Il 27 dicembre, Harper's Magazine ha pubblicato un interessante articolo chiamato "Click Here To Kill", che descrive il presunto sotto-bosco degli omicidi su commissione sul Deep Web.
Ciò che il giornalista investigativo ha trovato (come prevedibile) è che in genere si tratta di truffatori che costruiscono siti Web pubblicizzando presunti assassini pronti a commettere omicidi.
Questi siti generalmente rubano i soldi scomparendo con essi, tuttavia ci sono stati diversi gesti d'intimidazione quali furti ed incendi di auto.
TIMOTHY MAY E JIM BELL: ASSASSINATION POLITICS
L'idea di un mercato di omicidi online è stata concepita molto prima che fosse possibile costruirne uno.
Nel 1994, Timothy C.May, ingegnere elettronico e ideologo del crypto-anarchismo, scrisse un documento chiamato Cypheronomicon in cui descriveva l' Assassination Market che avrebbe consentito a chiunque di piazzare una scommessa sull’esatta data di decesso di un personaggio di spicco. Questo sistema sfrutta la capacità di "indovinare" la data di morte di un personaggio, come prova dell’avvenuto assassinio dell’individuo in questione.
Ovvero se sei riuscito a prevedere con esattezza la morte di una persona, vuol dire che a ucciderla sei stato tu.
Nel 1995, un ingegnere anarchico dell’Intel, chiamato Jim Bell, propose un sistema simile in un saggio chiamato Assassination Politics.
"Se anche solo lo 0,1% della popolazione pagasse 1 dollaro per vedere morto qualche farabutto del governo, di fatto su quella testa penderebbe una taglia di 250.000 dollari. Considerate poi la possibilità che chiunque decida di guadagnarsi quella taglia possa farlo con la matematica certezza di non essere identificato, e che possa incassarla senza incontrare o parlare con qualcuno che in seguito potrebbe identificarlo. Questo, combinato a un processo anonimo e sicuro di raccolta fondi, metterebbe un impiegato governativo disonesto in una posizione estremamente rischiosa"
Ispirato da un articolo di Scientific American sul nuovo concetto di "contante digitale" crittografato, che non esisteva ancora in modo significativo, Bell creò uno degli esperimenti di pensiero più sinistri della prima rete.
Il saggio immaginava un sito Web o una piattaforma in cui gli utenti potessero nominare (in modo anonimo) qualcuno da uccidere in cambio di soldi. La gente avrebbe dovuto anche pagare una piccola tassa per fare una "previsione" con un messaggio crittografato di cui solo il predittore e il sito erano a conoscenza su quando quella persona sarebbe stata uccisa. Una volta che quella persona fosse stata confermata morta, le previsioni sarebbero state decifrate e i fondi promessi sarebbero stati automaticamente trasferiti al predittore di successo. In tutto ciò era implicito che il modo migliore per prevedere quando qualcuno stava per morire era ucciderlo da soli.
Dal momento che i cospiratori non si sarebbero mai incontrati, nè sarebbero stati consapevoli delle reciproche identità, sarebbe stato impossibile accusare qualcuno.
ASSASSINATION MARKET
Sulla base di quanto detto in precedenza, qualcuno noto con lo pseudonimo di Kuwabatake Sanjuro (nome del protagonista di un film di Kurosawa) creò nel 2013 su TOR una piattaforma dove chiunque può piazzare una taglia su un personaggio pubblico in maniera completamente anonima, utilizzando TOR e il Bitcoin.
La piattaforma in questione si chiama Assassination Market e prende ispirazione dalla cultura cyberpunk e dalle nuove incarnazioni dell’omicidio politico teorizzate a metà anni 90.
Stando allo stesso Sanjuro, il sistema funzionerebbe in questo modo: sul sito vengono indicati i nomi di politici, industriali e altre personalità di spicco, affiancate da una taglia in Bitcoin.
Si andava dai 10 Bitcoin offerti per la testa del direttore della NSA, Keith Alexander, ai $ 28.000 per quella di Barack Obama, fino ai $ 86.000 per Ben Bernanke, capo della Federal Reserve Bank.
Le cifre sono aumentate nel tempo grazie ai "finanziatori" anonimi che accedono alla piattaforma.
Ma come dimostrare di essere lui il responsabile dell'omicidio senza diventare un ricercato a livello internazionale? Be' grazie alle idee di Bell e May inerenti donazioni e predizioni sulla data di morte.
Su questa scia poi è nato il mercato basato sul protocollo Augur comprendente una blockchain, anch'esso basato su predizione di morti (e non solo).
