, le fabbriche sono chiuse e rimarranno chiuse ancora per un po. Ciò significa che le catene di approvvigionamento in tutto il mondo presto si fermeranno. Questo potrebbe portare ad un pesante crollo del mercato azionario. Quando ciò accadrà, potrebbe indurre le persone a investire in Bitcoin come bene rifugio.
Ovviamente però fenomeni come l’allarme Coronavirus potrebbe anche fermare gli investitori o potrebbero esserci vendite per avere liquidità. È una reazione a catena, dettata dal panico.
Va segnalato che tra 17 e 23 febbraio i volumi di Bitcoin su LocalBitcoins, popolare piattaforma dedicata a compravendita, sono notevolmente diminuiti (volume più basso degli ultimi sette anni).
In particolare, durante quella settimana su LocalBitcoins sono stati scambiati soltanto 3.144 BTC, equivalenti a circa 28 milioni di dollari: si tratta della quantità di Bitcoin più bassa mai registrata da maggio 2013.
Il massimo volume di transazioni è stato registrato nel 2015, quando in una sola settimana gli utenti di LocalBitcoins hanno scambiato quasi 40.000 BTC.
Nel 2019 su LocalBitcoins venivano scambiati mediamente ogni settimana circa 50 milioni di dollari, mentre quest'anno tale cifra si è ridotta a 30 milioni.
Dopo un netto calo sui 7.000 euro (dai 10.000 euro), oggi Bitcoin è scambiato ad 8.000 euro e pare aver iniziato la sua risalita in ottica Halving.
Secondo Max Keiser, il Coronavirus farà arrivare il prezzo di Bitcoin a 100.000$ nel 2020.
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Non per forza collegata ai fondi canonici. Anzi, spesso vista, come bene di rifugio.
Le cripto potrebbero essere dunque un rifugio per l’investitore se il nuovo virus continuasse a propagarsi nello spazio e nel tempo.
Con le cripto non ci sono banche centrali. Ogni volta che una di queste immette liquidità sul mercato, diminuisce il potere d’acquisto della moneta stessa (ciò influenza l’andamento del mercato azionario e obbligazionario). Bitcoin essendo limitata (ne verranno coniati solo 21 milioni), il suo valore dipende solo dalla domanda del mercato.
Invece le banche centrali stanno provando a risollevare la situazione immettendo più liquidità ma ciò potrebbe portare ad inflazione e bolle finanziarie. Al contrario, il Bitcoin, essendo un bene scarso come l’oro, è un’ottima riserva di valore.
Visto che il Coronavirus potrebbe essere il catalizzatore di una nuova crisi con le persone che non possono uscire di casa (o, anche se possono, non vogliono) e la maggior parte dei negozi e dei ristoranti sono chiusi e con l’economia al dettaglio praticamente ferma. Ma ancora più importante, le fabbriche sono chiuse e rimarranno chiuse ancora per un po. Ciò significa che le catene di approvvigionamento in tutto il mondo presto si fermeranno. Questo potrebbe portare ad un pesante crollo del mercato azionario. Quando ciò accadrà, potrebbe indurre le persone a investire in Bitcoin come bene rifugio.
Ovviamente però fenomeni come l’allarme Coronavirus potrebbe anche fermare gli investitori o potrebbero esserci vendite per avere liquidità. È una reazione a catena, dettata dal panico.
Va segnalato che tra 17 e 23 febbraio i volumi di Bitcoin su LocalBitcoins, popolare piattaforma dedicata a compravendita, sono notevolmente diminuiti (volume più basso degli ultimi sette anni).
In particolare, durante quella settimana su LocalBitcoins sono stati scambiati soltanto 3.144 BTC, equivalenti a circa 28 milioni di dollari: si tratta della quantità di Bitcoin più bassa mai registrata da maggio 2013.
Il massimo volume di transazioni è stato registrato nel 2015, quando in una sola settimana gli utenti di LocalBitcoins hanno scambiato quasi 40.000 BTC.
Nel 2019 su LocalBitcoins venivano scambiati mediamente ogni settimana circa 50 milioni di dollari, mentre quest'anno tale cifra si è ridotta a 30 milioni.
Dopo un netto calo sui 7.000 euro (dai 10.000 euro), oggi Bitcoin è scambiato ad 8.000 euro e pare aver iniziato la sua risalita in ottica Halving.
Secondo Max Keiser, il Coronavirus farà arrivare il prezzo di Bitcoin a 100.000$ nel 2020.
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