Questo che sta succedendo su Juno Network, secondo layer1 su
Cosmos (dopo
Osmosis), ha davvero dell'incredibile. La proposta 16 in cui si sta votando potrebbe diventare un pericoloso precedente anche per le altre blockchain. Juno è nato l'1 ottobre 2021 ed ha deciso di distribuire gran parte della supply tramite airdrop, agli stakers di Atom.
Per Juno, il criterio dell'airdrop era che per ogni Atom in staking ricevevi 1 Juno, in un rapporto 1:1. Se hai messo 80 Atom in staking, avresti ricevuto 80 Juno, con 1000 Atom ne avresti avuti 1000 e così via. Hard Cap massima degli Atom era di 50.000, il che significa che se hai messo 60.000 Atom in staking, ricevi "solo" 50.000 Juno. Inoltre, l'istantanea, è stata scattata il 18 febbraio 2021 (stessa data di Osmo e Game). Se ci pensi, questa sequenza temporale dovrebbe rendere impossibile per qualcuno prepararsi per l'airdrop in anticipo perché l'annuncio uscì a luglio ma era retrodatato a febbraio. Il problema degli airdrop è che se hai i fondi, potresti creare tanti wallet diversi e renderli tutti idonei all'airdrop, esattamente quello che è successo.
Quando l'istantanea è stata scattata il 18 febbraio, il prezzo di Atom era di circa $ 20, con un prezzo anche di $ 3 nelle settimane e nei mesi precedenti lo snapshot. Una balena ha impostato 52 indirizzi Atom prima dell'airdrop ed ha caricato ogni portafoglio con poco più di 50.000 Atom.
L' 1 ottobre 2021 è avvenuto l'airdrop, in seguito è stato notato che 51 indirizzi hanno inviato tutti i loro 50.000 Juno ad un unico indirizzo ( juno1aeh8gqu9wr4u8ev6edlgfq03rcy6v5twfn0ja8 ). I trasferimenti sono avvenuti dopo che Juno è stato listato su Osmosis (probabilmente per evitare che la chain venisse ripristinata prima di diventare attiva). In seguito la whale avrebbe contattato uno dei founder di Juno (come si legge nel tweet di sotto) ed i token apparterrebbero ad un fondo che gestisce indirizzi Atom di alcuni clienti.
Tuttavia il 12 ottobre 2021 un membro della comunità di Juno ha proposto una votazione (prop 4) per riprendere circa il 90% dei fondi della balena. La proposta ha ricevuto il 7% di sostegno con il 56% di voti contrari. Recuperare fondi è una pista scivolosa e non sorprende che l'idea sia stata respinta per mancanza di "colpe" (o di dolo, diciamo). La comunità ha sostanzialmente scelto di guardare prima le azioni della balena. Questa Whale è riuscita a prendere 2,5 milioni di Juno, portati poi ad oltre 3 milioni grazie allo staking. Da quello che si vede, gli Juno non sono stati venduti, a parte un po' le ricompense di staking.
La balena ha misteriosamente sbloccato 279.000 Juno (servono 28 giorni di unstaking) ma ne ha venduti solo 20.000 per poi bloccare di nuovo 259.000 Juno e continuare a guadagnare rewards di staking. Una parte sono stati messi in un pool di Osmosis. Un'altra parte sono stati venduti in transazioni di 30.000 e 60.000$ causando un po' di slippage ed un piccolo dump.
In seguito lo stesso membro del team, in un altro tweet, facendo marcia indietro sulle prime dichiarazioni (ai tempi dette forse per non trasmettere paura negli investitori), ha ribadito che quest'entità è troppo pericolosa per la salute del network ed oltre 1.6 milioni di Juno erano stati dumpati (per la verità, la price action di Juno è stata comunque ottima e nel momento in cui scrivo la market cap è poco meno di 2 miliardi di dollari, non poco).
Rimessi gli Juno in staking dalla whale, la prop 16 ("Correcting The Gamed Stakedrop") consente alla comunità di agire con la balena incapace di fare nulla. Sulla rete Juno, come detto, i fondi sono bloccati per 28 giorni prima dell'unstaking. Questo voto sta dando alla comunità la possibilità di riprendersi diversi milioni di dollari di Juno per un valore di circa $ 100 milioni e lasciare alla whale solo i 50.000 Juno che erano originariamente previsti. Questa è come è stata formulata la proposta:
"Votando sì, su questa proposta, accetti di ridurre l'indirizzo della balena Gamed a 50k (Whalecap originariamente impostato per entità prima della genesi).
**Nota:** I fatti sono che lo stakedrop di Juno genesis è stato alterato da una singola entità. Volontariamente o meno non è rilevante.
Le whales rappresentano un rischio crescente per la rete e l'errore di stakedrop potrebbe essere corretto. I fondi sono stati trasferiti su 1 singolo indirizzo subito dopo la genesi, il che dimostra che 1 entità aveva la custodia su tutti gli indirizzi (collegati di seguito).