CAMORRA HITMEN
Uno dei primi casi a venire alla ribalta fu il caso di una donna di 20 anni (Alexis Stern) a cui era stato detto dalla polizia che qualcuno voleva farla fuori (il suo ex) e si era collegato a Camorra Hitmen per commettere l'azione. Presumibilmente, una persona soprannominata "Mastermind365" inviò agli amministratori del sito una sua foto e 5.000 dollari in BTC in cambio prima del suo rapimento, poi cambiato nel suo assassinio (nel momento in cui il suo ex venne a sapere che si era fidanzata con un altro).
La ragazza allertata dalla polizia iniziò un corso di autodifesa, andando spesso in giro con un coltello e spray al peperoncino.
A casa sua vennero installate anche telecamere di sicurezza.
Pare che comunque il mandante dell'omicidio, ovvero Mastermind 365, provò anche a comprare una pistola sul Deep Web.
Tuttavia, la polizia non è mai tornata da lei dopo averle riferito la notizia iniziale.
BESA MAFIA
Un ricercatore inglese (Monteiro) aveva scoperto un sito su TOR chiamato Besa Mafia, sempre inerente argomenti simili (i sicari sarebbero sparsi in USA, Canada ed Europa).
Il sito era ben fatto ma presentava alcuni difetti e contraddizioni messe subito alla luce sul suo blog Pirate Dot London.
Lo stesso poi venne contattato da "Yura", il presunto admin di Besa Mafia che provò a convincerlo di eliminare l'articolo che metteva in cattiva luce il suo market.
Anzi Yura provò a corromperlo per una recensione positiva (ovviamente retribuita).
Dopo aver rifiutato, il ricercatore ricevette di tutta risposta un video dove si vedeva una figura incappucciata che incendiava un auto (gesto ovviamente per intimidirlo) e con un foglietto con su scritto il nome del sito.
In questo caso l'incendio di qualche auto avvenne davvero.
Il ricercatore inglese, aiutato da un'altra persona, rispose hackerando il sito.
Yura non si diede per vinto creando altri siti: il già citato Camorra Hitmen, Crimebay, Cosa Nostra International Network, Azerbaijani Eagles e Hitmen.
In generale i mercati di Yura usano foto di stock di assassini o foto tratte da ricerche di immagini di Google. La sua scarsa conoscenza della lingua inglese e la scarsa conoscenza della geografia americana si traducono in evidenti errori, e la lingua che impiega può farlo sembrare un rappresentante del servizio clienti di film di mafia di serie B.
C'è anche un sistema di affiliazione che prevede uno sconto del 10% per ogni cliente portato.
Ma come funziona in poche parole? Gli utenti selezionano il tipo di violenza, caricano la foto e l'indirizzo del bersaglio designato, e attendono di ricevere notizie dal sistema di messaggistica. Gli utenti hanno spesso posto domande a Yura: come faccio a sapere che sei reale? Riesci a farlo sembrare un incidente? Quando sono soddisfatti, l'utente trasferisce la somma pattuita in un portafoglio sul sito, dove apparentemente saranno mantenuti al sicuro fino al completamento del lavoro. Invece, Yura prende immediatamente i soldi, senza neppure iniziare il lavoro.
L'utente si lamenta, Yura dice che ha bisogno di più soldi per assumere un sicario migliore; l'utente paga di nuovo o chiede un rimborso; Yura scompare o tenta di estorcere l'utente minacciando di consegnare informazioni alle autorità.
Nel febbraio 2016, un utente aveva effettuato l'accesso al sito con il nick "dogdaygod" ordinando un omicidio su una donna di mezza età che viveva a Cottage Grove, Minnesota.
L'obiettivo era un addestratore di cani chiamata Amy Allwine.
Dogdaygod trasferì più di $ 6.000 a Yura e gli diede alcune date in cui Allwine sarebbe stata fuori città per lavoro e quando sarebbe rimasta sola a casa senza suo marito, Stephen.
Dapprima dogdaygod e Yura discussero dell'orchestrazione di un hit-and-run fatto sembrare un incidente, poi di un omicidio seguito da un incendio doloso.
Col passare del tempo però i "sicari" continuavano a fallire (Yura: "non è successo stamattina poiché il sicario assegnato è stato fermato dalla polizia e dai controlli effettuati l'auto è risultata rubata"), in seguito dogdaygod si è infuriato:
"Non mi interessa la data o il metodo, hai la sua foto e il suo indirizzo, quindi puoi seguirla e fare tutto il necessario richiesto. Chiedo che tu prenda solo lei e non il papà o il figlio poiché il bambino è un amico di nostro figlio e non voglio lasciarlo orfano"
Nel maggio di quell'anno, un altro Hacker, "bRspd", fece irruzione nel sito di Yura e prelevò tutti i messaggi che furono scambiati sul sito.
I dati hackerati contengono account utente, messaggi personali, ordini inviati al sito e una cartella denominata "vittime" che contiene documenti aggiuntivi al suo interno.
Si parla di 250 account con nomi utente, indirizzi e-mail e password (non inclusi nel download).
I due file CSV sono denominati ordini.csv e msg.csv e contengono 38 ordini "hit" e 2.682 messaggi personali da e verso gli amministratori del sito.
L'FBI esaminò la manciata di obiettivi trovati nel database facendo per altro visita alla casa degli Allwines ed informandoli che qualcuno stava premeditando un omicidio nei riguardi di Amy.
Gli agenti suggerirono agli Allwines di rafforzare la sicurezza e poi se ne andarono. Amy e Stephen installarono un sistema di sicurezza domestica comprando una pistola. Sei mesi dopo, Stephen sparò alla testa Amy.
Perchè?
Be' Stephen Allwine era dogdaygod; stava organizzando degli affari attraverso il sito di infedeltà Ashley Madison ma non poteva considerare il divorzio a causa della sua posizione nella chiesa. Aveva stipulato una polizza assicurativa sulla vita di sua moglie di $ 700.000 e le aveva inviato minacce ed esortazioni per uccidersi (attraverso vari pseudonimi online). I suoi scambi con Yura si sarebbero rivelati fondamentali nelle indagini sulla morte di Amy: la firma Bitcoin del pagamento a Besa Mafia corrispondeva alla chiave che le autorità trovarono sul disco rigido di Stephen a casa. Stephen aveva tentato di far sembrare la morte un suicidio, e la chiave Bitcoin era la prova che non lo era. Nel gennaio 2018, è stato condannato per omicidio di primo grado e condannato all'ergastolo.
Nel febbraio 2017, l'Hacker Monteiro (che stava indagando su Besa Mafia) venne ammanettato e perquisito dalla polizia. Fu gettato sul retro di un furgone e preso in custodia, mentre un agente della NCA gli diceva che era in arresto per aver gestito Besa Mafia. Si è scoperto che Yura, forse avvertendo che il suo sito era sottoposto a un maggiore controllo, aveva scritto o pagato qualcuno per scrivere post su un sito sostenendo che Monteiro era l'amministratore del sito. Monteiro trascorse due giorni e due notti in prigione prima che l'ANC si rendesse conto del suo errore e lo liberasse.
Di quelli che Monteiro è stato in grado di contattare, la metà ha dichiarato di non essere mai stato avvisato dalla polizia. Un autista di consegna Instacart disse che la polizia l'aveva chiamata, ma erano vaghi sul perché volessero parlarle.
Un utente chiamato "Say279" aveva inviato un acconto di $ 357 per un omicidio che avrebbe dovuto sembrare un incidente d'auto o una rapina andata male.
Uno degli ordini più costosi su Besa Mafia era stato effettuato da un utente con l'alias "agentisai".
Il 7 maggio 2016, l'utente scrisse:
"Sono del sud del New Jersey ed ho bisogno di una pistola con munizioni perché non ho la capacità di procurarmene legalmente. In alternativa ad una pistola, potrei scegliere la commissione di un omicidio. Tuttavia, l'obiettivo sarebbe di 14 anni. È un'età accettabile o troppo giovane?"
Yura rispose: "Sì, 14 anni sono accettabili" ed ha definito il prezzo di $ 18.500, che il tizio ha prontamente pagato.
Nel giugno 2018, è arrivata la notizia di una seconda morte dalla lista delle uccisioni.
Bryan Njoroge, 21enne, è stato trovato morto in Indiana, ucciso in un campo da Baseball. La polizia ha giudicato la morte un suicidio. Settimane prima, un utente con lo pseudonimo di "Toonbib" aveva pagato circa $ 5.500 per ordinare il suo omicidio e fornito i dettagli del suo prossimo viaggio. Suo padre si è sempre chiesto se la morte sia stata effettivamente un suicidio, ma il dipartimento di polizia locale ha detto che era a conoscenza dell'ordine di assassinio effettuato da qualcuno sulla rete oscura.
In un recente ordine, l'utente "Happynewyear" chiese a Yura se poteva inviare sicari alle Hawaii.
"Sì", rispose Yura, "abbiamo qualcuno in uno stato vicino. Può recarsi sul posto con un'auto rubata e fare il lavoro senza problemi.
L'utente pagò circa $ 3000.
Un utente di nome "Frankbill161" era furioso con gli operatori di un sito di scommesse sportive FanDuel per non aver rimborsato i suoi soldi, dicendo a Yura "mi ha rovinato la vita". Quindi aveva pagato $ 6.232 per ordinare l'assassinio del rappresentante del servizio clienti.
Dopo la fuga di messaggi secondo l'admin inventati, Yura aggiunse che non avevano più intenzione di pagare la gente per rimuovere le recensioni negative, ma che sarebbero passati direttamente a "bruciare le loro automobili e le loro abitazioni; così proveremo una volta per tutte che è tutto vero e che dovrebbero rimuoverle spontaneamente prima che ci venga voglia di incendiare qualcos'altro"
Finora, secondo Monteiro, otto persone sono state arrestate per aver ordinato omicidi attraverso i siti Web di Yura, sulla base delle prove che Monteiro ha trasmesso alle forze dell'ordine.
Uno di loro, un giovane californiano di nome Beau Brigham, aveva pagato meno di $ 5 per l'omicidio della sua matrigna. Tuttavia, è stato dichiarato colpevole di aver sollecitato un omicidio e condannato a tre anni di prigione.
David Crichton, un medico del Regno Unito, è stato assolto perché non aveva mai trasferito denaro a Yura, pur avendo provato ad organizzare l'omicidio di un consulente finanziario.
Una discreta stangata invece colpì Tina Jones, un’infermiera di Des Plaines (Stati Uniti) ai tempi 32enne, dichiarata colpevole di aver pagato $ 12.000 in Bitcoin su Sicilian Hitmen International Network di Yura.
Secondo le informazioni del Procuratore di Stato, il dipartimento di polizia avrebbe ricevuto una soffiata su una donna che aveva comunicato con Yura per negoziare un omicidio. La sospettata, identificata più tardi come Tina Jones, voleva un killer per uccidere la moglie del suo amante, un collega con cui aveva avuto una relazione.
Appena 5 giorni dopo aver ricevuto la soffiata, la polizia aveva prove sufficienti per effettuare un arresto. Hanno chiesto a Jones di raggiungere il dipartimento di polizia per rispondere ad alcune domande. Durante l’interrogatorio Jones ha ammesso di avere usato il sito per cercare di uccidere il suo rivale romantico.
In cambio della dichiarazione di colpevolezza di Jones per tentato omicidio, i pubblici ministeri hanno abbandonato altre accuse che le erano state mosse. È stata quindi condannata a 12 anni di carcere, seguiti da altri 3 anni di libertà vigilata.
IL CASO IN RUSSIA E GLI INCENDI REALI DI BESA MAFIA
BBC News Russia ha confermato il primo caso di un omicidio confezionato sul Deep Web ed eseguito con successo da sicari. Il 12 marzo 2019, due giovani, di 17 e 19 anni, sono stati arrestati per l'omicidio di un importante investigatore a Mosca che aveva perseguito aggressivamente un'operazione di traffico di droga. L'omicidio non è stato orchestrato da nessuno dei siti di truffa di Yura, ma da un market tipo Silk Road, secondo il giornalista Andrei Soshnikov.
David Wilson, professore di criminologia alla Birmingham City University che studia assassini a contratto, afferma che un numero sorprendente di giovani economicamente disperati sono disposti a svolgere questi lavori brutali. L'uomo che ha dato fuoco all'auto per intimidire Monteiro, per esempio, è stato assunto da Yura dopo aver fatto domanda tramite Besa Mafia.
"Sto offrendo i miei servizi perché sono al verde e sto cercando denaro veloce; ho un addestramento militare (US Navy)"
Ha fornito un listino prezzi partito da $ 750 sino ai $ 7.500 per l'uccisione.
Effettivamente su Besa Mafia ci si poteva iscrivere o per richiedere questi servizi o per svolgerli.
Sono stati letti anche i messaggi che si sono scambiati gli admin con chi voleva entrare a far parte del market, dalla parte del killer.
Praticamente l'affiliazione comprendeva furti o incendi di auto con tanto di foglietti con su scritto Besa Mafia.
Incendi di auto ovviamente filmati con tanto di consigli su dove bruciare (di solito in periferia o zone poco frequentate), come attuare il tutto (gas, benzina, etc), quali auto (nè troppo scadenti nè troppo lussuose), stando ovviamente attenti a non ferirsi e a non farsi beccare (assolutamente vietato parlare e comparire a volto scoperto).
Il video poi veniva caricato su Youtube da un account fake e poi gli admin avrebbero verificato se potevano entrare a far parte dei sicari.
Qui un video di una macchina bruciata: Burning Car (Besa Mafia).
Secondo Monteiro, il DHS ha intenzione di perseguire tutti coloro che hanno effettuato una transazione sui siti di Yura con l'intento di ordinare un omicidio, e anche alcuni che hanno pubblicato nomi ed espresso l'intenzione (pur non avendo poi pagato).
Ma, in molti casi, potrebbe essere troppo tardi secondo Monteiro: "Ci sono centinaia di nomi. Quando le forze dell'ordine selezioneranno l'elenco delle potenziali vittime, alcune saranno già morte".
Osservando la storia di Besa, è interessante vedere i post degli utenti su forum totalmente indipendenti, risalenti a dicembre 2015, che fanno commenti su Besa. Un utente afferma che qualcuno stava minacciando di assumere un sicario per farlo uccidere da Besa Mafia.
Ci sono stati post che affermavano che un rapporto di un uomo trovato morto nella sua auto era il risultato di un sicario assunto per vendicarsi di lui, dopo che quest'ultimo avrebbe abusato sessualmente della sua ragazza. Un altro post di blog su un sito non correlato ha una storia molto simile di una donna di 27 anni che è stata abusata sessualmente e voleva vendetta.
Lei scrive in questo post del blog :
"A tarda notte, ho ricevuto un messaggio sul mio account Besa Mafia, il lavoro è stato fatto. Ho ricevuto le foto come prova, ma mi hanno anche consigliato di tornare nella mia città dove sentirò che due ragazzi sono stati fucilati"
CONSIDERAZIONI FINALI
Come abbiamo visto i tentativi di arruolare dei serial killer ci sono eccome, eppure di casi di omicidio effettivamente accertati ce ne sono pochissimi.
Eppure sul Deep Web c'è il luogo comune che si possa affittare con facilità un sicario.
Un buon esempio di questa propaganda è il caso di Ross Ulbricht (fondatore di Silk Road) che a dire di molti sarebbe stato implicato anche in casi di omicidio.
In realtà il governo degli Stati Uniti non ha mai accusato Ulbricht per eventuali crimini associati ad eventuali sicari.
Tra l'altro pare che Ulbricht lasciò Silk Road e qualcun altro prese il suo posto diventando il nuovo "Dread Pirate Roberts" (DPR). In effetti, Ulbricht annunciò il passaggio come admin ad un amico intimo in una chat room online nel novembre 2011.
Secondo delle voci, le forze dell'ordine statunitensi simularono la storia dei presunti omicidi associati a lui.
C'è una ragione per cui probabilmente girano certe voci e i media mainstream scrivono titoli stravaganti.
Da un certo punto di vista per aumentare traffico e quindi business, più in grande invece perché i governi vogliono che i media facciano apparire le criptovalute pericolose quindi degne di essere monitorate e che la rete oscura sia piena di illegalità e criminalità (cosa vera sino ad un certo punto).
sabato 28 dicembre 2019
Come Pagare Con Google Pay Nei Negozi (NFC)
Per pagare con lo smartphone in un negozio è necessario attivare i servizi NFC (Near Field Communication) sul proprio dispositivo e aggiungere una carta su Google Pay.
Ovviamente il negozio o supermercato di proprio interesse deve consentire di effettuare i pagamenti tramite il sistema contactless del POS.
ATTIVARE NFC
Con uno smartphone Android, basta accedere alle "Impostazioni" e poi a "Connessioni dispositivo".
Qui va scelta l’opzione NFC. Nella nuova schermata visualizzata, selezionare "On".
Nella schermata NFC, assicurarsi che come applicazione predefinita per i pagamenti tramite NFC sia impostata Google Pay.
Ma cos'è Google Pay? Si tratta di un sistema che permette di gestire carte di credito, di debito e prepagate grazie al proprio account Google permettendo pagamenti sia online che fisici, in tutti quei negozi che supportano sia il pagamento tramite l’applicazione, sia dei POS contactless.
Si tratta di pagamenti senza contatto appunto quindi nessuna carta da strisciare o codici da ricordare.
CONFIGURAZIONE CARTA DI CREDITO CON GOOGLE PAY
Per iniziare a usare Google Pay bisogna prima di tutto scaricare l’app dallo store di Google Play.
A questo punto bisogna configurare una carta associandola al vostro account (di credito o prepagata che sia Visa, Mastercard o Maestro) emessa da una delle banche supportate.
La lista è ancora un po’ limitata, ma comprende carte quali Hype, Yap, Boon, Nexi, N26, Revolut e Widiba.
Una volta scaricato Google Pay sul tuo dispositivo Android ed avviato, bisogna aggiungere una carta, inserendo i dati della tua carta nei campi "Numero carta", "MM/AA" (con la data e l’anno di scadenza), CVV (le tre cifre sul retro della carta) e Indirizzo di fatturazione,
Fatto ciò ed appunto attivato NFC (come visto ad inizio articolo), per pagare vi basterà accostare il vostro smartphone al POS di riferimento fornitovi dal negozio o market.
Ovviamente il negozio o supermercato di proprio interesse deve consentire di effettuare i pagamenti tramite il sistema contactless del POS.
ATTIVARE NFC
Con uno smartphone Android, basta accedere alle "Impostazioni" e poi a "Connessioni dispositivo".
Qui va scelta l’opzione NFC. Nella nuova schermata visualizzata, selezionare "On".
Nella schermata NFC, assicurarsi che come applicazione predefinita per i pagamenti tramite NFC sia impostata Google Pay.
Ma cos'è Google Pay? Si tratta di un sistema che permette di gestire carte di credito, di debito e prepagate grazie al proprio account Google permettendo pagamenti sia online che fisici, in tutti quei negozi che supportano sia il pagamento tramite l’applicazione, sia dei POS contactless.
Si tratta di pagamenti senza contatto appunto quindi nessuna carta da strisciare o codici da ricordare.
CONFIGURAZIONE CARTA DI CREDITO CON GOOGLE PAY
Per iniziare a usare Google Pay bisogna prima di tutto scaricare l’app dallo store di Google Play.
A questo punto bisogna configurare una carta associandola al vostro account (di credito o prepagata che sia Visa, Mastercard o Maestro) emessa da una delle banche supportate.
La lista è ancora un po’ limitata, ma comprende carte quali Hype, Yap, Boon, Nexi, N26, Revolut e Widiba.
Una volta scaricato Google Pay sul tuo dispositivo Android ed avviato, bisogna aggiungere una carta, inserendo i dati della tua carta nei campi "Numero carta", "MM/AA" (con la data e l’anno di scadenza), CVV (le tre cifre sul retro della carta) e Indirizzo di fatturazione,
Fatto ciò ed appunto attivato NFC (come visto ad inizio articolo), per pagare vi basterà accostare il vostro smartphone al POS di riferimento fornitovi dal negozio o market.
giovedì 26 dicembre 2019
Il Mistero Di Satoshi Nakamoto: Craig Wright e Il Tulip Trust
L'identità di Satoshi Nakamoto, il presunto creatore del Bitcoin, è sempre stata avvolta nel mistero. In passato, si erano fatti molti nomi, tra cui quello di Craigh Wright che inizialmente aveva sempre negato. In realtà ora l'imprenditore australiano pare abbia fatto marcia indietro affermando di essere in possesso di un documento che dimostrerebbe che Satoshi Nakamoto, in realtà, è proprio lui.
Infatti, esiste un articolo consultato da Wright il 1 maggio 2008, ovvero circa sei mesi prima della pubblicazione del whitepaper di Bitcoin, in cui si parla di Tominaga Nakamoto, che visse tra il 1715 e il 1746 nella terra del Sol Levante. Nel succitato articolo si legge: "Nakamoto è l'Adam Smith giapponese" (Adam Smith è considerato da molti come il padre dell'economia moderna). L'imprenditore australiano ha quindi spiegato di aver scelto il "cognome" Nakamoto per omaggiare Tominaga. Per quanto riguarda il "nome" Satoshi, invece, Wright ha affermato di averlo scelto perché in giapponese significa "apprendimento intelligente".
Ora però i ruoli si sono invertiti in tutti i sensi perchè Wright viene accusato di essersi inventato la storia di Satoshi Nakamoto per interessi personali.
Ci sono anche altri indizi: in un post di agosto 2008 sul proprio blog, l'australiano afferma che presto presenterà una criptometa. C'è poi un altro elemento: Wright sul suo blog chiede agli utenti di scrivergli usando una chiave di cifratura PGP che sembra portare al nome di Nakamoto. La chiave infatti riconduce all'indirizzo satoshin@vistomail.com, molto simile al satoshi@vistomail.com usato da Nakamoto. Il quarto elemento è un altro post in cui Wright affermava l'imminente uscita della moneta e quel messaggio oggi è stato cancellato.
In uno scambio con l'amico David Kleiman, Wright gli chiede di prendere il controllo della Tulip Trust, un fondo di 1,1 milioni di Bitcoin (pari a 400 milioni di dollari), lo stesso identico ammontare di criptomoneta in mano a Nakamoto. Un altro documento legale mostra la liquidazione di una delle tante aziende fondate da Wright, la Hotwire, nata nel 2013 grazie a 23 milioni di dollari in Bitcoin provenienti dalle tasche dell'australiano.
Wright comunque, in seguito, è stato denunciato dalla famiglia Kleiman (Dave Kleiman fu uno dei primi sviluppatori della Blockchain e morto nel 2013) e costretto a restituire 500.000 Bitcoin (3,7 miliardi di dollari, circa il 50% del totale).
La famiglia Kleiman, guidata dal fratello di David, Ira Kleiman, ha avviato il caso qualche tempo fa accusando Wright del furto di centinaia di migliaia di Bitcoin (dal valore di 5 miliardi di dollari) in seguito alla morte dello sviluppatore.
Satoshi, Kleiman e Wright dovrebbero essere stati i 3 ideatori della Blockchain ma alla morte di Kleiman e scomparso nel nulla Nakamoto...Wright si appropriò di tutti i soldi, dicendo di essere Nakamoto in persona. Ma non è mai stato creduto nonostante gli indizi visti prima e malgrado nel 2019 abbia registrato il copryright di Bitcoin negli USA (a suo nome).
Wright non ha mai dimostrato ufficialmente di essere realmente Satoshi Nakamoto. Basterebbe che facesse una transazione usando la chiave privata che sappiamo essere di Nakamoto (ossia quella legata al primo portafoglio di Bitcoin esistente); niente del genere, a oggi, è stato fatto da Wright, il che lascia intendere che lui non sia Nakamoto, al di là del copyright statunitense.
È noto che Satoshi Nakamoto abbia minato gli origin block della blockchain di Bitcoin, i cosiddetti blocchi Satoshi, quindi in quell' indirizzo dovrebbero trovarsi un numero alquanto significativo di Bitcoin. Più precisamente, si suppone che il minatore (o minatori) dei primi blocchi abbia accumulato appunto 1.1 milione di Bitcoin sparsi in uno o più indirizzi e che questi siano al sicuro nel Tulip Trust che si sbloccherà nel 2020. Questo Tulip Trust potrebbe risolvere il mistero.
Il 3 gennaio 2009, alle 19:15, fu minato il primo blocco di BTC e questo ha comportato anche l’invio del premio, cosiddetto Coinbase, di 50 Bitcoin. Insieme a questa transazione era stato inviato un messaggio relativo proprio alla data di invio con il titolo della prima pagina del Times.
Per recuperare tutte le informazioni relative a quello che è l’address di Satoshi Nakamoto dobbiamo partire dal primo blocco, ovvero il numero 0, quello chiamato genesi.
Il testo del messaggio della relativa transazione diceva (dice):
"The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks?"
Quando viene minato un nuovo blocco, vengono anche generati i nuovi Bitcoin, all’epoca 50, ed ovviamente serve un indirizzo per riceverli.
Questo è il primo indirizzo utilizzato da Satoshi Nakamoto: Blockchain (Indirizzo Prima Transazione Bitcoin, Gennaio 2009)
Anche qui si può verificare il tutto: Blockchair
Si può notare che contiene 68 Bitcoin (circa 450mila euro) ed ha uno storico con quasi 1900 transazioni tutte solo in entrata. Interessante notare che questo wallet sia attivo ancora oggi (nel momento in cui scrivo, l'ultima ricezione risale a 10 ore fa). Perché comunque ci sono solo 68 Bitcoin?
La risposta è da ritrovarsi nel blocco numero 1, che fu minato 6 giorni dopo il blocco genesi, ovvero il 9 gennaio 2009, alle 3:54. In questo caso, ovviamente, troviamo un indirizzo diverso, che ricevette altri 50 BTC come premio. A seguire sono stati minati altri blocchi, quindi elargite altre ricompense quà e là su altri indirizzi. Probabilmente da persone diverse.
Infatti, esiste un articolo consultato da Wright il 1 maggio 2008, ovvero circa sei mesi prima della pubblicazione del whitepaper di Bitcoin, in cui si parla di Tominaga Nakamoto, che visse tra il 1715 e il 1746 nella terra del Sol Levante. Nel succitato articolo si legge: "Nakamoto è l'Adam Smith giapponese" (Adam Smith è considerato da molti come il padre dell'economia moderna). L'imprenditore australiano ha quindi spiegato di aver scelto il "cognome" Nakamoto per omaggiare Tominaga. Per quanto riguarda il "nome" Satoshi, invece, Wright ha affermato di averlo scelto perché in giapponese significa "apprendimento intelligente".
Ora però i ruoli si sono invertiti in tutti i sensi perchè Wright viene accusato di essersi inventato la storia di Satoshi Nakamoto per interessi personali.
