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domenica 22 gennaio 2023

Caratteristiche Hardware Validatore: Min Staking, CPU, RAM, Storage (Proof Of Stake)

In questo articolo vedremo quali sono i requisiti minimi per far partire un full node (validatore) sulle principali blockchain con algoritmo di consenso Proof Of Stake. Ricordo che per queste blockchain, lo staking è fondamentale per validare transazioni e per mettere in sicurezza un network. Le cripto sono pre-minate (a differenza dell'algoritmo di consenso di Bitcoin che è il Proof Of Work). Questi pre-requisiti hardware influenzano la decentralizzazione di una blockchain: tanto più è difficile diventare validatore e costoso mantenere un nodo, tanto più una blockchain tende ad essere meno decentralizzata. Poi ci sono le eccezioni, ad esempio Solana ha circa un migliaio di nodi (non pochi) ma è forse la blockchain con i requisiti hardware più alti (anche se per la verità sono pochi i validatori a validare le transazioni). Ci sono anche blockchain che hanno un numero massimo di validatori (ad esempio Cosmos che ne ha 150). Un altro aspetto da tenere in considerazione è avere una connessione veloce. Ovviamente queste caratteristiche possono variare nel tempo quindi sono solo indicative e non definitive. I parametri da tenere in considerazione sono:
-CPU (si riferisce al processore quindi all'elaborazione delle operazioni sotto forma di informazioni. Inizialmente per migliorare le prestazioni, venia semplicemente aumentata la frequenza della CPU, tuttavia questo portava un maggiore surriscaldamento e consumo di energia quindi si è scelto di aumentare il numero dei core. Il core è appunto un componente fisico della CPU ed è l'unità più piccola di elaborazione in grado di svolgere i calcoli necessari all'esecuzione di un certo compito. DualQuad ed Octo core è il numero di processori in grado di dividersi un certo compito quindi una CPU multi-core raggiunge prestazioni migliori, consuma meno energia e produce meno calore)
-RAM (Random Access Memory è una memoria volatile in cui vengono immagazzinate le informazioni per l'esecuzione di un programma. All'aumentare della RAM aumentano le applicazioni che è possibile avviare contemporaneamente senza che il device si blocchi o rallenti)
-Storage SSD (con SSD ci si riferisce allo spazio di archiviazione. Successori degli HDD, sono più veloci, leggeri e duratori. Altra differenza è che usano meno l'alimentazione)
-Balance (è il minimo da mettere in staking per avviare un nodo validatore ed è variabile in base alla blockchain)

Vediamo le principali:

Ethereum: CPU Cores (4), RAM (8-16 GB), SSD (600 GB), Balance (32 ETH + fees)
Binance Smart Chain: CPU Cores (8), RAM (16 GB), SSD (1000 GB), Balance (10.000 BNB)
Solana: CPU Cores (12-16), RAM (128-256 GB), SSD (2000 GB), Balance (1.1 SOL/Day)
Cosmos: CPU Cores (4), RAM (16 GB), SSD (500 GB), Balance (21.500 ATOM)
Avalanche: CPU Cores (4-8), RAM (4-16 GB), SSD (200 GB), Balance (2000 AVAX)
Polygon: CPU Cores (8), RAM (32 GB), SSD (2500 GB), Balance (1 MATIC)
Cardano: CPU Cores (4), RAM (16 GB), SSD (160 GB), Balance (500 ADA)
Polkadot: CPU Cores (4-8), RAM (32-64 GB), SSD (500 GB), Balance (350 DOT)
Cronos Chain: CPU Cores (4), RAM (4 GB), SSD (25 GB), Balance (No Min Stake)
VeChain: CPU Cores (4), RAM (8 GB), SSD (500 GB), Balance (25.000.000 VET)
Tron: CPU Cores (8-16), RAM (32 GB), SSD (1500 GB), Balance (9.999 TRX)
Near: CPU Cores (4-8), RAM (8 GB), SSD (200 GB), Balance (67.000 NEAR)
Aptos: CPU Cores (4), RAM (8 GB), SSD (300 GB), Balance (1.000.000 APT)
Algorand: CPU Cores (2), RAM (4 GB), SSD (100 GB), Balance (0.1 ALGO)
Harmony: CPU Cores (4), RAM (16 GB), SSD (1500 GB), Balance (10.001 ONE)
Fantom: CPU Cores (4), RAM (16 GB), SSD (1500 GB), Balance (500.000 FTM)
Mina: CPU Cores (8), RAM (16 GB), SSD (100 MB), Balance (-)

La blockchain dai requisiti più elevati è sicuramente Solana. Fanno da contraltare Algorand in generale e Mina Protocol per quanto riguarda lo spazio di archiviazione (questa blockchain pesa solo 21 KB!).

giovedì 28 luglio 2022

Cosa Cambierà Con Il Merge Di Ethereum? Tutti I Futuri Update

Il merge di Ethereum è ormai alle porte, questo fondamentale aggiornamento porterà Ethereum da algoritmo di consenso Proof Of Work (mining) a Proof Of Stake. Con lo stesso, l'inflazione dei nuovi Eth calerà di circa il 90%, grossomodo pari ad un triplo Halving di Bitcoin (non verranno più emessi Eth tramite mining ma solo mediante le ricompense di staking). L'aggiornamento sarà automatico, possibilmente senza alcun blocco della chain e gli utenti non dovranno fare nulla (gli aggiornamenti avverranno solo sui client dei validatori e sugli exchange). La data più o meno ufficiale, dopo gli ultimi test sulla Testnet Goerli (11 agosto), avverrà il 19 settembre (eventuali ritardi a parte).
In realtà potrebbe essere anche anticipato o ritardato, sostanzialmente dipende dall'hashpower: se esso diminuisce, i tempi aumentano e viceversa. Questo perchè dipende dalla Total Terminal Difficulty (TTD): quando verrà raggiunto il valore prestabilito, avverrà il merge. Un altro fattore che influenzerà in prossimità del merge sarà la Difficulty Bomb (maggiore è l'hashrate, maggiore è la crescita di difficoltà nell'intervallo di tempo). La Difficulty Bomb incentiva lo staking, rendendo sempre più difficile minare, sino alla fusione delle chains.


PROOF OF STAKE, IL RUOLO DEI LAYER2 E REWARDS
Il merge non farà calare le gas fee e non migliorerà la velocità. Le fee e le transazioni al secondo rimarranno le medesime dunque la scalabilità rimarrà la stessa. Questa caratteristica sarà migliorata con l'implementazione dello sharding (nell'aggiornamento "Surge"): ovvero la frammentazione della blockchain (dove su ogni shard verranno distribuiti i dati). Tra tante caratteristiche positive che renderanno Eth un asset sempre più prezioso, l'abbassamento delle fee potrebbe impattare negativamente sul prezzo. Secondo Buterin comunque Eth reggerà 100.000 TPS (transazioni al secondo). Un altro fattore da tenere in considerazione è che abbandonando il Proof Of Work, Ethereum non sarà più dispendioso dal punto di vista energetico.
In futuro gran parte del carico della rete (Defi) sarà sulle spalle dei principali layer2 (Arbitrum ed Optimism), invece su Ethereum verranno eseguite le operazioni meno gravose (consenso e sicurezza sulla quale i layer2 si appoggiano). Dunque i layer2 continueranno ad essere molto utilizzati e allo stesso tempo, anche quando verrà implementato lo sharding, essi continueranno ad essere utilizzati perchè rimarranno sempre più scalabili di Ethereum. A questo proposito, Polygon ha annunciato il lancio di una loro versione di zkEVM (un layer 2 basato su zk rollups EVM equivalente). Grazie a ciò, qualsiasi dapp e smart contract sarà trasferibile facilmente. A differenza di Polygon che è un layer2 ibrido con un proprio meccanismo di consenso (lo staking di Matic), in questo caso si tratta di un layer2 puro. La caratteristica del merge è che non sarà più possibile fare mining ma ci saranno nodi validatori per lo staking (minimo 32 Eth per avere un nodo validatore che produce blocchi e per ricevere rewards di staking), non ci sono invece vincoli per il semplice staking tramite full node (validazione di transazioni). Non serviranno hardware performanti e allo stesso modo il quantitativo minimo di 32 Eth, rende accessibile a molti la gestione di un nodo (dovrebbero esserci decine di migliaia di validatori). Non ci sarà una governance on chain ma avendo tanti Eth in staking si avrà ovviamente maggiori possibilità di validare blocchi.
Ad oggi le rewards per i miners dipendono dal mining e una parte dalle gas fee (meno la % che viene burnata), con il Proof Of Stake dipenderanno dallo staking e dalla già citata parte delle gas fee (anche in questo caso, sottraendo i burn). Per verificare i burn e il maggior consumo di gas sulle varie dapps: Ultrasound Money
Ci sono già speculazioni ed indiscrezioni su dove si sposteranno i miners a seguito del merge, molto probabilmente sull'Ethereum originale (Ethereum Classic). Ricordo che la chain originaria era proprio Etc, poi a seguito del Fork nacque il nuovo Ethereum (quello più conosciuto) e alla chain originaria venne aggiunta la parola "Classic" (un po' quello che successe con la vecchia Luna, oggi chiamata Luna Classic). Gli Ethereum bloccati in staking non saranno subito riscattabili (in cambio di sETH, bETH, etc) e torneranno disponibili, dopo circa 1 anno dal merge. Per evitare problemi di sicurezza, a causa di riscatti ed eventuali vendite (molti li hanno bloccati circa 2 anni fa quando il valore di Eth era molto più basso), ogni validatore potrà riscattare solo 43200 Eth per ogni epoca (cioè le rewards di staking oltre i 32, 64, 96 Eth e così via; le ricompense vengono pagate di 32 in 32 quindi il disavanzo può essere dumpato subito). Al diminuire degli Ethereum in staking aumenta l'APR (un po' quello che avviene per Atom) per incentivare lo staking. Le gas fee distribuite ai nodi validatori saranno subito dumpabili.


In definitiva avremo 5 aggiornamenti futuri sulla chain di Ethereum:
-The Merge (passaggio da Proof Of Work a Proof Of Stake con riduzione di emissione dei nuovi Eth)
-The Surge (implementazione dello sharding che migliorerà la scalabilità, presumibilmente nel 2023. Verrà implementato il Protodanksharding che migliorerà l'efficienza delle transazioni rollup dei layer2 sia degli Optimistic che degli ZK, da 10 a 100 volte, abbassando le fee e migliorando la velocità)
-The Scourge (servirà per migliorare la non censurabilità delle transazioni)
-The Verge (inerente strutture dati e servirà per migliorare l'efficienza quindi lo spazio utilizzato dalla blockchain per salvare dati)
-The Purge (i nuovi nodi non dovranno memorizzare tutto lo storico della blockchain di Ethereum ma solo l'ultimo anno e migliorerà la decentralizzazione: i dati storici saranno comunque recuperabili. Verrà disattivata la funzione di "SelfDestruct" che permette la distruzione di uno smart contract andando verso lo StateLessNess Client che appunto garantisce la presenza di nodi light completi, senza dover salvare tutto l'archivio della chain. Essi saranno contrapposti agli Archive Node che saranno full)
-The Splurge (aggiornamento generale che amalgamerà tutti i vecchi aggiornamenti dell'ecosistema Ethereum)


ASPETTI NEGATIVI DEL MERGE
Come si sa bene, il principale problema del Proof Of Stake è la centralizzazione. Ciò potrebbe portare a problemi di sicurezza ed addirittura a censura (blocco di fondi e transazioni). La centralizzazione deriva dal fatto che entità centralizzate (principalmente grossi exchange e società terze) deterranno sui loro nodi, enormi quantità di Eth. Queste entità, ricordo, che sottostanno a normative nazionali ed internazionale a livello regolamentativo. Questo cosa potrebbe portare? Paradossalmente proprio ad una distribuzione più eterogenea degli Eth, a causa dell'unstaking dei fondi degli utenti, qualora alcuni di questi nodi fossero costretti a censurare transazioni o a scendere a patti con enti regolamentativi. Qualcuno ha proposto anche il cosiddetto "social slashing", ovvero punire i validatori che scenderanno a patti con enti e governi, censurando le transazioni (lo slashing comporta la perdita di una % degli Eth che il validatore ha in staking). Al giorno d'oggi, lo slashing è previsto solo per i validatori che si comportano male (double spending, double signing, transazioni malevole, etc). Si tratterebbe di un'imposizione esterna e non prevista originariamente dal protocollo quindi allo stesso modo controversa.


DOVE SI TRASFERIRANNO I MINERS?
A seguito del merge, gli hardware utilizzati per minare Ethereum non potranno essere più utilizzati su questa blockchain quindi i miners si trasferiranno altrove. I miners non potranno utilizzare la loro apparecchiatura per minare Bitcoin (utilizza ASIC) ma essendo che l'algoritmo di consenso di Eth usa la ram saranno costretti ad andare su chains compatibili. Sicuramente qualcuno rimarrà su Ethereum Proof Of Work, altri andranno a minare Ethereum Classic ma si parla soprattutto di Ergo, Flux e Ravencoin. Puoi approfondire alcune stats qui: 2miners

venerdì 18 marzo 2022

Come Scegliere Un Validatore Per Lo Staking?

Lo staking on chain permette di mettere in sicurezza una blockchain. Più validatori ci sono, più questa è decentralizzata e più è sicura. Io che fornisco i miei token sono un delegatore e fornisco potenza di voto ad un validatore che potrà votare nella DAO o effettuare proposte nella stessa. Nella DAO si decide sul futuro del protocollo, eventuali integrazioni, incentivi, fee di prelievo in un pool (se si tratta di una piattaforma di farming, etc). Fornendo "vote power" e capacità di convalidare transazioni, io riceverò delle ricompense: infatti parte di questo guadagno, il validatore lo gira al delegatore (cioè a noi). Per diventare validatori sono necessari grandi quantitativi di token o potenza hardware non indifferente (vedi Solana). Inoltre il macchinario deve rimanere sempre online, pena lo slashing.
Se invece vuoi semplicemente "delegare", ovvero fare staking, non devi fare altro che scegliere un validatore e fare il claim quando vuoi. Ricordo che si tratta di APR. Non c'è l'autocompound (APY).
Qui puoi approfondire sullo staking liquido per ricevere doppie ricompense: Cos'è Il Liquidity Staking?


L'UNICO RISCHIO: LO SLASHING
Lo staking on chain è più sicuro dello staking su exchange (perchè comunque devi fidarti di una terza parte, l'exchange appunto) o del lending (deposito la mia liquidità e percepisco un interesse annuale. Anche qui mi devo fidare della piattaforma che sto usando e la stessa presenta anche il rischio di insolvenza se i prestiti non vengono restituiti). L'unico rischio dello staking on chain è lo slashing, punizione quando il validatore si comporta male.
Qui bisogna fare una precisazione. Di solito lo slashing colpisce solo il validatore (non te che stai delegando, mettendo in staking) ma ci sono anche alcune blockchain dove viene punito anche chi delega, considerando responsabile delle sue infrazioni.
In poche parole, lo slashing comporta la perdita di una % dei token presenti sul nodo del validatore (una sua parte ed anche quella di coloro che hanno delegato da lui) in base all'infrazione commessa. Infrazioni potrebbero essere: creare una doppia chains non valida, convalidazioni di transazioni non valide, provare ad eseguire un double spending, nodo offline per giorni, etc Per casi gravi, il validatore può essere blacklistato ed espulso dalla rete (jailing).
Un altro modo per subire slashing sono le proposte fatte nella governance, dove per eseguire è necessario un deposito. Puoi scegliere una delle seguenti opzioni quando voti una proposta:

1) Si
2) No
3) No With Veto
4) Abstain

Se si vota "Abstain", si sceglie di non votare sulla proposta ma si accetta l'esito della proposta.
"No With Veto" dovrebbe essere usato solo se ti opponi fermamente ad una proposta. Tale votazione comporterà il rifiuto della proposta se raggiunge la soglia minima del 33,4% dei voti espressi, anche se la proposta ha ottenuto la maggioranza "Sì" (>50%). Inoltre, il proponente (e tutti coloro che hanno depositato per inizializzare la proposta) subiranno lo slashing perdendo il loro deposito.
Ad esempio, se il 60% degli elettori ha votato "Sì" su una proposta ma il 35% degli elettori ha votato con "No With Veto", la proposta verrà respinta. In questo caso, di solito, i depositi per la proposta vengono bruciati o finiscono in un community pool. "No With Veto" dovrebbe essere utilizzato solo quando si ritiene la proposta folle e con effetti che potrebbero danneggiare il protocollo stesso.
Su alcune blockchain si viene slashati, anche se la proposta non raggiunge il quorum. 
In generale parlando di slashing quali blockchain puniscono, oltre che il validatore, anche il delegatore? Terra, tutto l'ecosistema Cosmos (Osmo, Juno, Secret Network, Regen, etc), Polkadot. Queste sono le principali. I tempi di sblocco variabili da qualche giorno sino a 28 giorni, servono per verificare che il validatore non abbia commesso infrazioni. Potrebbe capitare che il suo comportamento non venga notato, faccia unstaking dei suoi token e fugga via. Invece i tempi di sblocco garantiscono un'ulteriore controllo quindi sicurezza della chain. Di solito, lo slashing è abbastanza raro, in quanto il validatore stesso ha i suoi token nel nodo ed essere slashato, come abbiamo visto, porta alla perdita di una parte di questi.


COME SCEGLIERE IL VALIDATORE
Ci sono alcuni consigli da seguire per scegliere il validatore, vediamoli:

1) Non centralizzare. Evitare di scegliere i primissimi nella lista, dando troppo potere di voto a quel validatore. Ci sono alcune blockchain tra cui Polkadot che pagano ricompense sino ad un certo quantitativo di token sul nodo. Se il nodo viene "saturato", chi arriva dopo, non riceve ricompense

2) Non scegliere i nodi degli exchange. E' sempre connesso ai motivi di sopra (se notate gli exchange che hanno nodi da validatore sono in top ten), inoltre in molti airdrop (vedi Cosmos) i validatori degli exchange vengono esclusi

3) Non scegliere validatori a 0 fee (il motivo riguarda sempre il mondo Cosmos e in parte dove c'è questo incentivo degli airdrop di nuovi progetti agli stakers)

4) Controllare la "posta in gioco" messa dal validatore. Più token ci ha messo e maggiore sarà la sua attenzione a non finire offline e in generale a non subire slashing

5) Non scegliere validatori troppo lontani dalla top ten. Ok, è una forma di centralizzazione però scegliere il validatore numero 90, potrebbe essere più pericoloso di uno che sta nei primi 20. Pochi token messi in gioco, magari finisce spesso offline ed è poco affidabile: ciò porterebbe allo slashing (se sei su blockchain tipo Ethereum, Solana, Tron, Tezos, etc non lo subiresti in quanto colpirebbe solo il validatore)


lunedì 14 marzo 2022

La Blockchain è Immutabile? Il Caso Juno Network, Whale Game e La Prop 16

Questo che sta succedendo su Juno Network, secondo layer1 su Cosmos (dopo Osmosis), ha davvero dell'incredibile. La proposta 16 in cui si sta votando potrebbe diventare un pericoloso precedente anche per le altre blockchain. Juno è nato l'1 ottobre 2021 ed ha deciso di distribuire gran parte della supply tramite airdrop, agli stakers di Atom.
Per Juno, il criterio dell'airdrop era che per ogni Atom in staking ricevevi 1 Juno, in un rapporto 1:1. Se hai messo 80 Atom in staking, avresti ricevuto 80 Juno, con 1000 Atom ne avresti avuti 1000 e così via. Hard Cap massima degli Atom era di 50.000, il che significa che se hai messo 60.000 Atom in staking, ricevi "solo" 50.000 Juno. Inoltre, l'istantanea, è stata scattata il 18 febbraio 2021 (stessa data di Osmo e Game). Se ci pensi, questa sequenza temporale dovrebbe rendere impossibile per qualcuno prepararsi per l'airdrop in anticipo perché l'annuncio uscì a luglio ma era retrodatato a febbraio. Il problema degli airdrop è che se hai i fondi, potresti creare tanti wallet diversi e renderli tutti idonei all'airdrop, esattamente quello che è successo.
Quando l'istantanea è stata scattata il 18 febbraio, il prezzo di Atom era di circa $ 20, con un prezzo anche di $ 3 nelle settimane e nei mesi precedenti lo snapshot. Una balena ha impostato 52 indirizzi Atom prima dell'airdrop ed ha caricato ogni portafoglio con poco più di 50.000 Atom.
L' 1 ottobre 2021 è avvenuto l'airdrop, in seguito è stato notato che 51 indirizzi hanno inviato tutti i loro 50.000 Juno ad un unico indirizzo ( juno1aeh8gqu9wr4u8ev6edlgfq03rcy6v5twfn0ja8 ). I trasferimenti sono avvenuti dopo che Juno è stato listato su Osmosis (probabilmente per evitare che la chain venisse ripristinata prima di diventare attiva). In seguito la whale avrebbe contattato uno dei founder di Juno (come si legge nel tweet di sotto) ed i token apparterrebbero ad un fondo che gestisce indirizzi Atom di alcuni clienti.
Tuttavia il 12 ottobre 2021 un membro della comunità di Juno ha proposto una votazione (prop 4) per riprendere circa il 90% dei fondi della balena. La proposta ha ricevuto il 7% di sostegno con il 56% di voti contrari. Recuperare fondi è una pista scivolosa e non sorprende che l'idea sia stata respinta per mancanza di "colpe" (o di dolo, diciamo). La comunità ha sostanzialmente scelto di guardare prima le azioni della balena. Questa Whale è riuscita a prendere 2,5 milioni di Juno, portati poi ad oltre 3 milioni grazie allo staking. Da quello che si vede, gli Juno non sono stati venduti, a parte un po' le ricompense di staking.

La balena ha misteriosamente sbloccato 279.000 Juno (servono 28 giorni di unstaking) ma ne ha venduti solo 20.000 per poi bloccare di nuovo 259.000 Juno e continuare a guadagnare rewards di staking. Una parte sono stati messi in un pool di Osmosis. Un'altra parte sono stati venduti in transazioni di 30.000 e 60.000$ causando un po' di slippage ed un piccolo dump. 
In seguito lo stesso membro del team, in un altro tweet, facendo marcia indietro sulle prime dichiarazioni (ai tempi dette forse per non trasmettere paura negli investitori), ha ribadito che quest'entità è troppo pericolosa per la salute del network ed oltre 1.6 milioni di Juno erano stati dumpati (per la verità, la price action di Juno è stata comunque ottima e nel momento in cui scrivo la market cap è poco meno di 2 miliardi di dollari, non poco).
Rimessi gli Juno in staking dalla whale, la prop 16 ("Correcting The Gamed Stakedrop") consente alla comunità di agire con la balena incapace di fare nulla. Sulla rete Juno, come detto, i fondi sono bloccati per 28 giorni prima dell'unstaking. Questo voto sta dando alla comunità la possibilità di riprendersi diversi milioni di dollari di Juno per un valore di circa $ 100 milioni e lasciare alla whale solo i 50.000 Juno che erano originariamente previsti. Questa è come è stata formulata la proposta:

"Votando sì, su questa proposta, accetti di ridurre l'indirizzo della balena Gamed a 50k (Whalecap originariamente impostato per entità prima della genesi).
**Nota:** I fatti sono che lo stakedrop di Juno genesis è stato alterato da una singola entità. Volontariamente o meno non è rilevante.
Le whales rappresentano un rischio crescente per la rete e l'errore di stakedrop potrebbe essere corretto. I fondi sono stati trasferiti su 1 singolo indirizzo subito dopo la genesi, il che dimostra che 1 entità aveva la custodia su tutti gli indirizzi (collegati di seguito).
Ciò ha infranto considerevolmente le regole dello stakedrop di avere un massimo di 50k ATOM: 50k JUNO per entità. Al momento dello stakedrop della genesi non c'era modo per il Core-1 di contrastare in modo proattivo questo comportamento. Se queste informazioni fossero state note prima dell'airdrop, 51/52 di quegli indirizzi sarebbero stati completamente rimossi.

Rischio di non fare nulla:
-Alto rischio per la governance on-chain (ha già la metà del quorum, circa il 50%)
-Potenziale acquisto di validatori con delegazioni al fine di corromperli (vote power è del 10%)
-La whale può spazzare via da sola l'intera liquidità Dex in 10 minuti o meno (se i suoi fondi non sono vincolati). Effettivamente hanno più liquidità di JunoSwap ed Osmosis messi assieme
-Paura nella comunità su base giornaliera

Su Twitter si sta attualmente discutendo se votare sì o no (sta vincendo il si comunque). I risultati di questo voto cambieranno l'ecosistema delle criptovalute in futuro, indipendentemente dal risultato. Una parte considera criminale il comportamento della balena che ha manipolato il sistema e probabilmente (non si sa) rubato informazioni privilegiate per prepararsi all'airdrop. L'altra parte crede che Juno sia stato responsabile della creazione di regole aggirabili che hanno permesso che una cosa del genere accadesse (ma del resto, a parte mettere un'hard cap, si può fare poco in questi casi). Gli altri punti interrogativi riguardano la decentralizzazione perchè in poche parole si stanno per sottrarre dei fondi da wallet privati. Sunny Aggarwal ed altri membri vicini alla community di Osmosis hanno espresso la loro titubanza per la prop 16 perchè rappresenterebbe un pericoloso precedente, inoltre le accuse (di truffe eseguite dalla whale su Telegram) secondo loro sarebbero infondate.
L'esecuzione della presente prop 16 mira a:
-Revocare i fondi in eccesso dalla whale ed inserirli nel fondo della comunità
-Lascia alla balena 50.000 Juno ($ 1.800.000 USD)
-La proposta 16 richiede un aggiornamento del software che modifichi lo stato della blockchain.
Prop 16 è attiva sino al 15 marzo e questo voto sarà considerato uno dei più controversi nella storia delle blockchain. Ricordiamo che su Osmo e Cosmos erano state apportate delle correzioni dovute a condizioni esterne, come si può vedere in queste due proposte:
Qualcosa del genere era successo anche su Steemit durante l'acquisizione di Justin Sun: 
Ma qui l'entità della cosa è molto più grossa. In un senso molto ampio, mina la principale caratteristica di una blockchain, secondo cui se controlli le tue chiavi private, hai il controllo totale dei tuoi token. In un certo senso anche la nascita di Ethereum fu un po' controversa. Duole fare brevi cenni sulla sua storia. Ethereum (ETH) nacque da un hard fork di Ethereum Classic (ETC), sponsorizzato dalla community di Ethereum. Questo Hard Fork è stato realizzato, al fine di risolvere una difficile situazione che la comunità attraversò nel 2016, legata al furto (The DAO) di diversi milioni di Ethereum. L'applicazione di questo hard fork divise la comunità di Ethereum tra coloro che erano favorevoli e quelli che erano contrari. Tuttavia, la maggioranza ha approvato la sua esecuzione, che ha finito per dividere Ethereum in due blockchain. Uno in cui i fondi rubati venivano restituiti ai proprietari, e che ora è noto come Ethereum. L'altro, la blockchain originale in cui i fondi rubati non sono stati rimossi e dove la storia ha semplicemente fatto il suo corso. Quest'ultima blockchain, ha finito per ricevere il nome Ethereum Classic (che a conti fatti è la chain originaria di Ethereum). Il fork è avvenuto al blocco 1.920.000.


CHI E' LA BALENA?
Tornando a Juno, l'11 marzo WolfContract ha affermato che Game validator (detto anche CCN e DEBO) è la whale. Il nome DEBO sta per Decentralized Bonus Chain e si tratterebbe di una catena in grado di eliminare i truffatori con sistemi di pagamento automatici, Game è il nome del loro progetto sulla blockchain Cosmos. Il validatore Game è presente anche su Cosmos con poco più di 6 milioni di Atom delegati.
Anche un altro profilo su Twitter (Junonaut) ha fatto luce su questo validatore che avrebbe gestito uno schema Ponzi in Giappone con Atom protagonista. Si legge che CCN (Cosmos Club Network) gestiva i fondi degli investitori ed aumentava le loro entrate tramite un sistema piramidale ad invito. In seguito i fondi sono stati splittati in più indirizzi e a queste persone sarebbe stato negato l'airdrop (finito tutto a Game, DEBO e CCN) in quanto non idonei. In seguito avrebbero promesso loro l'airdrop del token Game.
Cosmos Club Network (la piattaforma della whale) sarebbe stata accusata di truffa e schema piramidale: paghi CCN e loro acquistano Atom. Se acquisti 500$ di Atom ricevi il 4% sino al 10% se acquisti 50000$. Lo schema piramidale sussiste nel link di invito che garantiva un refund di una parte dell'investimento dell'invitato (ad esempio l'8% della somma totale che investe l'invitato).
Tralasciando il loro passato, curiosamente il 18 febbraio 2021 vennero fatti 3 snapshot che hanno premiato gli stakers di Atom: quello deciso da Osmosis, quello di Juno e il già citato Game. L'airdrop di Game non è mai stato distribuito (si parlava di novembre 2021) e sarebbe dovuto avvenire il giorno 16 marzo 2022 (ma per questa incresciosa storia il lancio della mainnet è stato posticipato ancora). Altra curiosità: Bitsong dal suo airdrop avvenuto diversi mesi fa, escluse, oltre che i validatori degli exchange (questo è normale in quanto si prova a favorire la decentralizzazione), anche il validatore Game (eppure la notizia dell'identità della balena su Juno, ovvero Game, è trapelata solo l'11 marzo. Perchè Game e chi ha delegato sul loro nodo sono stati esclusi? Ricordo che l'identità della whale era ancora sconosciuta).

La balena si è difesa tramite un comunicato in cui i punti salienti sono stati:

-Alcuni loro wallet contenevano 100.000 Atom ed erano dei clienti. Se avessero saputo in anticipo il tutto avrebbero creato wallet solo da 50.000 Atom. Lo split sarebbe avvenuto per motivi di sicurezza (per evitare perdita di fondi gestendo capitali troppo grossi)

-A loro dire, se la proposta passasse, ci sarebbero altre balene che meriterebbero la stessa sorte ed anche questi fondi sarebbero da restituire al pool della community (circa 178 account contengono grandi quantità di Juno): Juno Holders (tra cui anche quello che ha creato la prop 16 ovvero juno1s33zct2zhhaf60x4a90cpe9yquw99jj0zen8pt )

-Come già ribadito, alcuni di quegli Juno apparterebbero a clienti, sono solo stati uniti in un unico indirizzo (questa cosa sembra molto strana. Difficile credere che ci sia una distribuzione equa dell'airdrop Juno con i clienti)

-La prop 4 che avrebbe previsto la "confisca" del 90% degli Juno non è passata (la balena ha votato "astensione" e non "no with veto" che avrebbe portato anche allo slashing del proponente), a loro dire la community sapeva che quegli Juno sarebbero potuti essere spesi in futuro però si è astenuta dal compiere un qualcosa di eticamente scorretto (riguardo l'astensione, si può ribattere dicendo che quando venne proposta la 4, i Juno della balena erano in staking e sarebbero serviti comunque 28 giorni per l'unstaking quindi sarebbe stato folle votare "no with veto", persa la fiducia di tutti sarebbe stata proposta un'altra votazione durante l'unstaking)

-Riguardo la vendita da 1.5 milioni di dollari, si difendono dicendo di averne venduti 1/3 (circa 0.5 milioni di dollari). Inoltre successivi 2 milioni di dollari sono stati immessi nel pool di liquidità di JunoSwap

-Affermano di aver venduto meno dell'1% al giorno (premi di staking) e che il mercato non è stato alterato (questo è sostanzialmente vero, Juno ha avuto una price action super bullish negli ultimi mesi), poi aggiungono che se fossero stati un'entità dannosa e pericolosa avrebbero votato "no with veto" alla 4 e poi li avrebbero venduti, per evitare rischi come questa nuova proposta

-Sarebbero stati 30.000 i wallet dei clienti splittati in 51 indirizzi e dal loro sito (CNN), accusato di essere un Ponzi, non avrebbero mai negato un prelievo ai clienti. Il servizio è iniziato a maggio 2020 ed è finito ad ottobre 2021
-Altra critica che si fa al team di Juno è di aver modificato l'articolo Medium, dove inizialmente era stato scritto che l'airdrop sarebbe stato di un massimo di 50.000 Juno (in seguito è stato corretto scrivendo "50.000 Juno per indirizzo")

-La balena Game afferma anche che hanno messo in staking tutti i loro token e se avessero voluto danneggiare il network lo avrebbero fatto da tempo. Hanno solo venduto le rewards dello staking reputando troppo alto il prezzo di Juno

-Aggiungono di non possedere la maggioranza del quorum e che qualora gli venisse in mente di danneggiare la community danneggerebbero anche il loro stesso capitale (questo dipende dal funzionamento delle blockchain Proof Of Stake)

-Questo potrebbe creare un precedente nelle blockchain, ovvero la confisca non democratica di token (seppur decisa dalla community)

-Alla prop 16 hanno votato "si" tutti i membri del team di Juno, ovvero 4.1 milioni di dollari di "vote power", la whale invece ha votato per l'astensione per garantire la neutralità della proposta. A suo dire, il team dovrebbe cambiare da "si" ad "astensione" facendo decidere esclusivamente la community. Qualcuno su Twitter ha maliziosamente mormorato che la whale potrebbe cambiare, all'ultimo minuto, il suo voto da "astensione" a "no with veto". Questa la loro proposta per la risoluzione della questione e non suona male nè è una cattiva idea:

Chi ha votato si: Polkachu
Chi ha votato no: Needlecast Validators
Chi ha votato "no with vero": Cryptocrew Validators
Chi ha votato "astensione": LavenderFive
Ricostruzione della storia on-chain: GAME-ing Stakedrops?

mercoledì 27 ottobre 2021

Che Differenza C'è Tra Staking e Lending (Interessi)?

Come è stato già scritto in vecchi articoli le criptovalute possono essere minate (Bitcoin, Litecoin, Bitcoin Cash, Monero, Ethereum 1.0, etc) o sono pre-minate (Ethereum 2.0, Atom, Algorand, Bnb, Solana, Luna, etc). Nel primo caso si parla di Proof Of Work, nel secondo di Proof Of Stake
Iniziamo dallo staking, poi a fine articolo verrà illustrato anche il lending.


STAKING ON CHAIN
Dunque è possibile fare staking solo su criptovalute che usano il Proof Of Stake, banalmente non posso fare staking su Bitcoin o Litecoin. Su quelle Proof Of Work, posso al limite ricevere interessi (rendita da lending) ma non posso metterle in staking.
Su Ethereum posso sia ricevere interessi che metterla in staking (perchè da quanto si sta costruendo la chain Proof Of Stake, Ethereum ad oggi potremmo considerarla ibrida).
Ma cosa vuol dire fare staking? Per fare staking e diventare validatore servono di solito una buona connessione, un buon hardware e un certo quantitativo di token (questo in linea di massima ma dipende dalla blockchain). Non tutti possono permettersi di diventare validatore ma posso fare staking anche da "semplice" delegatore dando potenza di voto ad un validatore (potenza di voto che serve per la governance del protocollo). Il validatore ottiene ricompense di staking più alte di un semplice delegatore. Lo staking non è un prestito.
Lo staking serve per mantenere la rete sicura (impedire la compromissione delle transazioni, il double spending, etc), chiaramente se un validatore si comporta male può essere slashato (perdita parziale di alcuni token) ed essere addirittura espulso. Da dove escono le ricompense di staking? Il validatore convalida le transazioni, noi gli diamo "potenza di voto" e parte delle fee di rete le gira anche a noi che abbiamo scelto il suo nodo.
Quando metto in staking, io sceglierò il validatore in base a:
1) Quanti token ci sono sul suo nodo (alcune blockchain scoraggiano di "accentrare" troppo il "potere" quindi potrebbe mettere delle limitazioni: oltre una certa soglia, non si ricevono rewards quindi si deve scegliere qualcun altro)
2) Fee (ogni validatore può settare commissioni diverse che vengono scalate da quelle di staking)
3) Slashing (penalità di un validatore)
Ricordo che ogni blockchain ha un proprio wallet per fare staking (TerraStation per Terra, Sollet per Solana, Keplr per Cosmos, Osmo, Kava, Secret, etc), Polkadot.js per Dot oppure ci sono servizi che racchiudono più blockchain (ad esempio Atomic, Trust Wallet, Moonstake, etc).
Se vuoi approfondire sullo staking vai qui: Il Proof Of Stake e Il DPOS: Ruoli Dei Delegatori, Validatori e Voti


STAKING SU EXCHANGE (DIFFERENZE)
Qual è la differenza tra staking su blockchain e quello fatto sugli exchange? Concettualmente si riceve sempre una ricompensa ma molto spesso fare le cose in proprio permette di ricevere rewards leggermente più alte (soprattutto se si sceglie un validatore a 0 fee). Inoltre va considerato che nello staking su blockchain sono proprietario delle mie crypto (ho le chiavi private del mio wallet), invece in quello fatto su exchange no (se l'exchange scamma, non potrò recuperare le mie cripto in staking). Va però considerato che lo staking su blockchain, pur essendo privo di rischi nel 99% dei casi, presenta la possibilità di slashing se il validatore si comporta male (alcune blockchain quali Polkadot e Cosmos puniscono anche il delegatore che ha scelto il nodo di quel validatore, anche se non ha colpe). Inoltre, di solito, le crypto hanno tempi di sblocco prima di tornare disponibili (dipendono dalla blockchain che si utilizza).
Anche quello su exchange può presentare tempi di sblocco ma di solito sono al massimo di 48 ore.
Se pensi che lo staking su blockchain sia troppo complicato, puoi affidarti a quello su exchange e a questo proposito ti consiglio Crypto.com (Iscrizione) e qui una sua guida Tutte Le Funzioni Di Crypto.com: Bonus, Syndicate, Supercharger e Carte Con Cashback.
Su Binance, il Lending è chiamato earn, anche qui puoi trovare una guida: Tutti I Prodotti Di Binance: Trade, Savings, Staking, Launchpool, Mining Pool e Carta


LENDING
Il lending permette anche di guadagnare una rendita passiva ma non c'entra nulla con lo staking. Esso vuol dire fornire liquidità su una piattaforma e ricevere un certo interesse. Il lending si può fare su qualsiasi cripto supportata sulla piattaforma che andremo a scegliere. Io fornisco liquidità, qualcuno chiede un prestito (borrowing) che poi dovrà ripagarlo con gli interessi. Parte di questi interessi, vengono girati dalla piattaforma a chi fornisce liquidità. I prestiti vengono elargiti anche ad exchange, dove la piattaforma fa da market maker (operazioni di arbitraggio) e fa da liquidity provider in DeFi.
Ma perchè qualcuno dovrebbe chiedere un prestito? Magari perchè ha bisogno di liquidità e non vuol utilizzare le sue crypto volatili (tipo Bitcoin o Ethereum) quindi decide di bloccarle come collaterale ricevendo in cambio il 60% della somma bloccata. Ovviamente chi chiede il prestito deve fare attenzione alla soglia di liquidazione (il collaterale bloccato fa da "garanzia" ma se questo crolla di prezzo potrei non essere più invogliato a ripagare il prestito, per questo motivo sussiste la liquidazione). Ovviamente questo è tutto un altro discorso e non c'entra nulla con il deposito di liquidità che serve per ricevere interessi. Se voglio avere una rendita cosa devo fare? Semplicemente scelgo la piattaforma, trasferisco le mie cripto ed inizio a guadagnare un certo interesse annuale (APY). E' un "deposita e dimentica" senza curarsi di niente e di nessuno (ciò che guadagno come interesse viene automaticamente aggiunto al mio balance).

Le principali piattaforme di Lending (occhio che sono piattaforme centralizzate quindi in caso di insolvenza, potrebbe non essere più possibile recuperare i propri asset!) sono:
Celsius Network (su Celsius tutti i prelievi sono free, in seguito verrà aggiunta anche la possibilità di fare trade. Si tratta della piattaforma di Lending centralizzata con più liquidità bloccata e quella che supporta più crypto. Oltre a quelle sotto, abbiamo: Ripple, Bitcoin Cash, Litecoin, Cardano, Stellar, Luna, EOS, OMG, 0x, Zcash, Bnb, Ethereum Classic, Tether Gold, BAT, Chainlink, Kyber Network, Polygon, Synthetix Network, Pax Gold, Uma, Uniswap, Mana, Bancor, AAVE, Polkadot, Sushi, 1inch):
Per iscriverti: Celsius Network

BlockFi (altra piattaforma di lending centralizzata regolamentata nella città di New York, è anche possibile fare trade):
Per iscriverti: BlockFi

Ledn (è possibile depositare solo USDC e BTC, le trade sono free. Non ci sono fee interne sui prelievi di BTC ma solo quelle di rete, per USDC il prelievo è di 10 USDC):
Per iscriverti: Ledn

Hodlnaut (le trade sono free, i prelievi prevedono 10$ per le stable, circa 10$ per Ethereum e 20$ per Bitcoin. Questa piattaforma essendo più recente è molto meno affidabile delle prime 3 che presentano rischi un po' più bassi):
Per iscriverti: Hodlnaut

Nexo (altra piattaforma di Lending con anche carta cashback, sino a 5 prelievi free detenendo il token Nexo, altrimenti solo un prelievo free al mese):
Per iscriverti: Nexo

venerdì 4 giugno 2021

Ethereum Supererà Bitcoin? Il Burn, Il Proof Of Stake e La Svolta Green

A seguito delle dichiarazioni di Elon Musk (che ha twittato dicendo che Bitcoin è poco green quindi sarebbe stato tolto come mezzo di pagamento per comprare Tesla) e del governo cinese che ha vietato il mining l'ennesima volta (c'erano state dichiarazioni simili anche in passato), Bitcoin ha ricevuto una battuta d'arresto ritracciando e provocando un gigantesco dump nel mercato delle criptovalute. Curiosamente il dump era stato anticipato il 18 maggio da un utente su 4chan.
Dopo l'annuncio di Elon Musk, tra gli utenti di Twitter, Reddit e Telegram, è iniziato il toto-crypto per cercare di capire quale criptovalute sarebbe stata accettata da Tesla.
Cardano? Dogecoin? Matic? Magari il futuro Ethereum?
Tornando al mining di Bitcoin, uno studio dell'Università di Cambridge ha evidenziato che lo stesso apporta un consumo annuale energetico simile ad una nazione come l'Argentina. Secondo la banca Goldman Sachs potrebbe esserci un sorpasso in termini di capitalizzazione di Ethereum nei confronti di Bitcoin, grazie al passaggio da Proof Of Work a Proof Of Stake.
Tramite il Proof Of Stake per validare le transazioni non sarà più necessaria la potenza di calcolo ma un algoritmo che in maniera casuale sceglie il validator, ovvero colui che validerà la transazione (servono 32 Eth per partecipare al meccanismo di validazione).
L'opzione permetterà così agli utilizzatori dell’infrastruttura Ethereum di non dover concentrarsi più sull’incremento della potenza di calcolo, come avviene nel modello Bitcoin, ma di passare alla validazione tramite soggetti interni alla piattaforma in modo da snellire le procedure per l'approvazione e i consumi energetici.
Come per tutte le altre criptovalute, anche Ethereum, permette un’elevata sicurezza delle transazioni grazie alla decentralizzazione ma, ad oggi, oltre al problema energetico, sussiste anche quello della scalabilità (Ethereum è molto costosa come rete).
Le tariffe energetiche in Italia non hanno mai permesso lo sviluppo di ampie mining farm. Per approfondire: Ethereum Si Avvicina A Bitcoin Grazie Alla Svolta Green
Prima delle grandi novità che verranno apportate ad Ethereum con l'abbassamento delle fee e la deflazione dei suoi asset (layer2, Berlin, London upgrade), la situazione dei mercati rimane molto incerta con il trend di Bitcoin che rimane in ribasso (malgrado storni rialzisti).
Ma Ethereum potrà trarre giovamento (a livello speculativo) dai futuri aggiornamenti? Premettendo che è impossibile fare previsioni a lungo termine, si può dire che con Bitcoin a 39,000 dollari circa (nel momento in cui scrivo) con una market cap di 730 miliardi e con Ethereum a 2,840 dollari, se Eth raggiungesse la market cap di Bitcoin avrebbe un valore di circa 6,270 dollari.
Il rapporto, al giorno d'oggi, evidenziato dalla dominance relativa dei due asset è di circa 2,21 (40,1% per Bitcoin e 18,1% per Ethereum).
Ovviamente non ha senso fare simili predizioni perchè non solo la market cap (quindi il valore) di Bitcoin varia nel tempo ma anche la supply di Ethereum sarà molto diversa. 
Inoltre a chi "ruberà" i capitali Eth? Solo a Btc o anche al resto delle altcoin? Tra qualche mese (massimo 1 anno) lo scopriremo.

mercoledì 2 dicembre 2020

Come Fare Staking Con Ethereum 2.0

E' risaputo ormai da 1 anno che la seconda criptovaluta più capitalizzata cambierà il suo algoritmo di consenso: da Proof Of Work a Proof Of Stake. Sostanzialmente non servirà più minare per produrre Ether. Passando a POS sarà possibile anche mettere Ether in staking e guadagnare delle ricompense variabili (in base al servizio scelto e al ruolo svolto. Dal 2 al 20% annuo). Perchè? Be' il Proof Of Stake premia tutti coloro che partecipano al corretto funzionamento del network (convalida di transazioni, raggiungimento del consenso, etc).
I premi da dove escono fuori? Dalle fees di transazioni (gas).
Premi e penalità quindi saldo messo in staking è aggiornato ogni 6 minuti e mezzo (epoca). Lo staking è iniziato l'1 dicembre 2020.
Come si può vedere su Beaconcha (StakingServices) anche Binance supporterà lo staking di Ethereum 2.0.

Bisogna fare chiarezza su cosa vuol dire mettere, in staking, Ether. E' possibile:

1) Diventare un validatore (servono almeno 32 Ether)
2) Partecipare solo allo staking pool (qualsiasi importo)

Il validatore diventa un full node ed ha diritto di voto. Per non centralizzare la rete non ci sarà nessun vantaggio dall'avere più di 32 Ether. Va considerato che per diventare validatore non bastano solo i 32 Ether ma bisogna avere anche hardware adeguato per convalidare le transazioni. Se un validatore si comporta male (prova a fare double spending, convalida transazioni compromesse, etc) viene penalizzato sino a subire lo "slashing" (l'espulsione dalla rete avviene se il quantitativo di Ether scende sotto i 16, gli Ether rimanenti possono essere poi ripresi).
Si subiscono penalizzazioni anche se il proprio nodo finisce offline (bisogna garantire la piena operatività del nodo con un periodo di attività maggiore del 50%). Di che penalizzazioni si tratta? Se nel periodo in cui il nodo rimane offline avrei guadagnato 0,1 Ether di rewards, non solo non ne otterrò ma subirò anche una penalizzazione di 0,1 Ether (scalati dal mio saldo totale messo in staking).
Tendenzialmente le punizioni sono più severe se nel mio periodo offline rimane online solo 1/3 dei validatori (rimanere offline porta alla perdita del 50% degli Ether, ovvero 16, in circa 3 settimane).
Se il mio quantitativo messo in staking arriva in prossimità dei 17 Ether, conviene aggiungere altri Ether, pena l'espulsione dal network. Ripeto, parliamo di nodo finito offline. Penalizzazioni per infrazioni gravi possono portare ad espulsioni abbastanza veloci. Meno gravi sono le penalizzazioni per aver ostacolato il consenso in modo involontario. Il minimo di slashing è 1 Ether (questo quantitativo aumenta di molto se l'azione è coordinata: se più persone "sbagliano" o tentano di frodare, la punizione è molto più severa perchè si tende a punire le azioni premeditate).
E' possibile anche uscire dal ruolo di validatore ma gli Ether rimarranno bloccati per almeno 1 anno. Se si perde la chiave di prelievo non è più possibile accedere ai fondi bloccati.


STKR ED ANKR
Se invece non si ha la possibilità di diventare un full node, tra i migliori staking pool abbiamo STKR gestito dal team ANKR. ANKR è un Erc20 creato nel 2017 che fornisce infrastruttura cloud (nodi, api e quant'altro). STKR è un micropool gestito da un provider validatore (full node). Gli stakers forniscono liquidità da 0,5 a 1000 Ether ricevendo rewards variabili (lo slashing è a carico del nodo, non di chi mette semplicemente in staking).
Grazie a questo staking pool, nel breve periodo avremo anche liquidità utilizzabile: aETH (questo è un token in rapporto 1: 1 con Ether ma che aumenta nel tempo in base alle rewards ricevute).
In qualsiasi momento sarà possibile scambiare aETH su dex decentralizzati (1inch, Uniswap, etc) per Ether (riavendo indietro quindi Ether).
Per eseguire lo staking ed inviare gli Ether è possibile utilizzare Metamask (estensione per browser; si tratta di un wallet Ethereum decentralizzato con password e seed. Una guida completa la trovate qui: Come Funziona Metamask: Aggiungere Token, Regolare Gas, Cambiare Network).
Ovviamente è anche possibile diventare un validatore completo su STKR stesso: se non si ha hardware adeguato, basta noleggiarlo su ANKR. Il provider riceve maggiori ricompense rispetto a chi fa solo staking ma oltre a mettere almeno 32 Ether, deve anche iniettare ulteriore liquidità in Ether o Ankr (ovvero una sorta di assicurazione che va da 1.6 a 2 Ether o 100.000 Ankr) e si accolla le responsabilità per comportamenti scorretti (slashing).
Il grande vantaggio di staking pool del genere è che posso "ritirare" quando voglio gli Ether messi in staking (utilizzerò il token che mi è stato fornito, ovvero aETH, bETH, rETH, etc dipende sostanzialmente dalla piattaforma che sto usando e lo traderò negli exchange che li supportano riottenendo indietro i miei Ether).


BINANCE
Binance (Iscrizione) bloccherà gli Ethereum messi in staking sino al lancio del nuovo Ethereum 2.0 (l'attesa può essere anche di oltre 2 anni) e ricompenserà con un token equivalente chiamato bETH (token 1:1 che permetterà in seguito il reedem del nuovo Ethereum; ciò che farà fede sarà il saldo di bETH nel momento dello scambio e non il quantitativo messo in staking in passato. bETH avrà più o meno lo stesso valore di Ether). Per lo staking: Ethereum (Binance Staking)
Aggiorno l'articolo a gennaio 2021, in quanto molti avranno notato che il valore di bETH è leggermente più basso di quello di ETH. Tuttavia è possibile metterlo a sua volta in staking su Beefy.finance
Qui trovate varie guide su come configurare la Binance Smarth Chain, Metamask ed anche articoli sul funzionamento di Beefy Finance: Migliori Progetti Sulla Binance Smart Chain (Exchange, Yield Farming, Lending, NFT e Giochi)Configurare Metamask Con La Binance Smart Chain e Cos'è Lo Yield Farming? Le Piattaforme Migliori (Ethereum e BSC)


COINBASE ED ALTRE SOLUZIONI
Lo staking sarà supportato anche da Coinbase. Altre soluzioni sono RocketPool e StakeWise.
Come si sarà capito, i possessori di Ethereum che scelgono di mettere in staking le proprie monete non potranno ritirarle o trasferirle fino a dopo l'avvio della Fase 1, un processo che potrebbe richiedere anni (però come detto quando si riceve Ether "tokenizzato" è possibile scambiarlo nei mercati secondari). Diverse società, tra cui Darma Capital, stanno pianificando di offrire uno staking intermedio che consentirebbe agli utenti di continuare ad accedere al proprio capitale.


CONCLUSIONI
Staking permette di ottenere grandi rewards (maggiorate anche per chi fa da validatore), tuttavia il problema rimane bloccare Ethereum per diversi anni. Se si vuole holdare Ethereum a lungo termine senza vendere rimane una buona soluzione ma bisogna sempre fare attenzione ad eventuali cigni neri (eventi inaspettati che fanno crollare tutto) quindi bisogna investire solo ciò che si è disposti a perdere.
Chi fa solo staking, come detto, non corre neanche il rischio di penalità (furti di cripto sono per altro impossibili).
Ricordo che alcuni token di ETH stanno utilizzando il Layer2 (che annulla praticamente le fee), qui per approfondire:

martedì 1 dicembre 2020

Il Proof Of Stake e Il DPOS: Ruoli Dei Delegatori, Validatori e Voti

L'utilizzo di Proof Of Work permette, grazie alla potenza computazionale, di risolvere blocchi e confermare transazioni (ottenendo rewards). Questo processo richiede tempo ed energia (elevate risorse di calcolo). Quali criptovalute utilizzano questo sistema? Bitcoin, Ethereum 1.0, Bitcoin Cash, Bitcoin SV, Litecoin, Monero, Dash, ZCash, Ethereum Classic, Dogecoin, Digibyte, Ravencoin, Bitcoin Gold, Bitcoin Diamond, HyperCash, Lbry Credits, Haven Protocol, Namecoin, Gridcoin, Counterparty, etc


PROOF OF STAKE
Sicuramente più aggiornato ed evoluto è l'algoritmo Proof Of Stake che si sorregge tramite un meccanismo di partecipazione ("Stake"), ovvero sulla quantità di token posseduti dagli utenti facenti parte del nodo. I blocchi della Proof Of Stake, a differenza dei blocchi della Proof Of Work, non vengono estratti, ma coniati. Ma come può funzionare un sistema del genere se non si utilizzano energia e computer? I partecipanti alla rete metteranno in gioco i loro token (Stake). Per semplificare il concetto: chi ha più Stake ha maggior potere di voto. Il Proof Of Stake viene generalmente applicato alle criptovalute pre-minate. L'unico incentivo per i miners in questo sistema è rappresentato dalle commissioni di transazione associate allo specifico blocco coniato. Inoltre alcuni protocolli fanno pagare fee anche ai delegatori che si "appoggiano" ai validatori aumentandone la loro potenza.
Per diventare validatore ovviamente servono tanti token (ad esempio 32 Ether per il futuro Ethereum 2.0), invece i delegatori (holders) possono mettere in Stake un numero molto minore di token appoggiandosi a questi, ricevendo delle rewards (esse dipendono dalla % di Staking Rewards e dalla somma messa in gioco).
I nodi dei validatori devono essere attivi 24 ore su 24, inoltre devono essere sicuri ed affidabili. I delegatori invece non devono far nulla: se non delegare appunto i loro token a dei validatori (aumentandone il loro potere decisionale). Per loro finisce lì.
I validatori devono anche votare, partecipando alla governance del protocollo, stare attenti a tentativi di hackeraggio, etc. Ovviamente se un validatore si comporta male, viene messo al bando dal resto della rete e potrebbe perdere anche i suoi token. Cosa potrebbe fare? Confermare transazioni non valide, provare un double spending, etc
Nella gran parte dei casi (ad esempio Cardano, Algorand, etc), i delegatori non hanno alcuna colpa, se nel loro nodo, il validatore commette infrazioni. 
Discorso diverso invece sulla blockchain di Atom (Cosmos) dove il validatore va scelto con attenzione (perchè si è responsabili di eventuali infrazioni). Del resto non è un discorso sbagliato perchè si sta dando potenza di voto ad un validatore. Se un validatore si comporta male, alcuni suoi token verranno bruciati (stesso discorso per tutti quelli dei suoi delegatori).
La blockchain di Polkadot (Dot) ad esempio, comprende diversi compiti: nominatori (nodi che posseggono i token ed eleggono i validatori), validatori (convalidano transazioni quindi ricevono le commissioni del network), collators (recuperano tutte le transazioni sparse nel network perchè Dot utilizza lo "sharding" che le frammenta in tanti piccoli pezzi permettendo velocità maggiori; dopo di che elaborano le transazioni e le passano ai validatori) ed infine i fishermen (controllano che i nodi funzionino e che si comportino bene, in caso contrario informano i nominatori che possono togliere parte dei token o tutti...ai validatori).
Queste penalizzazioni sono chiamate "slashing" (un po' come quello che succede con Cosmos) e i nominatori che forniscono potenza di voto ai validatori mettendo staking dei Dot, sono ugualmente responsabili di eventuali infrazioni del validatore gestore del nodo (se si comporta male).
Dunque conviene fare attenzione scegliendo validatori con un bel po' di Dot in staking (improbabile che commettano infrazioni rischiando di perdere tutti i Dot messi sul nodo) ma nodi non saturati da troppi nominatori (le maggiori rewards finirebbero a chi mette più Dot in staking sul nodo).
Alcune cripto come Algorand, ove supportato, permettono lo staking in automatico (i token rimangono nel proprio wallet, inoltre non esiste un minimo per prendere rewards). 
Qtum funziona più o meno allo stesso modo.
Invece ad esempio Zilliqa o Cardano prevedono lo spostamento dei token che verranno anche "congelati" per qualche giorno (non saranno prelevabili). Le fee per lo staking rewards sono variabili.
Quali criptovalute utilizzano questo sistema? Ethereum 2.0, BNB, Stellar, Cosmos, Algorand, Cardano, Ontology, Qtum, Celo, Waves, Egold, ThorChain, Orchid, Solana, etc


DELEGATED PROOF OF STAKE 
Il sistema Delegated Proof Of Stake è leggermente diverso dal sistema Proof Of Stake. Quest’ultimo infatti, per convalidare una transazione, prevede un coinvolgimento dell’intero network.
Con questo algoritmo invece, il potere è a carico di un numero limitato di delegati. Questi delegati, eletti dall’intera rete con un sistema di consensi (consensi che a loro volta hanno un peso che dipende dal numero di token posseduti da coloro che votano i delegati), provvedono alla convalida e alla sicurezza delle transazioni.
Alcuni sistemi di questo tipo utilizzano 101 delegati dislocati nel mondo che mantengono online un nodo dove gira il client della cripto.
Il software permette di mantenere la rete decentralizzata, convalidare transazioni, emettere nuova moneta e ricompensare i delegati per il loro servizio. Si diventa delegati tramite un sistema di voto basato sulla quantità di moneta posseduta (Stake). 
Quindi, a differenza del POS, qui i delegatori (avendo una certa reputazione quindi potere di voto variabile in base ai token immessi nella rete) eleggono terze parti che ne fanno anche le loro veci.
Si tratta di blockchain più veloci della POS e POW, probabilmente anche più sicure (se un delegato si comporta male, oltre a perdere i suoi token, non verrà più eletto; stesso discorso per chi fa da elettore).
Nella rete di Tron si parla di "super rappresentanti". 
Secondo alcuni questo sistema dovrebbe chiamarsi Proof Of Authority.
Anche qui, nella maggior parte dei sistemi di staking, per il semplice holders che mette in staking non ci sono rischi se chi ne fa le veci si comporta male (sono i casi di Tron, Tezos, etc) nè le coin possono essere rubate.
I token messi in staking su Tezos rimangono nel proprio wallet, quelli di Tron invece no.
Questo algoritmo è usato da: Binance Smart Chain, EOS, Tron, Tezos, Icon, Lisk, Terra, Band Protocol, Hive, Steem, Elastos, Ark, etc


Sei interessato ad usare il Layer2 che abbassa il gas ETH? Dai un'occhiata a questi articoli:

sabato 18 gennaio 2020

Qual è La Differenza Tra Proof Of Work e Proof Of Stake? Criptovalute

Chi è nel settore delle criptovalute avrà sicuramente sentito parlare di Proof Of Work (PoW) e Proof Of Stake (PoS). In realtà i settori di impiego sono molto più ampi (soprattutto per il Proof Of Work).
Le criptovalute necessitano di algoritmi informatici responsabili del "consenso distribuito".
Il Proof Of Work nasce nel 1993 ed aveva lo scopo principale di dissuadere gli attacchi DDoS e limitare lo spam nelle caselle di posta elettronica.
Per approfondire: Hashcash e Le Sue Funzioni: Dai Filtri Antispam Ai Bitcoin (Proof Of Work)