Ciò ha infranto considerevolmente le regole dello stakedrop di avere un massimo di 50k ATOM: 50k JUNO per entità. Al momento dello stakedrop della genesi non c'era modo per il Core-1 di contrastare in modo proattivo questo comportamento. Se queste informazioni fossero state note prima dell'airdrop, 51/52 di quegli indirizzi sarebbero stati completamente rimossi.
Rischio di non fare nulla:
-Alto rischio per la governance on-chain (ha già la metà del quorum, circa il 50%)
-Potenziale acquisto di validatori con delegazioni al fine di corromperli (vote power è del 10%)
-La whale può spazzare via da sola l'intera liquidità Dex in 10 minuti o meno (se i suoi fondi non sono vincolati). Effettivamente hanno più liquidità di JunoSwap ed Osmosis messi assieme
-Paura nella comunità su base giornaliera
Su Twitter si sta attualmente discutendo se votare sì o no (sta vincendo il si comunque). I risultati di questo voto cambieranno l'ecosistema delle criptovalute in futuro, indipendentemente dal risultato. Una parte considera criminale il comportamento della balena che ha manipolato il sistema e probabilmente (non si sa) rubato informazioni privilegiate per prepararsi all'airdrop. L'altra parte crede che Juno sia stato responsabile della creazione di regole aggirabili che hanno permesso che una cosa del genere accadesse (ma del resto, a parte mettere un'hard cap, si può fare poco in questi casi). Gli altri punti interrogativi riguardano la decentralizzazione perchè in poche parole si stanno per sottrarre dei fondi da wallet privati. Sunny Aggarwal ed altri membri vicini alla community di Osmosis hanno espresso la loro titubanza per la prop 16 perchè rappresenterebbe un pericoloso precedente, inoltre le accuse (di truffe eseguite dalla whale su Telegram) secondo loro sarebbero infondate.
L'esecuzione della presente prop 16 mira a:
-Revocare i fondi in eccesso dalla whale ed inserirli nel fondo della comunità
-Lascia alla balena 50.000 Juno ($ 1.800.000 USD)
-La proposta 16 richiede un aggiornamento del software che modifichi lo stato della blockchain.
Prop 16 è attiva sino al 15 marzo e questo voto sarà considerato uno dei più controversi nella storia delle blockchain. Ricordiamo che su Osmo e Cosmos erano state apportate delle correzioni dovute a condizioni esterne, come si può vedere in queste due proposte:
Qualcosa del genere era successo anche su Steemit durante l'acquisizione di Justin Sun:
Ma qui l'entità della cosa è molto più grossa. In un senso molto ampio, mina la principale caratteristica di una blockchain, secondo cui se controlli le tue chiavi private, hai il controllo totale dei tuoi token. In un certo senso anche la nascita di Ethereum fu un po' controversa. Duole fare brevi cenni sulla sua storia. Ethereum (ETH) nacque da un hard fork di Ethereum Classic (ETC), sponsorizzato dalla community di Ethereum. Questo
Hard Fork è stato realizzato, al fine di risolvere una difficile situazione che la comunità attraversò nel 2016, legata al furto (The DAO) di diversi milioni di Ethereum. L'applicazione di questo hard fork divise la comunità di Ethereum tra coloro che erano favorevoli e quelli che erano contrari. Tuttavia, la maggioranza ha approvato la sua esecuzione, che ha finito per dividere Ethereum in due blockchain. Uno in cui i fondi rubati venivano restituiti ai proprietari, e che ora è noto come Ethereum. L'altro, la blockchain originale in cui i fondi rubati non sono stati rimossi e dove la storia ha semplicemente fatto il suo corso. Quest'ultima blockchain, ha finito per ricevere il nome Ethereum Classic (che a conti fatti è la chain originaria di Ethereum). Il fork è avvenuto al blocco 1.920.000.
CHI E' LA BALENA?
Tornando a Juno, l'11 marzo
WolfContract ha affermato che Game validator (detto anche CCN e DEBO) è la whale. Il nome DEBO sta per Decentralized Bonus Chain e si tratterebbe di una catena in grado di eliminare i truffatori con sistemi di pagamento automatici, Game è il nome del loro progetto sulla blockchain Cosmos. Il validatore Game è presente anche su Cosmos con poco più di 6 milioni di Atom delegati.
Anche un altro profilo su Twitter (
Junonaut) ha fatto luce su questo validatore che avrebbe gestito uno schema Ponzi in Giappone con Atom protagonista. Si legge che CCN (Cosmos Club Network) gestiva i fondi degli investitori ed aumentava le loro entrate tramite un sistema piramidale ad invito. In seguito i fondi sono stati splittati in più indirizzi e a queste persone sarebbe stato negato l'airdrop (finito tutto a Game, DEBO e CCN) in quanto non idonei. In seguito avrebbero promesso loro l'airdrop del token Game.
Cosmos Club Network (la piattaforma della whale) sarebbe stata accusata di truffa e schema piramidale: paghi CCN e loro acquistano Atom. Se acquisti 500$ di Atom ricevi il 4% sino al 10% se acquisti 50000$. Lo schema piramidale sussiste nel link di invito che garantiva un refund di una parte dell'investimento dell'invitato (ad esempio l'8% della somma totale che investe l'invitato).