Ci sono anche altri indizi: in un post di agosto 2008 sul proprio blog, l'australiano afferma che presto presenterà una criptometa. C'è poi un altro elemento: Wright sul suo blog chiede agli utenti di scrivergli usando una chiave di cifratura PGP che sembra portare al nome di Nakamoto. La chiave infatti riconduce all'indirizzo satoshin@vistomail.com, molto simile al satoshi@vistomail.com usato da Nakamoto. Il quarto elemento è un altro post in cui Wright affermava l'imminente uscita della moneta e quel messaggio oggi è stato cancellato.
In uno scambio con l'amico David Kleiman, Wright gli chiede di prendere il controllo della Tulip Trust, un fondo di 1,1 milioni di Bitcoin (pari a 400 milioni di dollari), lo stesso identico ammontare di criptomoneta in mano a Nakamoto. Un altro documento legale mostra la liquidazione di una delle tante aziende fondate da Wright, la Hotwire, nata nel 2013 grazie a 23 milioni di dollari in Bitcoin provenienti dalle tasche dell'australiano.
Wright comunque, in seguito, è stato denunciato dalla famiglia Kleiman (Dave Kleiman fu uno dei primi sviluppatori della Blockchain e morto nel 2013) e costretto a restituire 500.000 Bitcoin (3,7 miliardi di dollari, circa il 50% del totale).
La famiglia Kleiman, guidata dal fratello di David, Ira Kleiman, ha avviato il caso qualche tempo fa accusando Wright del furto di centinaia di migliaia di Bitcoin (dal valore di 5 miliardi di dollari) in seguito alla morte dello sviluppatore.
Satoshi, Kleiman e Wright dovrebbero essere stati i 3 ideatori della Blockchain ma alla morte di Kleiman e scomparso nel nulla Nakamoto...Wright si appropriò di tutti i soldi, dicendo di essere Nakamoto in persona. Ma non è mai stato creduto nonostante gli indizi visti prima e malgrado nel 2019 abbia registrato il copryright di Bitcoin negli USA (a suo nome).
Wright non ha mai dimostrato ufficialmente di essere realmente Satoshi Nakamoto. Basterebbe che facesse una transazione usando la chiave privata che sappiamo essere di Nakamoto (ossia quella legata al primo portafoglio di Bitcoin esistente); niente del genere, a oggi, è stato fatto da Wright, il che lascia intendere che lui non sia Nakamoto, al di là del copyright statunitense.
È noto che Satoshi Nakamoto abbia minato gli origin block della blockchain di Bitcoin, i cosiddetti blocchi Satoshi, quindi in quell' indirizzo dovrebbero trovarsi un numero alquanto significativo di Bitcoin. Più precisamente, si suppone che il minatore (o minatori) dei primi blocchi abbia accumulato appunto 1.1 milione di Bitcoin sparsi in uno o più indirizzi e che questi siano al sicuro nel Tulip Trust che si sbloccherà nel 2020. Questo Tulip Trust potrebbe risolvere il mistero.
Il 3 gennaio 2009, alle 19:15, fu minato il primo blocco di BTC e questo ha comportato anche l’invio del premio, cosiddetto Coinbase, di 50 Bitcoin. Insieme a questa transazione era stato inviato un messaggio relativo proprio alla data di invio con il titolo della prima pagina del Times.
Per recuperare tutte le informazioni relative a quello che è l’address di Satoshi Nakamoto dobbiamo partire dal primo blocco, ovvero il numero 0, quello chiamato genesi.
Il testo del messaggio della relativa transazione diceva (dice):
"The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks?"
Quando viene minato un nuovo blocco, vengono anche generati i nuovi Bitcoin, all’epoca 50, ed ovviamente serve un indirizzo per riceverli.
Questo è il primo indirizzo utilizzato da Satoshi Nakamoto: Blockchain (Indirizzo Prima Transazione Bitcoin, Gennaio 2009)
Anche qui si può verificare il tutto: Blockchair
Si può notare che contiene 68 Bitcoin (circa 450mila euro) ed ha uno storico con quasi 1900 transazioni tutte solo in entrata. Interessante notare che questo wallet sia attivo ancora oggi (nel momento in cui scrivo, l'ultima ricezione risale a 10 ore fa). Perché comunque ci sono solo 68 Bitcoin?
La risposta è da ritrovarsi nel blocco numero 1, che fu minato 6 giorni dopo il blocco genesi, ovvero il 9 gennaio 2009, alle 3:54. In questo caso, ovviamente, troviamo un indirizzo diverso, che ricevette altri 50 BTC come premio. A seguire sono stati minati altri blocchi, quindi elargite altre ricompense quà e là su altri indirizzi. Probabilmente da persone diverse.
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martedì 24 dicembre 2019
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