PROOF OF WORK
Il Proof Of Work è un algoritmo che viene utilizzato anche dalla maggiorparte delle criptovalute quali Bitcoin, Litecoin, Monero, Bitcoin Cash, Bitcoin SV, Ethereum (anche se probabilmente cambieranno algoritmo di consenso, passando a Proof Of Stake tra 2020 e 2022) per raggiungere la decentralizzazione tra diversi nodi nel processo di aggiunta di un blocco specifico alla blockchain.
Hashcash (SHA-256) è la funzione Proof Of Work utilizzata dal Bitcoin.
Come si sa, i miners risolvono dei problemi matematici estremamente complessi e computazionalmente difficili per poter aggiungere blocchi alla blockchain e confermare le transazioni. Generalmente i miners si spostano dove si paga meno corrente elettrica, questo potrebbe portare ad una certa centralizzazione (molte mining farm erano in Cina), anche se comunque sussiste una buona distribuzione geografica.
Ogni blocco minato porta una certa ricompensa, ogni transazione confermata porta un ricavo mediante la "fee" (la transazione finisce nel blocco ma questo blocco ha uno spazio limitato, superato ciò finisce in un altro blocco concatenato al precedente mediante l'hash). Dunque come si capisce non ho bisogno di terze parti, non ho bisogno di banche. I miners stessi fanno funzionare la blockchain. Chiaramente ogni volta che viene generato un nuovo blocco, ho bisogno del consenso degli altri miners che dicono se è valido o meno. Questo processo richiede tempo ed energia (risorse computazionali elevate) ma le entrate derivano appunto da: ricompense per blocco minato e costo di transazione. Questo sistema è utile contro gli attacchi DDoS: non è importante la quantità di criptovalute possedute, ciò che conta è solo la potenza computazionale. Per svolgere un attacco alla rete Bitcoin avrei bisogno di tantissima potenza computazionale (cosa possibile) ma dovendo spendere tantissima energia renderebbe il tutto poco profittevole. In poche parole i Sybil Attacks sono quasi impossibili da svolgere perchè poco profittevoli. Tanto più lunga è una chain, tanto più difficile è realizzare il 51% attack perchè risulta molto difficile invertire una transazione. L'idea sarebbe compiere un attacco del 51% , cioè un utente o un gruppo di utenti che controlla la maggior parte della rete, tutto questo si attua creando più account (macchine/nodi). Gli aggressori avrebbero abbastanza potere per controllare la maggior parte degli eventi nella rete e potrebbero invertire le transazioni, eseguire double spending (cioè spendere 2 volte la stessa quantità di Bitcoin) o monopolizzare la generazione di nuovi blocchi ricevendo ricompense poiché in grado di impedire agli altri miners di completare i blocchi. Supponiamo che X abbia mandato dei soldi a Y usando la Blockchain. X è coinvolto nel caso di un attacco del 51 %, Y no. Questa transazione è inserita nel blocco. Ma gli aggressori non lasciano trasferire i soldi. Si forma una biforcazione nella catena. Inoltre, i minatori si uniscono a uno dei rami. E poiché hanno la maggior parte del potere computazionale, la loro catena contiene più blocchi. Nella rete si forma un ramo più lungo e uno più corto (quello lecito) che viene rifiutato. Quindi la transazione tra X e Y non ha luogo (Y non riceve i soldi). Tuttavia quest'attacco non è un'opzione redditizia perchè richiede un'enorme quantità di energia di mining. Ed anche se ciò andasse a segno, la rete viene considerata compromessa, il che porta al deflusso degli utenti (vendita di Bitcoin). Ciò inevitabilmente fa crollare il prezzo quindi Bitcoin perderebbe di valore. Ovvero è un cane che si morde la coda. Ovviamente va sottolineato che questo tipo di attacchi sono quasi impossibili da realizzare se l'hashpower è elevato ma se è molto basso sono più fattibili. I fork sono molto costosi da eseguire quindi ma in caso di biforcazione di una chain, qual è la chain valida? Quella che ha maggiore hashpower. D'altro canto sarebbe altrettanto difficile corrompere i miners perchè anche in questo caso bisognerebbe corrompere il 51% di hashpower. In generale se un miner si comporta male, viene beccato dagli altri quindi sprecherebbe tempo, energia e risorse (senza ricevere ricompense). I nodi essendo anonimi non possono portare all'espulsione dal network del miner malevolo ma come detto verrebbe subito bloccato. Va aggiunto che è molto difficile saturare il network, proprio perchè è fatto in modo tale da resistere ad attacchi Spam: all'aumentare delle transazioni, aumenta il costo delle fee.


PROOF OF STAKE
Il Proof Of Stake costituisce un metodo alternativo mediante il quale i nodi raggiungono il consenso.
Quali criptovalute lo stanno implementando? Cardano, Stellar, Neo, Polkadot, Neo, Neblio, Reddcoin, Qtum e probabilmente il futuro Ethereum 2.0 (Ethereum Passa Da Proof Of Work a Proof Of Stake: Cosa Succederà?). Viene utilizzato perché il PoW richiede troppa energia quindi le spese sono elevate. Molti studi oggi paragonano il costo dell’elettricità per la gestione e il funzionamento di un network Proof Of Work come quello Bitcoin a quello di alimentazione energetica di nazioni quali l'Irlanda. Il Proof Of Stake, invece, utilizza molta meno energia ed è quindi molto più ecologico del Proof Of Work. Non è necessario hardware per minare ma basta un nodo validatore e il quantitativo di token necessari per avviarlo. Uno dei difetti è sicuramente la maggiore centralizzazione perchè i token essendo già coniati vengono centralizzati nelle mani di pochi: team, community pool per sviluppi futuri, vendite private, etc Exchange ed early adopters possono influenzare pesantemente il network.
Nel modello di consenso Proof Of Stake, più grande è la partecipazione ("Stake"), ovvero la quantità di token posseduti sul network, maggiori sono le probabilità che questo sia sicuro. Tuttavia esso come detto tende ad essere centralizzato: basta comprare sempre più token, metterli in staking e guadagnare sempre più ricompense per avere un potere decisionale via via crescente.
I blocchi del Proof Of Stake, a differenza dei blocchi del Proof Of Work, non vengono minati, ma coniati. I validatori che possiedono una partecipazione significativa nei sistemi Proof Of Stake vengono selezionati su base pseudocasuale per coniare i blocchi e aggiungerli alla blockchain. Ma come può funzionare un sistema di questo tipo, se non si usa energia e supercomputer? I validatori, cioè i partecipanti nel network, metteranno in gioco il loro "Stake" sotto forma di token (se Cardano si metterà Ada, su Cosmos si metterà Atom e così via). Per semplificare il concetto: chi ha più Stake (criptovalute) ha maggiore potere di voto. Il Proof Of Stake è applicato generalmente alle criptovalute pre-minate, così da consentire all’utente di accedervi mettendole in staking. Ciò significa che l’offerta complessiva delle criptovalute Proof Of Stake rappresenta un numero standard e che non vi è alcun premio per la creazione dei blocchi, come avviene invece nel Proof Of Work. L’unico incentivo per i validatori in questo sistema è rappresentato dalle commissioni di transazione associate allo specifico blocco coniato. Validatori che si comportano male subiscono lo "slashing" (cioè perdono una % dei token in staking). Le transazioni sono finalizzate se si trova l'accordo con il 66% dello stake totale dei vari validatori (che sono d'accordo nel validare quel blocco). Se qualcuno accumulasse almeno il 33% dello stake potrebbe alterare questo processo (non potendosi raggiungere il 66% non si avrebbe la maggioranza di consenso, questo potrebbe anche fermare la chain, sino a quanto non si ritrovi il 66% di consenso dei partecipanti). Una transazione è finalizzata ed aggiunta al blocco quando si raggiunge l'accordo sempre con il 66% dei partecipanti. Il controllo della rete avviene quindi detenendo il 66% del quantitativo in staking ma per la censura e il blocco della chain basterebbe il 33% di consenso tra i vari validatori. 
Per saperne di più: Proof Of Stake e Il Delegated Proof Of Stake (Delegatori, Nominatori e Voti)
Chiudo con una curiosità, citando il Proof Of Research inerente i software di calcolo distribuito che concettualmente è una via di mezzo tra Proof Of Stack e Proof Of Work (per via dell'utilizzo di GPU e potenza computazionale).
Per approfondire: BOINC, Il Gridcoin e I Software Di Calcolo Distribuito (Proof Of Research)