Tralasciando il loro passato, curiosamente il 18 febbraio 2021 vennero fatti 3 snapshot che hanno premiato gli stakers di Atom: quello deciso da Osmosis, quello di Juno e il già citato Game. L'airdrop di Game non è mai stato distribuito (si parlava di novembre 2021) e sarebbe dovuto avvenire il giorno 16 marzo 2022 (ma per questa incresciosa storia il lancio della mainnet è stato posticipato ancora). Altra curiosità: Bitsong dal suo airdrop avvenuto diversi mesi fa, escluse, oltre che i validatori degli exchange (questo è normale in quanto si prova a favorire la decentralizzazione), anche il validatore Game (eppure la notizia dell'identità della balena su Juno, ovvero Game, è trapelata solo l'11 marzo. Perchè Game e chi ha delegato sul loro nodo sono stati esclusi? Ricordo che l'identità della whale era ancora sconosciuta).
La balena si è difesa tramite un comunicato in cui i punti salienti sono stati:
-Alcuni loro wallet contenevano 100.000 Atom ed erano dei clienti. Se avessero saputo in anticipo il tutto avrebbero creato wallet solo da 50.000 Atom. Lo split sarebbe avvenuto per motivi di sicurezza (per evitare perdita di fondi gestendo capitali troppo grossi)
-A loro dire, se la proposta passasse, ci sarebbero altre balene che meriterebbero la stessa sorte ed anche questi fondi sarebbero da restituire al pool della community (circa 178 account contengono grandi quantità di Juno):
Juno Holders (tra cui anche quello che ha creato la prop 16 ovvero juno1s33zct2zhhaf60x4a90cpe9yquw99jj0zen8pt )
-Come già ribadito, alcuni di quegli Juno apparterebbero a clienti, sono solo stati uniti in un unico indirizzo (questa cosa sembra molto strana. Difficile credere che ci sia una distribuzione equa dell'airdrop Juno con i clienti)
-La prop 4 che avrebbe previsto la "confisca" del 90% degli Juno non è passata (la balena ha votato "astensione" e non "no with veto" che avrebbe portato anche allo slashing del proponente), a loro dire la community sapeva che quegli Juno sarebbero potuti essere spesi in futuro però si è astenuta dal compiere un qualcosa di eticamente scorretto (riguardo l'astensione, si può ribattere dicendo che quando venne proposta la 4, i Juno della balena erano in staking e sarebbero serviti comunque 28 giorni per l'unstaking quindi sarebbe stato folle votare "no with veto", persa la fiducia di tutti sarebbe stata proposta un'altra votazione durante l'unstaking)
-Riguardo la vendita da 1.5 milioni di dollari, si difendono dicendo di averne venduti 1/3 (circa 0.5 milioni di dollari). Inoltre successivi 2 milioni di dollari sono stati immessi nel pool di liquidità di JunoSwap
-Affermano di aver venduto meno dell'1% al giorno (premi di staking) e che il mercato non è stato alterato (questo è sostanzialmente vero, Juno ha avuto una price action super bullish negli ultimi mesi), poi aggiungono che se fossero stati un'entità dannosa e pericolosa avrebbero votato "no with veto" alla 4 e poi li avrebbero venduti, per evitare rischi come questa nuova proposta
-Sarebbero stati 30.000 i wallet dei clienti splittati in 51 indirizzi e dal loro sito (CNN), accusato di essere un Ponzi, non avrebbero mai negato un prelievo ai clienti. Il servizio è iniziato a maggio 2020 ed è finito ad ottobre 2021
-Altra critica che si fa al team di Juno è di aver modificato l'articolo Medium, dove inizialmente era stato scritto che l'airdrop sarebbe stato di un massimo di 50.000 Juno (in seguito è stato corretto scrivendo "50.000 Juno per indirizzo")
-La balena Game afferma anche che hanno messo in staking tutti i loro token e se avessero voluto danneggiare il network lo avrebbero fatto da tempo. Hanno solo venduto le rewards dello staking reputando troppo alto il prezzo di Juno
-Aggiungono di non possedere la maggioranza del quorum e che qualora gli venisse in mente di danneggiare la community danneggerebbero anche il loro stesso capitale (questo dipende dal funzionamento delle blockchain
Proof Of Stake)
-Questo potrebbe creare un precedente nelle blockchain, ovvero la confisca non democratica di token (seppur decisa dalla community)
-Alla prop 16 hanno votato "si" tutti i membri del team di Juno, ovvero 4.1 milioni di dollari di "vote power", la whale invece ha votato per l'astensione per garantire la neutralità della proposta. A suo dire, il team dovrebbe cambiare da "si" ad "astensione" facendo decidere esclusivamente la community. Qualcuno su Twitter ha maliziosamente mormorato che la whale potrebbe cambiare, all'ultimo minuto, il suo voto da "astensione" a "no with veto". Questa la loro proposta per la risoluzione della questione e non suona male nè è una cattiva idea: